Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



lunedì 30 dicembre 2019

Intervista a: Erika Corvo, autrice di SHADIR - I guerrieri ombra - YouCanPrint


Cari amici,
oggi è nostra ospite Erika Corvo, autrice del fantasy SHADIR - I guerrieri ombra edito da YouCanPrint. Vi ricordiamo che il romanzo sarà disponibile per la vendita da Gennaio 2020.

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1) Benvenuta su "Il Giallista", Erika, e buone feste!
Cosa significa per lei scrivere?

È la pazzia e la creatività. Riprendendo il famosissimo discorso di Steve Jobs, sono una dei suoi “folli”: anticonformista, ribelle, piantagrane. Una che vede le cose in modo diverso. Che non ama le regole e i regolamenti, e non ha nessun rispetto per lo status quo. Potete citarmi. Essere in disaccordo con me. Potete glorificarmi o denigrarmi. Ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarmi. Perché riesco a cambiare le cose. Invento. Immagino. Compongo. Esploro. Creo. Ispiro. E devo essere davvero un po’ folle. Altrimenti come potrei stare di fronte a dei barattoli vuoti e vedere un’opera d’arte? Sedere in silenzio e ascoltare una canzone che non è mai stata scritta?
Follia pura: mi sono seduta davanti a dei fogli bianchi e ho creato romanzi e racconti con personaggi di cui nessuno ha mai sentito parlare, calati in contesti che non sono mai esistiti prima. Ho immaginato storie che nessuno aveva mai scritto. Adesso gli Shadir esistono anche nella vostra mente perché io li ho immaginati nella mia.

2) Che generi letterari predilige?
Potrà sembrare strano ma sono cresciuta leggendo qualsiasi cosa, dai bugiardini dei medicinali agli ingredienti dei cibi preconfezionati. Precocissima, ho iniziato da bambina con biografie di scienziati e uomini famosi, da Pasteur ad Alessandro Magno. Avventure di ogni genere, da Salgari a Jules Verne, da “Lolita” a “I Peccati di Peyton Place”. Tomi di medicina forense mischiati ai fumetti di Tex e testi di biologia. I grandi classici, da “I Miserabili” a “Guerra e Pace” passando da “Via col
Vento”. Fantascienza a gogò, con tutti i suoi autori migliori, da Heinlein ad Asimov, a Dick, la Le Guin e Bradbury. Tutta roba inadatta ad una bambina, come potete capire. In compenso tutto questo zibaldone è servito a farmi imparare a scrivere davvero, ad allargare la mente e a farmi una cultura fuori dal comune. Giusto per puntualizzare, gli ingredienti dei cibi sono scritti sempre in più lingue: prima della terza elementare conoscevo i nomi degli alimenti in inglese, francese e tedesco.

3) Quali sono gli autori che hanno contribuito alla sua formazione letteraria?
Beh, da quanto esposto sopra, tutti! Facciamo prima a dire che ho sempre evitato come la peste la roba melensa e sdolcinata sul genere degli Harmony e letture femminili.

4) Da dove trae ispirazione per le trame dei suoi libri?
I miei eroi hanno una differenza sostanziale dai personaggi dei romanzi che ho letto o dei film che ho visto: come me, e come qualunque persona vera, hanno casini senza fine. Appena ne risolvono uno ne subentra un altro peggiore… Devono risolverli tutti, ma trovano sempre una via d'uscita. Uno psicologo, Charles Brenner, dice che per quanto si sforzi, uno scrittore possa soltanto raccontare sé stesso. Credo sia vero. Ho avuto una vita difficile e tormentata. Scrivo per questo. Per tutte le volte in cui sono stata io a credere di non farcela. Per tutti i secoli in cui ho avuto come amici soltanto i personaggi che creavo. Gli amici più preziosi, che hanno saputo infondermi la certezza che ci sia sempre una via d'uscita. Che finché loro fossero riusciti a cavarsela anche nell'impossibile, ci sarei riuscita anch'io.

5) Cosa l’ha spinta a scrivere il suo primo romanzo?
Se il mondo in cui ti trovi non ti piace più, cominci ad inventarne un altro. Qualcuno parlava di “muscoli della sofferenza”. Non è altro che il transfert per liberarsi di qualcosa che non riesci a digerire. I bambini inventano gli amici immaginari quando non ne hanno di reali e disegnano quello che gli fa paura, per liberarsene; gli adulti, scrivono. È una lettera aperta al mondo, un urlo silenzioso, uno sdoppiamento di personalità: inventarsi personaggi fittizi che dicano quello che vorresti dire tu. I “muscoli della sofferenza” si sviluppano, e riescono a sollevare un peso più grande, per scagliarlo lontano.

6) Sta lavorando a un nuovo libro? Se sì, può darci qualche anticipazione?
Ne ho ancora parecchi di romanzi già pronti che aspettano solo di essere trascritti sul pc (scrivevo a mano, con carta e penna). Il prossimo ad uscire sarà il quarto episodio della saga spaziale di Brian Black (“Fratelli dello Spazio Profondo”, “Black Diamond”, e “Diamond, il Mio Miglior Nemico”). Autoconclusivo come gli altri tre, ambientato come al solito tra i pianeti più strani e difficili da immaginare, situazioni sempre sul filo del rasoio e finale a sorpresa.

Ringrazio la redazione de “Il Giallista” per avermi concesso questo spazio, e spero che leggiate qualcuno dei miei romanzi. 
VORREI PRECISARE CHE AGGIUNGO LA CLAUSOLA “SODDISFATTI O RIMBORSATI”: se ne comprate uno, lo leggete e non vi piace, non avete da far altro che contattarmi sulla mia pagina di Faceboook  https://www.facebook.com/ERIKA-CORVO-autrice-scrittrice-cantante-stand-up-comedian-768183363296470 e dirmi per qual motivo non vi sia piaciuto (ovviamente con qualcosa che provi che l’abbiate comprato e letto). Provvederò immediatamente a rimborsarvi.
Saluti e salute.
Erika Corvo
Grazie per l'intervista e Buon 2020!
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L'AUTRICE:
Erika Corvo è autrice di romanzi, di canzoni famose rivisitate in chiave comica e cronista-opinionista per il wrestling italiano sulla rivista on line Mondomarziale. 
Una insospettabile sessantenne dalla potente carica vitale, traboccante di gioia di vivere, di raccontare e di raccontarsi. 
Naturalmente, per i personaggi di questo racconto, si è ispirata ai personaggi del wrestling che tanto ama.

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