Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



martedì 28 febbraio 2012

News: Il vangelo dell'assassina di Amanda Lind

Cari amici,
siamo lieti di segnalarvi un un thriller crudele, irriverente, rivoluzionario e… divertentissimo
che arriva dalla Svezia. Si tratta de:
IL VANGELO DELL’ASSASSINA
di AMANDA LIND

Longanesi
La Gaja Scienza
432 pagine
17.60 €
IN LIBRERIA 26 GENNAIO 2012

Il libro:
Francy è una moglie, una madre e una manager. E tenere assieme i tre ruoli non è per niente facile. Soprattutto quando sei incinta di otto mesi, hai un figlio in piena crisi adolescenziale che è molto più affezionato alla baby sitter che a te (e la cosa più dura da accettare è che anche tuo marito sembra preferirti la baby sitter…). E poi c’è da mandare avanti l’azienda di famiglia, che attraversa un momento di crisi. Qualcuno ha tradito, e bisogna scovarlo a tutti i costi, soprattutto dopo che, durante il pranzo di Natale, Francy riceve la testa mozzata di un suo fidato collaboratore.
Sì, perché Francy è a capo del più grande impero criminale di Stoccolma…


L'autore:
Amanda Lind con il suo nome di battesimo Johanna Nilson è una scrittrice già molto conosciuta nel proprio paese, la Svezia, dove ha vinto numerosi premi. Nel 2005 il Premio Pär Westberg, assegnato dall’editore Walström & Widstrand. Lo stesso anno ha vinto il premio assegnato dagli studenti dell’Università di Uppsala e il Premio Karin Boye. Nel 2006 ha vinto lo Stockholm Reader Prize per il miglior romanzo ambientato a Stoccolma.
Un giorno l’autrice si è chiesta quale potesse essere il modo di rinnovare la sua già apprezzata scrittura. È stato allora che il personaggio di Francy le si è palesato davanti, con tutta l’urgenza e la forza di una vera e propria bomba letteraria. Da qui nasce Il vangelo dell’assassina e anche l’esigenza, per l’autrice, di distinguere questo tipo di produzione
letteraria da quella precendente firmandosi appunto con lo pseudonimo di Amanda Lind.

Dopo L’allieva di Alessia Gazzola, continua la proposta nel catalogo Longanesi di thriller che cambiano e rinnovano le regole del genere

News: C'è da giurare che siamo veri... di Vincenzo Calò

Oggi vi presentiamo l'opera di esordio di Vincenzo Calò, C'è da giurare che siamo veri..., edita da Albatros editore.

Il libro:
C'è da giurare che siamo veri... afferma Vincenzo Calò nella sua silloge. E questa frase può essere interpretata anche come una domanda, di natura esistenziale, che l'autore rivolge forse prima di tutto a se stesso. E d'altronde tutta la natura della poesia di Vincenzo Calò è densamente intrisa di un pensiero filosofico pregnante, un pensiero che si muove in maniera sinuosa interrogando il mondo circostante. E in effetti la struttura delle composizioni racchiuse in questo testo è caratterizzata da una ampia introduzione a ciascun componimento che offre uno spunto iniziale per entrare subito all'interno del mondo concettuale che è sintetizzato dai versi.

(Tratto dalla prefazione di Flavia Weisghizzi)

L'autore:
Vincenzo Calò è nato a Francavilla Fontana (BR) il 22 dicembre del 1982. Dal 2003 ad oggi suoi componimenti poetici, di narrativa e di saggistica sono stati pubblicati su centinaia di raccolte antologiche. Ha conseguito menzioni, segnalazioni e diplomi di merito in campo letterario nazionale e internazionale. Nelle vesti di aspirante pubblicista scrive per il periodico di Roma "L'Attualità", trattando prevalentemente tematiche etico/sociali, collabora per diverse riviste letterarie e non, di carattere indipendente, e col suo amico Antonio Di Lena cura la web/fanzine musicale "Suoni del Silenzio" recensendo e intervistando artisti emergenti (www.suonidelsilenzio.blogspot.com). Recentemente ha lavorato anche in ambito cinematografico.

lunedì 27 febbraio 2012

Recensione: IMMORTAL di Alma Katsu

Come i nostri lettori abituali sapranno, il paranormale non è un genere che trattiamo di frequente, ad eccezione di quando il sovrannaturale è utilizzato come espediente per commettere dei delitti, ma Immortal infrange tutte le regole!
Il primo libro della trilogia di Alma Katsu, edito da Longanesi, è un thriller che ci ha colpiti sin dalle prime pagine.
Immortal è intrigante, sorprendente e carico di erotismo!
Nonostante le sue 444 pagine, questo libro si legge come fosse un racconto e, grazie al coinvolgente stile narrativo dell'autrice, ci si immerge facilmente nella vicenda.
Come ci ha gentilmente risposto la Katsu nell'intervista del 20 febbraio 2012, il suo lavoro di analist della CIA, l'ha aiutata nella formazione e creazione dei protagonisti del suo libro. La descrizione psicologica dei personaggi, infatti, è talmente reale da poterli immaginare. Lo stesso vale per la loro evoluzione, i sentimenti e le emozioni che provano.
Come si evince dal titolo, i protagonisti di questo thriller sono degli esseri umani che, grazie ad una pozione, raggiungono l'immortalità.
Protagonista indiscussa di Immortal, che rappresenta anche la narratrice della storia, è Lanny. Una ragazza di duecento anni che, prima di diventare immortale, era una giovane contadina di una piccola provincia del Maine. Ma Lanny non è soltanto una contadina, nel suo animo alberga la lussuria, la passione e il piacere del tradimento.
La storia ha inizio nel 1809, quando Lanny si innamora perdutamente di Jonathan; il ragazzo più bello del paese. Un giovane che possiede una bellezza furoi dal comune, una bellezza che rappresentarà anche la sua fine.
Lanny se ne innamorerà perdutamente; e il suo è un amore carico di passione, un amore che condizionerà la sua esistenza fino alla fine dei giorni, che purtroppo non arriverà mai.
Altro personaggio forte della storia è Adair, un uomo possessivo, violento, dominato dalla passione per il sesso, passione che utilizza anche per umiliare e dominare le sue vittime, legate a lui per l'eternità.
Adair è un uomo che ricerca la bellezza, la perfezione, attraverso i secoli, e che non si ferma davanti alcun ostacolo pur di possederla. Lo stesso vale nei confronti di Lanny. Adair, infatti, vuole possedere il suo amore, e sarà lui ad iniziarla al piacere.
Questo romanzo è la dimostrazione di come ogni cosa ha un prezzo, anche l'amore e... l'immortalità!
L'amore di Lanny per Jonathan, un amore che le infuoca il petto, che le tormenta anima e corpo e la porterà a commettere azioni che mai penserebbe di poter fare, sarà il suo destino.
Immortal non è soltanto un thriller, è anche un romanzo storico (ripercorre la storia americana agli inizi dell'800 fino ai giorni nostri) un urban fantasy, ma anche un dark paranormal.
Punto forte di questo romanzo (oltre naturalmente alla descrizione psicologica dei personaggi) è che i capitoli alternano il presente al passato in modo fluido, senza creare alcun rallentamento nella lettura.
Siamo di fronte ad un libro di cui vi consigliamo la lettura, augurandoci di poter leggere presto anche i prossimi due titoli che compongono la trilogia.
Qui, la nostra intervista all'autrice, Alma Katsu.

Marco Tiano

Autore: ALMA KATSU
Titolo: IMMORTAL
Editore: Longanesi
pagine: 444
Prezzo: €17.60

sabato 25 febbraio 2012

News: L'ERETICO di Carlo A. Martigli

Carissimi lettori,
è un piacere annunciarvi che dal 12 gennaio 2012 è finalmente disponibile in tutte le librerie L'ERETICO, l'ultimo entusiasmante e avvincente giallo storico di Carlo A. Martgli, edito da Longanesi.
Qui, la nostra intervista all'autore!
A breve la recensione de "Il Giallista".

Il Libro:
Firenze, 1497. Pico della Mirandola è morto e con lui il suo sogno di unificare le religioni monoteistiche. Restano soltanto i roghi: a bruciare beni terreni e a incendiare le coscienze è Girolamo Savonarola, che ora governa la repubblica fiorentina col ferro e con il fuoco perché il sogno di Pico soffochi e scompaia per sempre. Ed è ciò che vogliono anche i Borgia, che dal soglio papale di una Roma affogata nel vizio e nei delitti muovono oscure trame di congiura e di conquista. Il sogno di papa Alessandro VI e di Cesare, figlio prediletto e maledetto, è di rendere il papato una dinastia. E perché ciò avvenga, l’autorità della religione cristiana non può essere minata in alcun modo.
Nel cuore di questi conflitti, l’erede del pensiero di Pico, Ferruccio de Mola, è costretto a combattere ancora una volta, per salvare ciò che gli è più caro: la moglie Leonora. Soltanto lui, anche contro la propria volontà, può impedire che un mondo intero crolli su se stesso. Perché dal lontano Oriente, un anziano monaco e una giovane donna hanno intrapreso un viaggio che li condurrà nel cuore della città eterna. E portano con loro anche un libro misterioso, antico e potente. Un libro che contiene una parola dimenticata, una verità da sempre nascosta con la forza. La verità dell’uomo più importante dell’intera storia umana.

Il Booktrailer:



Un brano tratto da L'eretico:
"La voce di Girolamo Savonarola percorse la navata di San Marco come uno schiocco di frusta.
«Fatti in qua, ribalda Chiesa! Io ti avevo dato, dice il Signore, le belle vestimenta, e tu ne hai fatto idolo! I vasi désti alla superbia; i sacramenti alla simonia; nella lussuria sei fatta meretrice sfacciata; tu sei peggio che bestia! Tu sei un mostro abominevole! Una volta ti vergognavi dei tuoi peccati, ma ora non più. Una volta i sacerdoti chiamavano nipoti i loro figliuoli; ora non più nipoti, ma figliuoli, figliuoli per tutto. Tu hai fatto di te stessa un luogo pubblico, e vi hai edificato un postribolo!»
Fuori della chiesa il soffio gelido della tramontana aveva continuato a spazzare le nuvole per tutto il mattino. Nel cielo di Firenze era rimasto solo qualche sbuffo leggero, pennellate di ghiaccio su una tavolozza azzurra. Un sole quasi bianco era ormai allo zenit e le ombre si erano ritirate, ma la loro fredda impronta, assieme a qualche cristallo di ghiaccio, rimaneva su tutti i muri esposti a occidente."


L'autore:
Carlo A. Martigli, dopo gli studi classici a Livorno e la laurea in giurisprudenza, inizia a lavorare in una banca, dove in poco tempo diventa dirigente. I libri sono sempre stati la sua grande passione, legge di tutto e approfondisce in particolare due tematiche: la decadenza dell’impero romano e lo spirito del Rinascimento, specchio entrambi dell’attuale società e delle immense capacità dell’uomo di rinascere. Poiché il mondo della finanza gli sta sempre più stretto, nel 2007 si dimette da ogni incarico per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Il successo arriva con un thriller storico che ha venduto più di 100.000 copie in Italia ed è uscito in 16 Paesi e quattro continenti: 999 L’ultimo custode.

venerdì 24 febbraio 2012

News: Un ricordo per mio papà di Dario Ghiringhelli

Cari amici,
siamo lieti di segnalarvi l'uscita dell'ultimo giallo di Dario Ghiringhrelli, Un ricordo per mio papà, edito sempre da La Riflessione - Davide Zedda editore .
Presto la nostra recensione!

Il Libro:
Tre amici si ritrovano dopo molti anni e, durante uno dei loro frequenti incontri, saranno coinvolti in una intricata vicenda che prende avvio dalla foto di una ragazza neodiplomata misteriosamente scomparsa.

L'autore:
Con la casa editrice La Riflessione, Davide Zedda – Cagliari , Dario Ghiringhelli ha pubblicato:

Una vita qualunque (2009).
Era un'alba o era un tramonto (storie di provincia negli anni '60) (2009).
Ambigui intrighi di provincia (2009).
L'amica scomparsa (2010).
Facezie, intemperanze e astruserie di famiglia (2010).
Una minuscola chiave (2010).
Due inseparabili vedettes (2010).
Crimini in palcoscenico (2011).
Bizzarrie famigliari (2011).
Delitti in fuorigioco (2011).
Sentimenti e delitti (2011).
Un liceo e velenosi misfatti (2011).

Attualmente l'autore sta completando un romanzo ambientato nelle misteriose vicende del Palio di Legnano, con capitani e castellane di contrada che tramano con l'obiettivo di vincere la Croce di Ariberto. Il commissario Del Vecchio si innamora e indaga...

giovedì 23 febbraio 2012

News: Angeli dimenticati di Nicola Capecchi

Vi presentiamo Angeli dimenticati, il secondo romanzo giallo di Nicola Capecchi.
Presto al nostra recensione.

Il libro:
Marc è un avvocato che vive nella città di Setterville. Marc fa spesso un sogno ricorrente, che da molti mesi oramai gli sconvolge quasi tutte le notti. Un giorno decide di affrontare il problema parlandone con il proprio Psicologo. Quest’ultimo gli consiglia un periodo di riposo e lui allora si concede una pausa dal lavoro per tornare al suo paese natale (Busyville) a trovare i genitori, che non vede da trent’anni. Quando giunge al paese, si rende conto che nulla è cambiato, era come se il progresso si fosse dimenticato di Busyville. Una città che comunque era sempre stata accogliente e dotata di molti pregi, tra cui la sua tranquillità. Marc però ben presto scoprirà che questa tranquillità è del tutto apparente e qualcosa di oscuro e misterioso si nasconde in quella cittadina. Tutto questo avviene quando strani fenomeni cominceranno a verificarsi fin dal suo arrivo, strani fenomeni di natura tutt’altro che reale. Il suo arrivo in quella città che per lui era stato un caso, si dimostrerà tutt’altro che casuale. Presto scoprirà che le presenze che popolano quel luogo, vogliono il suo aiuto a trovare qualcosa, a far luce su qualcosa che gli uomini hanno dimenticato e impedisce loro di riposare in eterno. Costretto dalle circostanze ad indagare su quello che accade, scoprirà passo dopo passo delle cose che gli mostreranno pezzo per pezzo una verità difficile da comprendere e altrettanto da affrontare. Nella città troverà anche l’amore, una storia appassionante e piena di sentimento che andrà oltre ogni difficoltà…un amore che andrà anche oltre la morte. Alla fine, aiutato e spinto ad imboccare la strada giusta, giunge alla verità che cercava ridando un senso alla vita e alla morte e riportando la giustizia dove fino a quel momento c’era solo un grande vuoto.
Il finale a sorpresa dimostra cosa c’è nel cuore di Marc: la giustizia e l’amore verso gli altri.

L'autore:
Nicola Capecchi, nasce a Livorno il 23 Settembre 1978 da padre operaio e madre casalinga. Nonostante abbia frequentato una scuola per ragionieri, dove si è diplomato nell’anno 1997, ha sempre avuto la passione per la scrittura e infatti nel 1990 scrisse la sua prima opera letteraria “Dangerous Ideas”, lasciato a “dormire” in un cassetto per oltre venti anni, e infine auto-pubblicato nel 2011, sotto la spinta della moglie, di amici e parenti.
L'autore è riuscito a portare a termine anche un altro romanzo dal titolo “Angeli dimenticati”, segno che la vena artistica che scorre in lui è talmente cementata, da riuscire a trovare il tempo di scrivere anche quando questo è proprio mancante. Fin da piccolo scriveva su fogli volanti che trovava in casa, mini-storie, piccole avventure e in età leggermente più adulta anche poesie, ma la sua vena per il giallo e per il mistero ha preso il sopravvento, e si è quindi dedicato alla stesura di storie che presentano misteri, omicidi e presenze ultraterrene. Nell’attesa di un editore che sia interessato alla pubblicazione delle sue opere, l’autore continua ad auto pubblicarsi, sperando presto di cogliere l’attenzione di qualche editore che trovi interessanti le sue scritture, e con il quale confrontarsi per migliorare sempre di più. L’autore sta attualmente lavorando ad una terza opera.

mercoledì 22 febbraio 2012

Intervista: Carlo A. Martigli

Carissimi amici,
con l'uscita in libreria del suo ultimo libro, L'eretico, un avvincente giallo storico edito da Longanesi, torna ospite de Il Giallista, Carlo A. Martigli!
Martigli, oltre ad essere un eccellente scrittore, è un caro amico e quindi siamo lieti di dargli il nostro caloroso benvenuto!


1) Caro Carlo,
L'eretico è il tuo ultimo lavoro, puoi già darci qualche anticipazione sul prossimo libro?
In realtà sono due i romanzi che sto scrivendo, uno in linea con i due precedenti (di più non posso dire) e un altro che potrebbe rappresentare non una svolta, ma un filone parallelo.

2) Puoi raccontare ai nostrio lettori qualche aneddoto sulla stesura de L'eretico?
Direi che il primo e più importante aneddoto riguarda l'idea stessa de L'Eretico. Quando mi venne l'idea di romanzare quello che consideravo il più grande mistero della storia occidentale, ovvero il buco nero degli anni che vanno dai dodici ai trenta della vita di Gesù, ero convinto che qualcun altro, nel mondo, ci avesse già pensato. Così per qualche giorno, attravreso i tag, le parole chiave, cercai in italano, inglese, francese, tedesco e spagnolo su amazon.com un romanzo incentrato su questa storia. Quando poi scoprii che non era mai stato scritto, mi chiesi il perché. Mi vennero in mente molte risposte, forse una sorta di blocco inconscio da parte degli scrittori o il rifiuto di case editrici di proporre una storia così "eretica". Ma questo mi dette ancora più voglia di portarlo avanti.

3) C'è un libro che ti ha particolarmente colpito, e che hai riletto più di una volta? Ve ne sono diversi ma più di tutti credo sia L'Opera al Nero di Marguerite Yourcenar, un capolavoro insuperabile, anche se non di facile lettura. Credo di averlo letto almeno sei volte.

4) Quali sono i tuoi autori preferiti, o quelli che ti hanno ispirato?
Per quanto riguarda le letture "riposanti", leggo volentieri Michael Crichton, Ken Follett, e non mi dispiaceva Perez Reverte, anche se mi ha deluso il suo ultimo romanzo, troppo "di testa". Un ottimo ispiratore, come modello di scrittura, è invece José Saramago.

5) Cosa consiglieresti ad un giovane che desidera intraprendere la carriera di narratore?
Innanzitutto leggere, sempre, continuamente. Infatti si dice leggere e scrivere, non scrivere e leggere. Se non si impara a leggere non si sarà mai in grado di scrivere. Quindi scrivere sempre di cose che si conoscono, dall'amore ai romanzi storici, dai luoghi alle persone. Il lettore "sente" se viene ingannato. Poi ancora suggerisco di scrivere immaginando di avere davanti a sè quattro lettori stranieri di quattro paesi diversi, due uomini e due donne. Se ci si immagina che quello che stiamo scrivendo li possa interessare, allora siamo sulla strada giusta. Infine per la "carriere" di scrittore, serve avere una buona idea, fare un bel progetto, scegliere un agente letterario che ti sappia guidare. Ma sopra ogni altra cosa, occorre avere il "fuoco" dentro, sentire che senza scrivere si è come senza aria. Se non si prova questo, meglio lasciar perdere fin dall'inizio.

6) Leggendo i tuoi libri, si evince che dietro vi è un lungo lavoro di ricerca e documentazione dei fatti storici. Quanto tempo dedichi durante la giornata alla scrittura? Quale è stato il particolare storico che ti ha dato maggiori difficoltà?
Come accennavo prima, è opportuno scrivere solo di ciò che si conosce. Per quanto mi riguarda, è da quando avevo l'età della lettura (non quella della ragione cui devo ancora arrivare) che leggo con passione di storia, filosofia e religione, e uno dei periodi storici che più mi affascinano, per i tormenti e le estasi, per il caos e il fervore, per le idee e per i personaggi, è il rinascimento. I miei romanzi riflettono questa mia passione, che cerco di trasmettere al lettore. Non so quanto tempo scriva, ogni giorno, so solo che per me non esistono festività e che il 90% del tempo che dedico alla scrittura è fatto di "letture". E più è complesso il periodo, più è difficile, più la sfida mi appassiona, proprio come il rinascimento italiano. Ma ci sono anche altri periodi pieni di mistero e abbastanza ignorati, ma pieni di straordinari spunti, e uno di questi sarà probabilmente protagonista di uno dei miei prossimi romanzi, magari tra qualche anno.

Grazie per la tua disponibilità, Carlo!
Ci auguriamo di averti nuovamente nostro ospite per l'uscita del tuo prossimo romanzo.
Marco Tiano

Recensione: UNA MINUSCOLA CHIAVE di Dario Ghiringhelli

Torniamo a parlarvi di un giallo dello scrittore Dario Ghirnghelli. Questa volta si tratta di "Una minuscola chiave" edita da La riflessione editore, e anche in questo caso siamo di fronte ad un giallo ben costruito e, soprattutto, di piacevole lettura.
Come sempre, rispettando i canoni del giallo classico, il caro Ghiringhelli ambienta le sue trame in ambienti familiari; in luoghi dove la vita sembra scorrere tranquilla e il male non attraversarli mai.
In questa avventura, il protagonista è Gino, un funzionario di banca che improvvisamente fa perdere le sue tracce. Non ritorna a casa e non si hanno più sue notizie neppure al lavoro.
A questo punto, la moglie Diana inizia le indagini sulla vita privata del marito, sulle sue abitudini (si assenta tutti i giorni dalle 17:00 alle 18:00) fino a scoprire una personalità nuova; un altro Gino; iniziando dalle sue discutibili frequentazioni.
Come sempre, trovandosi tra le mani un giallo di Ghiringhelli, ci si accorge come l'autore presta molta attenzione agli aspetti psicologici dei personaggi e alle loro interazioni.
Decisiva per risolvere il caso, parafrasando il titolo, è una minuscola chiave, che svelerà i molti misteri che aleggiano sulla figura del protagonista.
In "Una minuscola chiave" l'autore si allontana leggermente dal giallo classico e si cimenta in tinte più scure, ricreando un'atmosfera noir. La lettura è sempre scorrevole, ricca di colpi scena e suspense, e lo stile narrativo cattura il lettore, trasportandolo nelle indagini che porteranno alla risoluzione del caso.
Ancora una volta, complimenti a Ghiringhelli per questo entusiasmante giallo, che vi consigliamo di leggere!

L'autore:
Con la casa editrice La Riflessione, Davide Zedda – Cagliari , Dario Ghiringhelli ha pubblicato:

• Una vita qualunque (2009).
• Era un'alba o era un tramonto (storie di provincia negli anni '60) (2009).
• Ambigui intrighi di provincia (2009).
• L'amica scomparsa (2010).
• Facezie, intemperanze e astruserie di famiglia (2010).
• Una minuscola chiave (2010).
• Due inseparabili vedettes (2010).
• Crimini in palcoscenico (2011).
• Bizzarrie famigliari (2011).
• Delitti in fuorigioco (2011).
• Sentimenti e delitti (2011).
• Un liceo e velenosi misfatti (2011).

Attualmente l'autore sta completando un romanzo ambientato nelle misteriose vicende del Palio di Legnano, con capitani e castellane di contrada che tramano con l'obiettivo di vincere la Croce di Ariberto. Il commissario Del Vecchio si innamora e indaga...

lunedì 20 febbraio 2012

Intervista ad Alma Katsu, autrice di Immortal - Longanesi editore

Carissimi amici lettori,
siamo lieti di aprire la settimana con un'ospite particolare, si tratta di Alma Katsu, l'autrice di "Immortal", Longanesi editore, il primo titolo di una trilogia coinvolgente e intrigante.

Salve Alma,

1. In che modo il lavoro di profiler della Cia condiziona la sua vita quotidiana e privata?
Anzitutto una precisazione: il mio lavoro non era quello di profiler all’interno dei servizi segreti, bensì quello di analyst. Il mio compito consisteva, tra l’altro, nel tracciare profili psicologici delle persone.
Sicuramente questo continuo esercizio mi ha insegnato a guardare oltre la semplice superficie e ha affinato le mie capacità di interpretazione della realtà, capacità che influenzano tanto la mia vita privata quanto la mia scrittura.

2. Che cosa l’ha portata a scrivere Immortal?
In realtà Immortal prende spunto da un racconto che scrissi circa 30 anni fa e sul quale sono tornata, sviluppandolo, fino a trasformarlo in un romanzo.
La spinta a scrivere infatti mi è sempre appartenuta (la mia carriera professionale parte non per nulla dal giornalismo) e dopo tante letture ho provato a scrivere qualcosa che avrei voluto leggere: una storia avventurosa e accattivante su un fondale storico realistico e ben documentato, in cui non mancasse l’ingrediente romantico e la giusta dose di mistero.

3. Quanto c’è del suo lavoro in quello che scrive?
Come dicevo, la costruzione psicologica dei personaggi di Immortal deve molto al mio lavoro di analyst, ma anche la resa narrativa del male è debitrice della mia esperienza nei servizi segreti: per anni mi sono dedicata ai casi di genocidi e ho potuto studiare i meccanismi con cui i dittatori hanno piegato coscienze e volontà. Lo studio delle personalità di questi leader mi ha permesso di cogliere la complessità del male e la sua continua commistione col bene in un intrico talvolta così stretto da renderne difficile la separazione.
Inoltre il mio approccio alla scrittura è mutuato in un certo senso dalla professione di analyst: per me scrivere è un continuo esercizio di valutazione di quel che a livello narrativo funziona e di quello che invece è inefficace. Sono una scrittrice “razionale”, se così si può dire, lontana dal mito dell’autore che con la propria arte ha un rapporto quasi mistico.

4. Il suo mestiere, per l’immaginario collettivo, è sicuramente molto affascinante. Cosa consiglierebbe a chi desidera intraprenderlo?
Quale dei due mestieri? L’analyst o la scrittrice?
Nel primo sono incappata quasi per caso e ritenevo mi ci sarei dedicata per poco tempo: invece è stata la mia professione per 30 anni!
Il secondo l’ho sempre coltivato come un’aspirazione cui ho cercato di dare forma, fino a giungere alla stesura di Immortal. Ma l’approdo a questo primo romanzo è stato un percorso fatto di esperimenti e tentativi, sia di tecniche narrative che di materiale narrativo.
Perciò, ognuno ha un percorso del tutto personale.

5. Quali sono i suoi autori preferiti, e che tipo di lettura non deve mai mancare sul suo comodino?
Più che di autori preferiti parlerei di autori che sono stati per me fonte d’ispirazione e in tal senso posso citare Alexandre Dumas, Mary Shelly, Byron e naturalmente Howthorne. Per venire ai giorni nostri penso soprattutto a Anne Rice di Intervista col vampiro e Sándor Márai con La recita di Bolzano.
Per quanto riguarda invece i libri che ho sul comodino: attualmente molti sono romanzi di prossima uscita sui quali sono chiamata a dare un parere e su cui non posso dire nulla!
Oltre a questi però sto leggendo anche The devotion of suspect X di Keigo Higashino e The magician king di Lev Grossman.


Grazie per averci dedicato un po' del suo tempo, e ci auguriamo di averla presto ancora nostra ospite!

Recensione: LA COLLEZIONISTA di Salvatore Paci

Cari amici,
iniziamo questa settimana parlandovi dell'ultimo libro dello scrittore Salvatore Paci, il thriller psicologico La collezionista, edito dalla casa editrice siracusana Melino Nerella edizioni.
Quest'ultima opera di Paci è un thriller ricco di suspense, inquietante e dalle tinte forti.
Si tratta di un viaggio nella psiche del protagonista, il giovane londinese Danny, che pian piano inizia a scendere negli inferi della pazzia, credendo di vivere in un incubo senza possibilità di risveglio. Elemento principale di questo giallo ben strutturato è la costruzione e descrizione minuziosa dei personaggi e della loro personalità. Danny, è un giovane web designer, che ha vissuto un'infanzia trascurato dalle attenzioni dei suoi genitori, che passava le sue ore in compagnie di un pc.
Danny, il protagonista , è attanagliato dalla paura della follia, dalla paura che la pazzia sta per inpadronirsi di lui. Il tutto accade nell'arco di appena un mese; un mese in cui la propria abitazione diventa il luogo più inquietante. Le mura della sua casa, anzichè proteggerlo e farlo sentire al sicuro, diventano lo sfondo del terrore. E' in casa che Danny si sente perseguitato, dove accadono gli episodi più inquietanti, minacciando la sua sanità mentale. Allucinazioni, persecuzioni, rumori, incubi. Questi ultimi, poi, sono talmente reali, che Danny stenta a distinguerli dalla realtà.
E' in questi momenti che il giovane comincia a credere che qualcuno abiti di nascosto nella casa, che aleggi una presenza durante il suo sonno.
Lo stile narrativo (che è arricchito con piacere da qualche termine dialettale) coinvolge il lettore sin dall'inizio e rende la lettura piacevole e scorrevole.
Siamo di fronte ad un thriller ricco di inquietitudine e realismo che vi consigliamo di leggere quando i vostri animi sono tranquilli e liberi dalle paure; perchè in caso contrario, sarete trascinati nelle vicende del protagonista, nel vortice della follia e degli incubi.

L'autore:
Dalla personalità poliedrica e con la mente in continuo movimento Salvatore Paci comincia la sua carriera di scrittore con “Biglietto di andata e ritorno”, un thriller presente alla Fiera del libro di Torino nel 2008 e al Salone del libro di Parigi nel 2009. Carico del successo della sua opera prima scrive “2012”, un romanzo d’avventura che sin da subito approda negli Stati Uniti, in Spagna e in Ungheria.
Mentre sta per ultimare “Il Codice Moncada“, il suo terzo romanzo della serie dedicata ad Antonio La Mattina, ecco che si esauriscono le copie di “Biglietto di andata e ritorno“. Ciò gli dà la possibilità di eseguire un vero e proprio lavoro di restyling del testo per snellirlo nei contenuti, per velocizzarlo nel susseguirsi degli eventi e per “tagliare” le parti che avevano un’importanza minore nell’economia del racconto.
Raggiunge la sua maturità artistica con “La collezionista”, un thriller psicologico (in vendita anche in Inghilterra e in Svizzera) frutto degli studi atipici dell’autore sulla psiche umana, pagine capaci di sovraccaricare il sistema nervoso del lettore.
L’ultima sua fatica si chiama Il Codice Moncada ed è già disponibile in tutte le librerie italiane e anche sul web.
Di prossima realizzazione Il Castello della follia, un thriller ambientato nella magica Scozia, edito da Melino Nerella.

TITOLO: La Collezionista
AUTORE: Sal­va­tore Paci
EDITORE: Melino Nerella Edizioni
ANNO: 2011
PREZZO: € 13,00
PAG: 276

sabato 18 febbraio 2012

IL BUON INVERNO di João Tordo

"E' di fronte alla paura che le persone rivelano se stesse", è questa la frase che l'autore ripete più volte in Il Buon Inverno, il terzo romanzo di João Tordo, edito in Italia da Cavallo di Ferro editore, e che appare anche sulla copertina del libro.
E questo è proprio quello che succederà nella seconda parte di questo intrigante thriller dai contorni horror.
I personaggi, infatti, tenuti prigionieri in un grande tenuta a Sabaudia, nella provincia laziale, dopo la morte del padrone di casa (il produttore cinematografico hollywoodiano Don metzger) invasi dalla paura, non potranno far altro che fare uscire allo scoperto le loro vere identità, le loro debolezze e la malvagità che abita i loro animi; nessuno escluso.
Il protagonista è un giovane scrittore, deluso dalla vita e dalla latteratura. Un giovane che, reso zoppo da un incidente, cammina con un bastone come il celebre dottore della serie tv americana. Questo scrittore è un personaggio che vede la vita con pessimismo e che si rinchiude in casa per scrivere il grande romanzo che lo riscatterà con il mondo intero. La sua vita, però, cambierà quando incontrerà l'italiano Vincenzo Gentile, che lo inviterà a passare una vacanza in Italia, per l'appunto a Sabaudia, nella casa del produttore. Questa potrebbe essere anche la sua occasione per la realizzazione di un film, tratto da un suo libro.
Da quel momento in poi, per il protagonista, e tutti i personaggi che saranno ospiti della villa, comincerà un viaggio nel terrore.
Dopo la morte del produttore, infatti, un suo collaboratore deciderà di rendere giustizia al suo amico, e terrà gli ospiti prigionieri finchè non saprà la verità sulla morte di Don Metzger e il nome del suo carnefice, in un crescendo di suspense.
In questo thriller psicologico, dalla lettura scorrevole e dallo stile narrativo coinvolgente, seppur in chiave moderna, si riscontrano alcuni elementi caratteristici del giallo classico. Ad esempio: la grande tenuta immersa in un bosco dove i protagonisti saranno resi prigionieri; la vacanza; il numero dodici dei personaggi (che ci ricorda "Assassinio sull'Orient Express"); il dilettante che inizia a far domande per scoprire la verità e il fatto che i personaggi sono tra loro dei perfetti sconosciuti.
In tutto questo, un giovane scrittore potrà in parte rispecchiarsi nella figura del protagonista. Nella figura dell'autore emergente in cerca della buona occasione per "emergere", e nella speranza di veder realizzato un film tratto da un suo libro.
Unica nota critica, a nostro parere, sta nel finale. Nell'ultima parte del romanzo l'autore si dilunga troppo in descrizioni e argomentazioni sul senso della vita e dell'umanità; diciamo che si allontana un po' dalla forma del trhiller, rallentando il ritmo. Nonostante ciò "Il Buon Inverno" è una piacevole e appassionate lettura, che vi consigliamo!

L'AUTORE:
João Tordo è nato a Lisbona nel 1975. Dopo la laurea in Filosofia ha studiato giornalismo e scrittura creativa a Londra e a New York. Nel 2001 ha ottenuto il Young Talents Literature Award a Lisbona, città nella quale attualmente vive e lavora come giornalista, e nel 2009 il premio José Saramago per As três vidas (2008). Oltre che di Il Buon Inverno è autore di Hotel memória (2007). Le sue opere sono pubblicate in Francia, Brasile e Croazia.

giovedì 16 febbraio 2012

Recensione: L'enigma della vasca dei pinguini

Torna l'appuntamento con il giallo classico, e non poteva che essere protagonista la Polillo Editore.
Oggi vi consigliamo, infatti, la lettura de "L'enigma della vasca dei pinguini", scritto nel 1931 da Stuart Palmer, I Bassotti n. 102.
Si tratta di un romanzo tipico del periodo d'oro del giallo, e non per nulla, è stato inserito da Howard Haycraft ed Ellery Queen nell'elenco delle pietre miliari del giallo. La protagonista di questo interessante mistery è la signorina Hildegarde Withers, una zitella di trentanove anni, insegnate elementare, che ricorda molto la figura della mitica Miss Marple, l'arzilla vecchietta uscita dalla penna di Agatha Christie. Acuta osservatrice e molto intuitiva. Come nella migliore tradizione del genere, la giovane Withers assiste al ritrovamento di un cadavere, durante la gita della sua classe all'acquario della città. Il corpo è quello di Gerald Lester, broker di Wall Street, e viene notato galleggiare nella vasca dei pinguini . Ad arrivare subito sul posto è l'ispettore Piper della squadra omicidi, che sarà affinacato nelle indagini dall'eccentrica zitella. Principale sospettata, è la moglie del morto, la bella e affascinante Gwen, che sarà subito assistita da un avvocato incontrato all'acquario durante il ritrovamento del corpo.
La storia è intrigante sin dall'inizio, con qualche passaggio di umorismo che non guasta mai, e lo stile narrativo rende la lettura veloce e scorrevole. L'omicidio si dimostra subito un vero enigma, il cadavere, infatti, non è affogato!
La soluzione dell'enigma è ingegnosa, forse poco originale per i gioni nostri, ma sorprenderà ugualmente il lettore. Questo giallo ha il sapore del classico, (non tampo per l'ambientazione, in quanto la storia si svolge nella New York degli anni '30) delle indagini basate sui piccoli particolari, sulle false piste (ci sarà anche un'autoaccusa) sulle osservazioni e intuizioni dei protagonisti. Sicuramente, una piacevole lettura che vi consigliamo per passare alcune ore in buona compagnia; ritornando ai tempi quando i gialli si incentravano soprattutto sull'acume dell'investigatore dilettante e non sulle scene macabre e insanguinate dei nostri giorni.

L'autore:
Stuart Palmer (1905-1968), nato a Baraboo, nel Wisconsin, dopo gli studi presso il Chicago Art Institute e la University of Wisconsin si dedicò alle attività più disparate: dal venditore di ghiaccio al pubblicitario, dal ghost-writer al reporter, dal tassista al marinaio, dal redattore al raccoglitore di mele. Palmer scrisse il suo primo racconto a sei anni, ma solo a venti ebbe la soddisfazione di vedere una sua storia pubblicata sul College Humor.
Nel suo romanzo d’esordio, The Penguin Pool Murder (L’enigma della vasca dei pinguini, noto anche come Un dramma nell’acquario), vide la luce il suo personaggio per eccellenza, l’eccentrica zitella Hildegarde Withers. Il pubblico si affezionò subito a questa ruvida ma ingegnosa investigatrice dilettante e la versione cinematografica del libro, apparsa l’anno seguente, ne decretò il definitivo successo. Autore di una ventina di romanzi e numerosi racconti, Palmer fu anche un prolifico sceneggiatore a Hollywood. Nel 1954 ricoprì la carica di presidente dei Mystery Writers of America. L’ultimo suo romanzo, Hildegarde Withers Makes the Scene, rimasto incompiuto, fu completato da Fletcher Flora e pubblicato postumo nel 1969.

Intervista: Fabio Monteduro

Fedeli lettori,
oggi è ospite del nostro blog lo scrittore Fabio Monteduro, autore di racconti e romanzi thriller-horror.
Benvenuto, Fabio!

1) Come è nata la sua passione per la scrittura?

Credo che le passioni nascono con noi stessi e che si sviluppino seguendo l'andamento della vita.
Mi spiego meglio. Quando ero bambino, amavo i fumetti dei Supereroi americani: I Fantastici Quattro, l'Uomo Ragno, Thor, per capirci, e la mia passione era disegnare fumetti con personaggi creati da me. Crescendo ho cominciato ad apprezzare la musica e con essa è nata la passione per la batteria, che ho suonato per circa venti anni.
L'amore per la scrittura credo sia nata nello stesso modo.
Leggevo molto, soprattutto romanzi del genere che scrivo e quando ho provato a buttare giù qualcosa di mio mi sono accorto che non era proprio spazzatura e proponendo le mie storie, mi rendevo conto che piacevano, intrigavano. Ed era un fuoco che bruciava dall'interno e continua a bruciare, per fortuna, e mi obbliga a provarci. Ovviamente la reazione di chi mi legge ha il suo peso.
Scrivere per se stessi non è piacevole... oppure, diciamo che è come l'autoerotismo... può anche andare bene, ma è meglio avere qualcuno con cui condividere, no?

2) Perché ha deciso di cimentarsi nel genere thriller/horror?

Viene da chiedermi quanto io abbia scelto questo genere o quanto invece esso abbia scelto me. Da bambino, nascosto sotto le coperte, guardavo alla TV Belfagor, il Dottor Jakyl e Mister Hide, Frankenstein e L'Uomo Lupo... avevo un libro (ce l'ho ancora) che s'intitola Storie di brivido e mistero... mi piacevano quelle sensazioni forti, quel non sentirsi al sicuro.
L'adrenalina, si dice, è una droga di altissima qualità... è gratis e non fa male.
Insomma, sono sempre stato attratto dal mistero, dalla sindrome della porta socchiusa... dalla casa abbandonata. Ancora oggi, quando vedo un posto del genere, fremo per la voglia di entrarci e quando lo faccio, resto sempre affascinato dall'abbandono, l'incuria, la paura che quel luogo ispira.

3) Quali sono i suoi autori preferiti? Quelli che lo hanno ispirato?

Ho incontrato Lovecraft, lungo la via... sono rimasto affascinato da Isaac Asimov ed ho apprezzato moltissimo un libro di Robert Heinlein, "La casa nuova". Ma ovviamente è stato quando mi è capitato tra le mani Stephen King che ho capito cosa dovevo scrivere.
Attenzione quindi: horror, thriller... non splatter; paura, non disgusto; terrore, non orrore. La differenza può sembrare insignificante, ma non lo è.
Gli anglosassoni hanno rinchiuso il tutto nella parola horror (ma, d'altra parte, loro hanno rinchiuso nella parola rock, anche i divi del Pop... per loro Madonna è una rock star, per intenderci): paura, disgusto, ossessione, pazzia, ribrezzo. Secondo questa definizione, i film Emily Rose e Hostel sono dello stesso genere. Poi, visto che era impossibile rinchiudere tutto in una sola parola, ecco che è nato lo splatter, ossia tutti quei film di spargimento insensato di sangue e di torture. Noi, in Italia, come dicevo prima, abbiamo le parole giuste per differenziare: terrore, non orrore.
Ed io scrivo per fare paura, non per provocare disgusto.

4) Come nascono le trame dei suoi romanzi?

Il cervello di uno scrittore è come una spugna... o come una casa piena di stanze... o un armadio pieno di cassetti. Proprio Stephen King una volta disse che gli scrittori sono come vampiri, se gli racconti una cosa, un fatto, stai certo che prima o poi quella cosa, quel fatto, ovviamente in modo romanzato, lo ritroverai in una storia. Questo per dire, che non esiste un metodo certo per spiegare come nasce la trama di un romanzo, o almeno non esiste per me. Faccio degli esempi. Il racconto So chi sei, che si trova anche in Otto Minuti a Mezzanotte, è stato ispirato da un luogo che si trova a poche centinaia di metri da dove abitavo. Si tratta di una chiesa, con annesso convento, in cui tutte le finestre, ad eccezione di una, in altro, nel convento, sono state murate. La domanda che ispirò quel racconto fu: hanno murato le finestre per impedire a qualcuno di entrare... o a qualcosa di uscire? Oppure Anima Nera... l'idea di base è stata: se Dio si è fatto uomo in Cristo... in chi si è fatto uomo Satana? Cambiando situazione, possiamo venire all'altro mio libro Jodi... ispirato da un telefilm tratto da un racconto di Edgar Allan Poe.
Mille sfaccettature... ma la domanda di base è sempre la stessa: cosa succederebbe se...?

5) A quali dei suoi libri è particolarmente legato, e perché?

E' come chiedere ad un padre amorevole a quale dei suoi figli è più legato.
La sua risposta sarebbe scontata, penso.
E altrettanto scontato sarebbe rispondere: il prossimo... qualsiasi esso sia, anche se è ovvio che ogni nuovo lavoro certifica la crescita dell'autore, per questo si sente sempre più attratto da ciò che sta scrivendo o ha in mente di scrivere.
Meno prosaicamente, posso dare delle piccole spiegazioni, sul perché sono così legato a tutti i miei libri.
So chi sei ...ed altre ossessioni, perché mi ha permesso, per la prima volta, di vedere le mie parole trasformate in un vero libro. Avamposto dell'Inferno, una storia nata per caso e che si è sviluppata da sola, senza che io avessi idea di dove volesse andare a parare. Anima Nera, perché mi ha permesso di "lavorare" su un argomento che mi rigirava nella testa da anni. Jodi, storia con cui ho sperimentato il genere poliziesco, legato al thriller e all'horror e perché è stato il primo libro davvero distribuito in tutta Italia. Zona di Frontiera, il mio primo e finora unico, e-book... forse la meno horror delle mie storie, passato attraverso talmente tanti mutamenti, prima di essere pubblicato, da risultare alla fine un compendio del mio modo di scrivere. Infine Otto Minuti a Mezzanotte, dove, proprio grazie alla frammentazione in otto storie brevi, ho potuto raccontare quasi tutto ciò che davvero mi appassiona: la casa abbandonata, il patto con il diavolo, il serial killer, ecc... come descritto nella quarta di copertina: otto storie, una per ogni minuto che ci accompagna alla mezzanotte... quando non è più oggi e non ancora domani.

6) Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo lavoro letterario?

Con piacere, certo. Anche perché, sebbene Otto Minuti sia uscito solo a dicembre del 2011, questo nuovo romanzo (perché di romanzo si tratta, non più raccolta di racconti) vedrà la luce il prossimo autunno, presumibilmente a settembre. Prima peculiarità? Non è un horror. Lo so, è incredibile.
In realtà si tratta di un romanzo di fantascienza... e già... ma scordatevi i viaggi interstellari, scordatevi le società del 30° secolo, scordatevi Star Trek e Guerre Stellari. Si parlerà di antichi astronauti, di antichi visitatori sul nostro pianeta e di contatti con le civiltà che lo hanno abitato: Maya, Sumeri, Egizi, Indù.
Diciamo che è la mia visione su un futuro possibile che guarda al passato remoto dell'umanità.
Di più, non posso dire, al momento, ma basterà seguirmi sul mio sito o sulla mia pagina FB.


Grazie per la disponibilità e a presto!

News: Al di là del mare di Aldo Fontana

Il libro:
Luigi, un amico pasticcione di Aldo, durante una spedizione archeologica in Algeria rinviene un antico manoscritto di un soldato a cavallo della Repubblica di Roma di stanza in Africa. Questi narra quella che Luigi sostiene essere una straordinaria storia d’amore, di guerra, d’intrighi e di passioni, di cui peraltro l’autore non è protagonista, ma che ha contribuito a cambiare il suo modo di concepire i valori della vita. Luigi non resiste alla tentazione di leg¬gerla, ma combina un grosso guaio ed il papiro è distrutto. Riesce tuttavia a convincere Aldo a scrivere un romanzo che ricalchi le stesse vicende, basandosi su alcuni appunti che aveva conservato, naturalmente tacendo dell’accaduto e simulando che si tratti di un’opera originale.
Nel libro vengono narrate le vicissitudini di Marco e Mai-Ar, lui romano, lei numida, ambientate attorno al 110 A.C., decenni dopo la caduta di Cartagine.
Il libro è dedicato all’amore e all’amicizia, quella vera.


L'autore:
Aldo Fontana è nato a Venezia nel 1951, e qui vive e lavora.
Svolge l’attività di medico ospedaliero presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Venezia, occupandosi da quasi vent’anni di riabilitazione delle persone che soffrono di alcoldipendenza. Al riguardo dirige e coordina una équipe professionale multidisciplinare ed ha pubblicato ricerche di genetica e sulla perdita di controllo degli impulsi del bere. Attualmente si sta occupando di algoritmi transdiagnostici.
Con il contributo dei colleghi del team di Alcologia è autore del libro “Alcolismo – Follie e speranze” edito da Cierre Edizioni, Sommacampagna (VR), 2008.
Ha scritto il romanzo “Per amore di Lucy”, edito da il Grappolo Edizioni, Mercato San Severino, Salerno, 2003.

Vincitori concorso IoRacconto

La prima edizione del concorso letterario "IoRacconto" per racconti inediti è giunto al termine, ed oggi vi presentiamo i nomi dei vincitori, e delle loro opere.


I° Luca Trovato con PISTOIA-ABETONE SOLO ANDATA


II°Fabrizio Carollo con OUT OF MEMORY


III° Raffaele Marra con QUATTRO ANIME


IV° Salvatrice Di Dio con MARIA DI DONNA ROSA


V° Stephano Giacobini con BRINDISI CON L'ASSASSINO


COMPLIMENTI!

mercoledì 15 febbraio 2012

Intervista: Dario Ghiringhelli

Cari lettori,
oggi sarà nostro ospite, un autore già noto a "Il Giallista", stiamo parlando di Dario Ghiringhelli.
Benvenuto, Dario!

1)Cosa significa per lei scrivere?
Scrivere e' "una droga". E' un estraniarsi dal mondo e, nel contempo. un gareggiare ogni volta con me stesso.

2)Come è nata la sua passione per il genere giallo?
Come tutti gli autori "dilettanti", ho iniziato con un primo romanzo autobiografico, poi con altri lavori che richiamavano parte delle mie vicende personali, tra cui la militanza in teatro per quattordici anni con la compagnia de "I Legnanesi" molto nota in alta Italia. Sono . infine, approdato al genere giallo perche' l'ho trovato piu' congeniale alla mia indole e, comunque tale da consentirmi di inventare piu' facilmente.

3)Quali sono i suoi autori preferiti? Quelli che lo hanno ispirato?
Piero Chiara, Andrea Vitali, Carlo Castellaneta, A.J.Cronin. Nessun autore mi ha particolarmente ispirato, pur avendo tanto apprezzato Simenon e la Christie.

4)Come nascono le trame dei suoi romanzi?
Nelle trame c'e' sempre qualche reminescenza o vago ricordo di fatti vissuti che poi vengono trasformati e riadattati al genere giallo.

5)A quali dei suoi libri è particolarmente legato, e perché?
Questa e' una domanda crudele: sarebbe come chiedere a un padre che ha piu' di un figlio quale, in effetti, prediliga maggiormente. I figli devono essere tutti uguali, e cosi' avviene per i miei libri. Per dovere di risposta, ad ogni modo, dico "Crimini in palcoscenico", perche' il teatro ha avuto molta importanza per me durante gli anni giovanili.

6)Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo lavoro letterario?
Il libro gia' pubblicato in questi giorni dal mio editore e dal quale sto proprio attendendo l'arrivo delle prime copie e' intitolato "Un ricordo per mio papa'". Non e', come puo' sembrare dal titolo, di genere autobiografico No, Quella frase e' solo la dedica che compare sul retro di una foto e che dara' il via alla trama gialla, la quale vedra' impegnati due amici nella ricerca di una figlia. Solo dopo l'intervento del solito commissario Del Vecchio, Ogni cosa trovera' la giusta collocazione.
Attuamente sto scrivendo un romanzo giallo ambientato in uno dei manieri di contrada della citta' di Legnano e che ha come "sfondo" la celebrazione della Sagra del carroccio per la conquista della croce di Ariberto D'intimiano. (ricordo che in Italia il palio di Legnano e' inferiore solo a quello di siena).


Grazie per la disponibilità e a presto!

martedì 14 febbraio 2012

Intervista a Salvatore Paci

Cari amici,
oggi è ospite del nostro blog, Salvatore Paci. Autore di romanzi gialli e thriller.
Benvenuto, Salvatore!

Cosa significa per lei scrivere?
Sin da quando ero soltanto un ragazzino ho cominciato a coltivare l’arte del trasferire a chi mi sta vicino la fucina di emozioni che affollano costantemente il mio cervello; troppo numerose e troppo intense per tenerle soffocate dentro un corpo solo. Per me scrivere vuol dire comunicare, trasferire, penetrare nella mente di chi ti legge. Sì, perché le parole usate in un romanzo posseggono una forza incredibile che spesso riesce a bucare lo scudo che ogni essere umano usa per proteggersi dal mondo.

Come è nata la sua passione per il giallo?
Ricordo le mie prime letture: Jules Verne e Arthur Conan Doyle. Il primo mi piaceva perché riusciva a trasportarmi in ogni parte del mondo. Il secondo perché riusciva a farmi immaginare quel grande detective che è stato Sherlock Holmes. Il tutto nel contesto misterioso e grigio dell’affascinante Londra. Credo che la mia passione per il giallo e per l’avventura sia nata proprio a quei tempi. Passione messa in un cassetto e rispolverata solo qualche anno fa.

Quali sono i suoi autori preferiti? Quelli che lo hanno ispirato?
Leggo prevalentemente thriller e romanzi storici, non disdegnando di tanto in tanto anche altri tipi di letture. Nutro un’ammirazione per il primo Maxime Chattam, per il primo Steve Berry, per il Ruiz Zafón della trilogia e per il fantastico Valerio Massimo Manfredi. Nel mio stile di scrittura non credo di essermi ispirato a qualcuno in particolare. Ciò che so di aver fatto e che sto continuando a fare è studiare in che modo i grandi riescono ad emozionarci.

Come nascono le trame dei suoi romanzi?
Cerco di individuare quello che potrebbe essere il pensiero trainante di un romanzo e, successivamente, ci costruisco una storia intorno. Poi creo i personaggi: il protagonista e l’antagonista. Costruisco il loro passato, le loro peculiarità, le loro passioni. Cerco di renderli verosimili, attuali, umani. Infine, inserisco il fattore tempo, determinante per tenere l’attenzione del lettore sempre viva.

A quali dei suoi libri è particolarmente legato, e perché?
Il Codice Moncada (Edizioni Lussografica). Lì, penso di aver dato il massimo di me stesso. Sarebbe riduttivo definirlo un thriller perché i personaggi che vivono all’interno del romanzo sono magici, eterni. Il finale è una lezione di vita che fa sì che il libro non finisca dopo aver letto l’ultima pagina. La storia è destinata a vivere ancora dentro la mente del lettore.

Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo lavoro letterario?
Fino a un paio di settimane fa mi stavo organizzando per presentare alla Fiera del Libro di Torino il thriller psicologico “Il Castello della follia” (Melino Nerella Edizioni). Poi, una serie di fortunate coincidenze mi ha spinto ad uscire dal cassetto l’inedito che mi ero riservato per la grande distribuzione nazionale. Si tratta di una storia d’amore con sfaccettature di giallo. Lo firmerò con un uno pseudonimo ma sempre per lo stesso editore. Non posso aggiungere altro.

Grazie per la disponibilità!

II edizione concorso per opere edite IoScrivo

Carissimi amici,
a grande richiesta, dopo appena una settimana dalla chiusura della I° edizione del Concorso IoScrivo, oggi, 14 Febbraio 2012, parte la II edizione.




II Ed. Concorso letterario IoScrivo




Concorso indetto dal Blog “Il Giallista”, dedicato agli autori emergenti che hanno pubblicato o auto pubblicato la propria opera e che premierà il vincitore con la distribuzione. Si tratta di “IoScrivo”.
Per chi ha avuto la fortuna di vedere realizzato il proprio sogno, e cioè la pubblicazione del suo libro, si sarà presto reso conto di un problema importantissimo: la distribuzione, anzi, la mancata distribuzione. Molto spesso, infatti, le opere degli autori sconosciuti (o autopubblicate) si riescono a vendere soltanto tramite le librerie online. Sì, possono essere ordinate in tutte le librerie tradizionali, ma i tempi sono lunghissimi e non vi è la comodità di avere subito il libro disponibile.
A questo proposito, è nato “Io Scrivo”!
Un concorso che premierà il vincitore con la visibilità del proprio libro negli scaffali delle librerie aderenti alla nostra iniziativa. L’opera vincitrice, infatti,(ringraziando tutte le libreria che hanno già aderito, e quelle che presto lo faranno) sarà ospitata nelle librerie del nostro elenco. In questo modo, l’opera classificatasi al primo posto, avrà una maggiore possibilità di vendita e potrà essere notata e letta da un maggior numero di lettori.Per qualsiasi informazione potete contattarci al seguente indirizzo: igiallisti@virgilio.it
Qui, l’elenco delle librerie aderenti al concorso, che sarà aggiornato periodicamente.
Di seguito, il Bando:

1) Il concorso è aperto a tutte le opere edite (anche auto pubblicate online con editori come ilmiolibro.it, boopen, lulu…) in lingua italiana;

2) Possono partecipare opere di tutti i generi, romanzi, saggi, biografie, raccolte di poesia, antologie di racconti.

3) Ogni autore può partecipare con un massimo di quattro (4) opere, e la quota di partecipazione è riferita ad ogni singolo dattiloscritto.

4) I partecipanti dovranno inviare una copia dell’opera (in formato cartaceo o digitale al seguente indirizzo e-mail: igiallisti@virgilio.it), con allegato dati anagrafici, indirizzo, numero di telefono, piccola biografia dell’autore e una sinossi dell’opera;

5) Le opere dovranno essere spedite entro il 21 maggio 2012 (per i manoscritti inviati in formato cartaceo, per posta tradizionale, farà fede il timbro postale)

6) La quota di iscrizione, per ciascuna opera, è di € 10,00, relativa a spese di gestione.

7) Non vi è un alcun limite di battute.

Premio
Primo classificato

L’opera vincitrice sarà ospitata (in max 5 copie per libreria) in tutte o in alcune (a completa scelta dello scrittore) librerie aderenti all’iniziativa, con la formula commerciale conto vendita. Segnalazione sul blog "Il Giallista";
Esposizione permanente dell'opera nell'apposita vetrina Vincitori Concorso “IoScrivo”;

Secondo e terzo classificato:
Segnalazione sul blog "Il Giallista";
Segnalazione dell’opera alle librerie aderenti all’iniziativa.

Per partecipare, ricevere informazioni e inviare le copie
Scrivere a igiallisti@virgilio.it

concorsi letterari

lunedì 13 febbraio 2012

News da TimeCrime - Il nuovo marchio dedicato al mistery della Fanucci editore

Cari amici,
eccovi finalmente le prossime uscite di febbraio del marchio TimeCrime - Fanucci editore. Si tratta di thriller firmati da grandi maestri del genere, disponibili nelle librerie dal 23 febbraio 2012.

Omicidio allo specchio
Ryan David Jahn
Traduzione di Cristina Genovese
Pagine 250
7,70 euro

Il Libro:
Quando Simon Johnson viene aggredito all’interno del suo squallido appartamento di Los Angeles, la scelta è una e una soltanto: difendersi o morire. Ma nel momento stesso in cui, dopo averlo colpito, il fascio di luce della torcia illumina il viso del suo aggressore, Simon realizza due cose: primo, di averlo fatto fuori; secondo, che l’uomo che giace ai suoi piedi gli assomiglia come una goccia d’acqua. inizia così a prendere forma nella sua mente un piano diabolico: per scoprire il motivo del suo tentato omicidio, Johnson assumerà l’identità del suo “doppio”, un professore di matematica che conduceva la più ordinaria delle esistenze e che ora è un cadavere immerso in acqua e ghiaccio nella sua vasca da bagno. Così facendo Simon vivrà in casa sua, dormirà con sua moglie, vestirà i suoi abiti e si divertirà con la sua giovane amante…
Ma a un certo punto il ghiaccio comincia a sciogliersi, strani messaggi appaiono sui muri, una misteriosa Cadillac nera inizia a pedinare Simon e qualcuno è sulle sue tracce. Realtà e allucinazione iniziano a confondersi, disegnando la geometria di un labirinto in cui il protagonista si perde: chi ha scoperto il suo gioco? C‘è forse qualcuno che muove le fila e che sta tentando di farlo impazzire?

L'autore:
Ryan David Jahn è scrittore e sceneggiatore. A sedici anni ha lasciato gli studi, ha scritto in sei settimane un racconto horror di 55,000 parole e ha trovato un impiego come commesso in un negozio di dischi; dopo una breve, detestata esperienza sotto le armi è stato bidello, operaio e carrellista, oggi vive a Los Angeles con la moglie Mary.
Di Ryan David Jahn Fanucci Editore ha pubblicato I buoni vicini (2011), vincitore del prestigioso New Blood Dagger della Crime Writers’ Association.


I dannati non muoiono
Jim Nisbet
Traduzione di Bruna Ferri
Pagine 250 - 7,70 euro

Torna in libreria arricchito di un finale inedito il noir d’esordio del più “maledetto” dei maestri del crime. Jim Nisbet, forte di una penna che Michael Connelly ha definito come “più acuminata di un milione di spade”, riscrive per timeCRIME la conclusione di una complessa storia sui rapporti tra vittime e carnefici.
Il Libro:
Strano il caso capitato al detective privato Martin Windrow, casualmente coinvolto nelle indagini relative al suicidio di Virginia Sarapath: la notte in cui è stata uccisa, un vicino ha sentito provenire dal suo appartamento dei forti gemiti di piacere. Al di là della parete, evidentemente, la donna era impegnata in un amplesso, a quanto pare durato per ore. Eppure il giorno successivo di Virginia resta solo il cadavere, i polsi recisi a colpi di rasoio, il seno sinistro asportato di netto. Sul foglio inserito nella macchina da scrivere di Herbert Trimble, che abita nell’appartamento accanto a quello della vittima, il detective trova intanto un foglio di carta che reca un’inquietante scritta: “Ho sempre voluto scuoiare una donna.” Forse, sono le semplici farneticazioni di uno scrittore fallito; forse, è la traccia di un movente.
Inizia così un gorgo di orrori nel quale Windrow verrà attratto come una falena dalla luce, fino a sprofondare in un delirio in cui i confini tra omicidio e amore diventano sempre più labili.

L'autore:
Jim Nisbet è nato nel North Carolina nel 1947. Vive a San Francisco, dove costruisce mobili. Finalista al Pushcart Prize e all’Hammett Prize, è stato tradotto in dieci paesi. In Italia, sono già usciti per Fanucci Editore Prima di un urlo (2001), Iniezione letale (2009) e Cattive abitudini (2010).

Ogni goccia di sangue
Michael Robotham
Traduzione di Annalisa Biasci
Pagine 420 - 7,70 euro

Il Libro:
Se ne sta lì, in piedi davanti alla porta, coperta di sangue. È la vittima di un crimine? O ne è l’autrice?
Joseph O’Loughlin è uno psicologo criminale che collabora con la polizia di Bristol, un mestiere che riesce a gestire visto che “il signor Parkinson”, come lo chiama lui, non lo ha ancora costretto a ritirarsi. Ma a complicare ancora di più le cose ci si mettono la recente separazione dalla moglie e un rapporto difficile con la figlia più grande. Per Joe non è un gran momento, il lavoro, al quale si aggrappa con le poche forze rimaste, è la sua unica ancora di salvezza. Ma quanto tempo occorre perché una vita vada in pezzi? Una sera Sienna, la migliore amica della figlia di Joe, si presenta alla porta di casa O’Loughlin. La ragazza è coperta di sangue; non apre bocca, è pallida, rigida, una statua di sale. Poco dopo il cadavere del padre di Sienna, Ray Hegarty, viene ritrovato dalla polizia: giace a faccia in giù accanto al letto della figlia, la carotide recisa, una mazza da hockey accanto alla mano destra.
O’Loughlin comincia a investigare per proprio conto ma ogni passo lo conduce verso un ginepraio in cui si cospira perché regni il silenzio, la menzogna, perché certe verità fanno male, e allora è meglio insabbiare, corrompere, trovare un capro espiatorio che paghi per gli errori di tutti.

L'autore:
Michael Robotham è nato in Australia nel novembre 1960, prima di dedicarsi alla scrittura ha scritto per diversi giornali e riviste in Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Come ghostwriter, ha collaborato alla stesura delle autobiografie di politici, pop star, psicologi e personaggi dello spettacolo. Il suo primo thriller, The Suspect, è stato tradotto in ventidue lingue; il secondo, Lost, è stato insignito del premio Ned Kelly come miglior thriller del 2005. Fanucci Editore ha già pubblicato Il manipolatore (2010), anche questo vincitore del Ned Kelly Award come miglior thriller dell’anno. Vive con la moglie e le tre figlie in Australia, a nord di Sidney.

Recensione: Segreti di mafia - Francesco Billeci

Segreti di mafia è il terzo romanzo dello scrittore palermitano Francesco Billeci, edito da La Zisa editore.
Si tratta di un thriller che affonda i suoi artigli nel mondo della mafia e dei suoi loschi traffici, trattando un tema molto delicato e attuale. Ancora una volta ritroviamo il personaggio del commissario siciliano Federico Dilluvio, che dovrà indagare su una truffa milonaria, dovendo fronteggiare il muro di omertà che solitamente avvolge il racket. Protagonisti di questo romanzo sono il boss Pietro Vaccaro che, appena scontata la sua pena, ritorna alla precedente attività mafiosa, richiedendo il pizzo ai commercianti di Alamo; e uno spietato assassino, che semina panico con un macabro rituale: amputare la mano destra delle sue vittime.
La lettura di questo giallo è scorrevole, il ritmo incalzante e la struttura stabile. Forse l'autore si sofferma su qualche descrizione, ma questo non ne rallenta la lettura.
Il romanzo è ricco di colpi scena e lo stile narrativo è coinvolgente.
Sicuramente una piacevole lettura per gli amanti del genere.
Complimenti all'autore!

L'autore:
Francesco Billeci nasce nel 1973 a Borgetto, paese della provincia di Palermo dove tuttora vive e lavora come imprenditore edile, e di cui in passato è anche stato consigliere comunale. Da sempre appassionato di thriller e gialli, ha già pubblicato due romanzi per la casa editrice Il Filo, Il passato non si dimentica (2010) e La biglia verde (2011).

Recensione: L'amica scomparsa - Dario Ghiringhelli

Dario Ghiringhelli continua a darci prova della sua bravura di narratore, e questa volta lo fa con "L'amica scomparsa", edito da La Riflessione editore, un giallo dalle piacevoli sfumature rosa.
Anche in quest'opera l'azione si svolge nella provincia di Legnano, città dove l'autore ha vissuto per parecchi anni ed è particolarmente legato, e ci mostrerà come il male si annidi anche in un piccolo villaggio.
Protagonista della storia è Luciana, L'amica scomparsa di Chiara. Chiara è una donna ormai matura, conscia del fatto che il suo fascino sta per svanire. A riaccendere la passione, ci pensa Pietro, una sua vecchia fiamma. Sono ormai trascorsi più di quarant'anni, quando i due si incontrano in una cerimonia per festeggiare il cinquantesimo anniversario di fondazione di un liceo, e l'attrazione, e il desiderio, che provavano l'uno per l'altra ritorna vivido. A completare il quadro, sarà Maria; la moglie fedele e devota di Pietro.
In tutto questo, si innesca la figura di Luciana, l'amica scomparsa che nasconde un segreto sulla sua vita privata, che coinvolgerà i protagonisti nella sua ricerca.
Gli ingredienti del buon giallo, per un intrigo non indifferente, ci sono tutti. Lo stesso vale per i sentimenti e le emozioni: passione, gelosia, rivalità.
Ancora una volta, Ghiringhelli ci mostra la sua bravura nel delineare i tratti psicologici dei personaggi e le loro interazioni. Lo stesso vale per la trama e l'evolversi delle indagini; che si concluderanno come ci si aspetti in un buon giallo classico.

L'autore:
Con la casa editrice La Riflessione, Davide Zedda – Cagliari , Dario Ghiringhelli ha pubblicato:

• Una vita qualunque (2009).
• Era un'alba o era un tramonto (storie di provincia negli anni '60) (2009).
• Ambigui intrighi di provincia (2009).
• L'amica scomparsa (2010).
• Facezie, intemperanze e astruserie di famiglia (2010).
• Una minuscola chiave (2010).
• Due inseparabili vedettes (2010).
• Crimini in palcoscenico (2011).
• Bizzarrie famigliari (2011).
• Delitti in fuorigioco (2011).
• Sentimenti e delitti (2011).
• Un liceo e velenosi misfatti (2011).

Attualmente l'autore sta completando un romanzo ambientato nelle misteriose vicende del Palio di Legnano, con capitani e castellane di contrada che tramano con l'obiettivo di vincere la Croce di Ariberto. Il commissario Del Vecchio si innamora e indaga...

Recensione: Ambigui intrighi di provincia - Dario Ghiringhelli

Eccoci a parlarvi di un altro giallo del nostro caro giallista Dario Ghiringhelli.
Come vi avevamo segnalato la scorsa settimana, oggi recensiamo "Ambigui intrighi di provincia" edito da La Riflessione - Davide Zedda editore.
In questa nuova avventura, non ritroviamo l'ormai noto Commissario del vecchio, ma una coppia di investigatori dilettanti, nel perfetto stile del giallo classico inglese.
Lo stile narrativo è sempre impeccabile, e la lettura scorrevole. Il romanzo incuriosisce e cattura l'attenzione del lettore si dalle prime pagine, grazie alla trama interessante e ben strutturata.
In Ambigui intrighi di famiglia i protagonisti sono: Leo e sua moglie Sandra. Tra i due, come in qualunque coppia in cui vi è una disparità di anni, (Sandra è dieci anni più giovane del marito) aleggia il senso della gelosia e del tradimento. Questo, però, è solo il punto di partenza, perchè in questa nuova opera di Ghiringhelli, lo sfondo è l'affascinante mondo dell'arte.
I due, infatti, si troveranno ad indagare insieme su alcune iscrizioni latine, che troveranno per caso dietro ad un quadro di famiglia, risalente agli anni '50. Queste misteriose iscrizioni, porteranno i protagonisti sulle tracce del pittore Murder. In questa indagine, i protagonisti vivranno mille avventure, coinvolgendo (grazie allo stile narrativo) quasi in prima persona il lettore.
Grazie a queste indagini, i coniugi avranno la possibilità di trascorrere molto tempo insieme, riscoprendosi complici, amici e, finalmente, amanti; saldando così la loro unione coniugale. Come al solito, Ghiringhelli ci delizia con numerosi colpi di scena e ci regala una lettura piacevole e intrigante!

L'autore:
Con la casa editrice La Riflessione, Davide Zedda – Cagliari , Dario Ghiringhelli ha pubblicato:

• Una vita qualunque (2009).
• Era un'alba o era un tramonto (storie di provincia negli anni '60) (2009).
• Ambigui intrighi di provincia (2009).
• L'amica scomparsa (2010).
• Facezie, intemperanze e astruserie di famiglia (2010).
• Una minuscola chiave (2010).
• Due inseparabili vedettes (2010).
• Crimini in palcoscenico (2011).
• Bizzarrie famigliari (2011).
• Delitti in fuorigioco (2011).
• Sentimenti e delitti (2011).
• Un liceo e velenosi misfatti (2011).

Attualmente l'autore sta completando un romanzo ambientato nelle misteriose vicende del Palio di Legnano, con capitani e castellane di contrada che tramano con l'obiettivo di vincere la Croce di Ariberto. Il commissario Del Vecchio si innamora e indaga...

News: La vita segreta di Diego Valàzquez per Cavallo di Ferro Editore

Disponiobile in libreria, dal 15 marzo 2012, Il ritratto di Venere - La vita segreta di Diego Velázquez di Riccardo de Palo (Cavallo di Ferro, pp.336, euro 17,50) il primo romanzo in assoluto sulla vita del celebre pittore spagnolo.

"Caro Juan,
quando riceverai questa lettera, forse sarò già morto. O forse la voce del volgo, che viaggia più veloce delle parole dei signori e dei sovrani, ti avrà già raggiunto nella tua casa romana. Vorrei poter sperare nella prontezza di questa pergamena sigillata frettolosamente con la ceralacca. Vorrei poter credere nelle falcate dei cavalli spronati a sangue dai messi reali. Ma la voce della gente è come il vento che soffia forte sulla spiaggia. E noi siamo solo parole, scritte in fretta sulla sabbia. Forse, amico mio, domani non sarò più in questo mondo.
Ma tu non dovrai rattristartene, perché avrò tratto da questa vita quanto avrò potuto. Sappi che me ne vado senza rimpianti, né lamentele. Sappi che Diego Rodriguez de Silva y Velázquez, cavaliere dell’Ordine di Santiago, non ha mai cercato di prolungare i suoi giorni su questa terra. La nostra vita è solo una goccia nel mare del tempo; e non sono così stolto – o privo d’immaginazione – da poter escludere che questo nostro stato non sia soltanto una temporanea finzione. Ricordatene se un giorno, oppresso dai ricordi, o da qualche bicchiere di troppo, ti verrà voglia di piangere".

Il Libro:
Diego Velázquez, il pittore favorito di re Filippo IV di Spagna, scrive in punto di morte, nell’agosto del 1660, una lettera a Juan de Cordoba (suo amico e collaboratore durante la seconda visita a Roma), ricordando gli episodi principali della propria vita. Dopo i primi anni nella bottega del maestro Pacheco, le nozze con Juana e le prime prove artistiche, con l’avvento di Filippo IV al trono di Spagna, la vita di Velázquez approda a una svolta: viene invitato a corte e i suoi ritratti hanno un grande successo. Il pittore diventa il testimone privilegiato del suo tempo: il «siglo de oro» dell’arte e della letteratura spagnola. È Rubens a convincerlo a recarsi in Italia, dove Velázquez studia i capolavori di Michelangelo, di Raffaello, di Tintoretto. La vita di corte gli va stretta e, mentre Spagna e Francia si confrontano in una guerra sanguinosa, continua a produrre capolavori e a frequentare i geni del suo tempo, come Calderon de la Barca. Velázquez riesce a tornare a Roma soltanto a cinquant’anni, quando il sovrano lo incarica di acquisire inestimabili opere d’arte per adornare il Palazzo Reale. Il pittore viene aiutato da Juan de Cordoba, poi destinatario delle sue memorie. Nella bottega di Pietro da Cortona, Velázquez incontra Marta, la ventenne che gli darà un figlio illegittimo e sarà fonte d’ispirazione per la sua Venere allo specchio. La relazione, però, ha un epilogo burrascoso quando lui le rivela di essere sposato; così è costretto a tornare a Madrid da solo, ma non prima di aver affidato a Juan de Cordoba il figlio Antonio, nella speranza di assicurargli un avvenire migliore.
A Madrid il regno è ormai allo sfacelo; il re nomina Velázquez maresciallo di palazzo, ma la carica lo allontana sempre più dalla pittura. In questi ultimi anni il pittore riesce a trovare il tempo di creare i suoi capolavori, come Las Meninas e Las Hilanderas. Durante l’ultima trasferta ufficiale, Velázquez si ammala gravemente di malaria e, sul letto di morte, scrive le ultime righe all’amico lontano, chiedendosi cosa gli abbia lasciato la prossimità del potere, e rendendosi conto con orrore di aver fatto troppe rinunce importanti.
I fatti narrati in questo romanzo sono tutti reali e sono ricostruiti grazie alle numerose fonti storiche disponibili.

L'autore:
Riccardo De Palo (Livorno, 1964) è giornalista professionista e dirige la redazione Esteri del «Messaggero» come caposervizio; si occupa principalmente di temi legati alla politica internazionale, ma anche di letteratura, storia e arte. Il ritratto di Venere è il suo primo romanzo.

venerdì 10 febbraio 2012

Recensione: Venti corpi nella neve - Giuliano Pasini

Venti corpi nella neve è il romanzo di esordio dell'emiliano Giuliano Pasini, edito dal nuovo marchio TimeCrime della Fanucci editore.
Prendendo spunto dal proprio luogo di origine, Pasini ambienta la sua prima opera in un piccolo borgo dell’appennino tosco-emiliano, Case Rosse. Un tranquillo paesino tra le cime delle montagne dove gli unici casi che il piccolo commissariato deve fronteggiare sono quelli di qualche litigio tra ubriachi o qualche furtarello. Un borgo come quelli dei gialli classici inglesi, dove si pensa che il male non possa mai sferrare il suo attacco.
Ma a infrangere la tranquillità del posto, però, ci pensa il ritrovamentio di tre corpi. Si tratta dell'omicidio di una donna, un uomo e una bambina, uccisi a colpi di fucile.
I corpi sono distesi supini sulla neve, con i volti sfigurati dai proiettili che li hanno colpiti in viso.
Al rivenimento dei cadaveri, subito qualcosa sembra stonare. Non vi sono schizzi di sangue attorno ai corpi, e la loro posizione non corriponde a quella della traiettoria dei proiettili. Subito si evince che il delitto non è avvenuto li. I corpi sono stati spostati. Ma perchè?
Alla luce di questi fatti, e con i pochi indizi a disposizione, scoprire la verità sembra quasi impossibile. L'unico indizio tangibile, sembrano essere le fedi ritrovate su i due adulti. Fede con all'interno l'iscrizione dei loro nomi e della data di nozze. Da questo momento, partiranno le indagini del Commissario Roberto Serra. Un uomo tormentato nell'anima, pieno di problemi, che decide di abbandonare il caos di Roma trasferendosi nella quiete di Case Rosse, credendo di poter sfuggire ai suoi demoni e da ciò che è stato. Ma il passato non ci abbandona mai, e fa il suo ingresso senza alcun preavviso. In questo borgo, infatti, tra le cime degli appennini, Serra ritroverà anche la sua ex donna, nelle vesti di medico.
Punti forti di questo libro sono sicuramente l'espediente dell'autore di utilizzare una stile narrativo secco, deciso, senza fronzoli, e i capitoli brevi. Questo ne facilita la lettura, rendendola scorrevole. I personaggi sono descritti (anche quelli secondari) con pochi, ma decisi, tratti.
Inoltre, il romanzo è ben strutturato e il passato si alterna al presente con armonia, senza creare rallentamenti o confusione.

Titolo: Venti corpi nella neve
Autore: Giuliano Pasini
Casa editrice: Time Crime (Fanucci editore)
Pagine: 333
Anno: 2012

Vincitore prima edizione concorso IoScrivo

Carissimi lettori e autori,
nonostante le aspettative, abbiamo terminato di leggere i manoscritti pervenuti per il concorso IoScrivo, e siamo lieti di annunciarvi i vincitori.


1) IL BORGO D'OLTREMARE di Francesco Amato (edito da Mursia editore)


2) SENTIMENTI E DELITTI di Dario Ghiringhelli (edito da La Riflessione)


3) L'OMBRA DELL'ODIO di Andrea Baiocco (edito da Zona editore)

giovedì 9 febbraio 2012

News: THE WOMAN IN BLACK(La donna in nero) di Susan Hill

Carissimi amici,
siamo lieti di informarvi che torna in libreria una nuova edizione de THE WOMAN IN BLACK (La donna in nero) di Susan Hill, edita da Polillo Editore

Il libro:
Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato di recarsi a Crythin Gifford, uno sperduto villaggio circondato da paludi, per presenziare ai funerali di un’anziana cliente e occuparsi della gestione dell’eredità. La vecchia signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa a Eel Marsh House, una dimora lugubre e isolata raggiungibile solo in determinate ore del giorno quando la marea si ritira lasciando libera dalle acque l’unica via d’accesso. Per il giovane Kipps, in procinto di sposarsi, è l’occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. È la prima volta che il titolare dello studio gli affida un compito di una certa responsabilità: occorre setacciare la casa della defunta, trovare le sue carte e controllare che tutto sia in ordine per la liquidazione delle proprietà. Così, quando al suo arrivo scopre che la gente del luogo è restia a parlare della dimora e della sua eccentrica abitante, non se ne dà pena più di tanto; alle mezze frasi e alle sinistre allusioni lui contrappone un sano pragmatismo e una malcelata insofferenza per quelle che considera superstizioni di paese. Né lo turba, anzi lo incuriosisce, la presenza al funerale di una donna vestita di nero di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, nonostante il parere contrario di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Le cose sembrano procedere per il meglio quando nel cuore della notte…

Pagine: 192
Prezzo: € 12,90
ISBN: 978-88-8154-401-1
Traduzione di Ombretta Marchetti
Nelle librerie da giovedì 9 febbraio 2012

L’autrice:
Nata a Scarborough, nello Yorkshire, Susan Hill ha scritto oltre quaranta opere tra romanzi, raccolte di racconti, saggi e libri per bambini. Vincitrice del Whitbread Book Award e del Somerset Maugham Award, i due più prestigiosi premi letterari inglesi, è oggi una delle scrittrici più note del Regno Unito. Il suo libro più famoso è La donna in nero, scritto nel 1983 e considerato ormai un classico del romanzo gotico. La popolarità di questa storia, che conta oltre quaranta edizioni e numerose traduzioni all’estero, è stata ulteriormente accresciuta dalla sua versione teatrale. Andata in scena per la prima volta nel dicembre 1987 nella città natale dell’autrice, due anni dopo è approdata a Londra, nel West End, dove viene ininterrottamente rappresentata da ventitré anni (seconda come durata solo a Trappola per topi di Agatha Christie) totalizzando oltre novemila repliche e sette milioni di spettatori. Nel 1996 Susan Hill ha fondato la Long Barn Books, una piccola casa editrice che gestisce dalla sua casa nel Gloucestershire. È sposata con Stanley Wells, eminente studioso shakespeariano, e ha due figlie. Della stessa autrice la Polillo Editore ha pubblicato nel 2008 L’uomo nel quadro.
IL ROMANZO CHE DA QUASI 30 ANNI FA PAURA AGLI INGLESI
È ORA UN GRANDE FILM INTERPRETATO DA DANIEL RADCLIFFE
In tutte le sale dal 2 marzo 2012. Distribuito da Videa-CDE
http://www.thewomaninblack.it/

Il film
Il 2 marzo uscirà anche nelle sale italiane il film The Woman in Black, che vedrà come protagonista il giovane Daniel Radcliffe nel suo primo ruolo “adulto” dopo la fine della saga di Harry Potter che lo ha visto consacrato in tutto il mondo. Il film, diretto da James Watkins (Eden Lake, 2008) e realizzato dalla Hammer Film Productions (un’istituzione britannica nel campo dell’horror e della fantascienza) e da Alliance Films, è distribuito in Italia da Videa-CDE. Le informazioni e la rassegna stampa sono visionabili sul sito internet http://www.thewomaninblack.it/