Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



martedì 2 aprile 2013

Recensione: LA POLTRONA E IL RASOIO di Paul McGuire


Cari amici,
inauguriamo questa nuova settimana, reduci da uova di cioccolato e colombe pasquali, consigliandovi la lettura di un ottimo giallo classico inglese.
Oggi, infatti, vi parleremo de "LA POLTRONA E IL RASOIO" di Paul McGuire, edito dai tipi della Polillo editore (I Bassotti n. 120). 
Come sempre, quando ci ritroviamo tra le mani un giallo della golden age (il libro è, infatti, del 1933, e inedito finora in Italia) le prime cose che ci aspettiamo sono: morti misteriose e inspiegabili, ambientazioni suggestive, alibi di ferro, false piste, il tutto condito da personaggi bizzarri e indagini serrate, concetrate non sull'azione, ma sull'acume dei protagonisti e sul ragionamento logico deduttivo. Be', "La poltrona e il raioio" è tutto questo!
Un perfetto giallo, che rispecchia pienamente la tradizione dei classici inglesi, dove l'azione e l'avventura sono sostituiti da un'indagine mirata a scoprire i piccoli particolari, a trovare le relazioni tra i fatti accaduti, tra una tazza di tè e un pettegolezzo.
Il romanzo è ambientato esclusivamente in un albergo, il lussuoso Mount Lelland Hotel, dove Jimmy Norton (il proprietario) viene trovato morto su una poltrona, con la gola squarciata da un rasoio. A terra, accanto al corpo, viene ritrovata l'arma del delitto, che reca soltanto le impronte di Norton. Dopo una breve indagine, il caso verrà chiuso con un verdetto di suicidio. Norton è un uomo d'affari, colpito anche lui dalla Grande depressione dell'inizio degli anni Trenta. A tal proposito, si ritira nel suo albergo, e in serata viene trovato morto. Le circostanze, portano a pensare ad un suicidio. Un anno dopo, però, qualcuno si reca al Mount Lelland Hotel (qualche giorno prima dell'anniversario della morte di Norton) e inizia a indagare, perchè crede che la morte di Jimmy sia opera di una mano omicida. Quest'uomo si chiama Gabriel Parrett ed è deciso a dimostrare che le sue supposizioni sono fondate. Purtroppo, per lui, però, nel giorno dell'anniversario della morte del proprietario, il suo corpo sarà ritrovato morto con la gola squarciata, nella stessa poltrona di Norton, con acanto, per terra, un rasoio.
A questo punto, l'ipotesi di un suicidio diventa difficile da accettare, e si inzia a indagare anche sulla morte di Jimmy. Ad affinacare le indagini della polizia, ci sarà Michael Sevington, un vecchio amico di Norton e protagonista del romanzo.
Il romanzo ha un ritmo narrativo forse a tratti lento (rispetto ai gialli contemporanei) ma gradevole, che culla il lettore. L'effetto deve essere stato sicuramente scelto dallo stesso autore, perchè la storia è ambientata durante il soggiorno in un albergo, quindi, durante la lettura, si prova questa piacevole sensazione vacanziera.
A fare da contorno al protagonista, ci sono personaggi bizzarri come l'eccentrica zitella Miss Polden, l'esuberante attrice Nita Neroche, l'ambiguo direttore d'albergo Aller e il colonnello Stogursey.
Le descrizioni di luoghi e personaggi sono sicuramente un punto forte dell'opera.
LA POLTRONA E IL RASOIO, infine, è una lettura che allieta il lettore, con un'indagine ben strutturata, che soddisfa pienamente di amanti del giallo classico... e non solo.
Consigliato!
Grazie, Polillo editore.

Paul McGuire
LA POLTRONA E IL RASOIO
“I bassotti” n. 120 - Pagine: 288 - Prezzo: € 14,90
ISBN: 978-88-8154-421-9
Traduzione di Dario Pratesi

L’autore:Paul McGuire (1903-1978), nato a Petersburg, in Australia, dopo gli studi presso il Christian Brothers’ College, si laureò in storia alla University of Adelaide. Giornalista, poeta, conferenziere, professore di storia per la Workers’ Educational Association of South Australia, McGuire fu anche scrittore prolifico e si cimentò in diversi generi letterari: dai libri di viaggio ai saggi, dalla critica letteraria alla narrativa. Nel 1931 pubblicò Murder in Bostall, il primo di sedici mysteries realizzati nell’arco di dieci anni. Dopo aver svolto compiti di intelligence per la Royal Australian Naval Volunteer Reserve durante la seconda guerra mondiale, si dedicò alla politica e alla diplomazia: fu ambasciatore in Irlanda nel 1953, ministro dal 1954 al 1957 e ambasciatore in Italia dal 1957 al 1959, anno in cui fu insignito dell’onorificenza papale della Gran Croce dell’Ordine di San Silvestro (nel 1967 sarà nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana). Tornato in Australia, riprese la sua attività di giornalista e di scrittore, ma dovette ben presto limitarla a causa di gravi problemi agli occhi. Nel campo della narrativa gialla le sue opere più famose sono There Sits Death (La poltrona e il rasoio) e Burial Service (1938). L’ultimo suo romanzo, The Spanish Step (intitolato anche Enter Three Witches) fu pubblicato nel 1940.

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