Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



martedì 22 marzo 2011

L'alibi di Scotlan Yard



Avere la certezza di poter andare in libreria e trovare tra gli scaffali un autentico giallo classico inglese è uno dei piaceri irrinunciabili che i giallisti possono permettersi grazie ai "Bassotti" della Polillo Editore.
«Subito dopo aver ucciso Monckham, andai direttamente a Scotland Yard. Mi sembrava il posto migliore per crearmi un alibi». E' questo l'insolito e intrigante inizio di L'alibi di Scotland Yard di Don Betteridge (Bassotti n.92).


La particolarità di questa storia è che il protagonista (e, in questo caso, anche l'assassino) ci introduce l'avventura con la rivelazione di aver commesso un omicidio, ma la sua identità rimarrà nel mistero fino all'ultima pagina, quando il suo nome uscirà finalmente allo scoperto. La lettura di questa perla del giallo, come lo stesso autore afferma, non è una corsa per smascherare il colpevole, ma un viaggio piacevole e rilassante, che ci presenta in modo meticoloso tutti i personaggi e l'iter investigativo di Scotland Yard, in questo caso rappresentata dall'ispettore Duncan e la sua squadra. Ciò nonostante, non mancano i colpi di scena, tipici del genere, e le false piste tra cui l'acuto osservatore dovrà destreggiarsi per giungere alla tanto cercata verità.
Altro punto fondamentale di questo insolito romanzo è l'alibi. E' in questo particolare, infatti, che il protagonista (e ovviamente l'autore) concentra maggiormente le sue forze, calcolando l'omicidio nei minimi dettagli, minuto per minuto, creando il suo punto di forza. Di conseguenza, vi consiglio di iniziare a leggere questa storia con il cuore in mano, perchè la tanto attesa identità del misterioso assassino sarà svelata soltanto all'ultimo rigo. E vi raccomando: non sbirciate!

Buona lettura

Dalla Quarta:
«Subito dopo aver ucciso Monckham, andai direttamente a Scotland Yard. Mi sembrava il posto migliore per crearmi un alibi». Inizia così, in questo modo stupefacente e intrigante, questo romanzo scritto originariamente nel 1938 e finora inedito in Italia. Ma nonostante l’apparenza il lettore non saprà fino alla fine – in realtà fino all’ultima riga del libro – chi è il colpevole, sebbene quest’ultimo ci racconti in prima persona i suoi movimenti. Monckham, la vittima, era un ricattatore che aveva estorto denaro a numerose persone. Dunque sono in molti quelli che avevano un movente e che hanno tratto vantaggio dalla sua morte. Ma chi fra loro è il narratore assassino? Un assassino che, anche se attentissimo a non tradirsi, è però estremamente fair nei confronti delle altre persone coinvolte al punto da intervenire con opportune anonime indicazioni agli inquirenti per dimostrare come il presunto colpevole di turno non possa aver commesso il crimine. Un libro assolutamente anomalo nel suo genere, una sfida al lettore che non potrà fare a meno di cercare di superare in astuzia l’autore e scoprire il colpevole prima che gli venga svelato.

“I bassotti” n. 92
Pagine: 288
Prezzo: € 13,90
ISBN: 978-88-8154-373-1
Traduzione di Dario Pratesi