Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



venerdì 26 gennaio 2018

Intervista: Valeria Marzoli, autrice di L'OMBRA DELLA LUNA NUOVA


Buongiorno, amici!
Oggi, è nostra ospite Valeria Marzoli, autrice di L'OMBRA DELLA LUNA NUOVA, un thriller ambientato a Castellammare di Stabia, edito da Kairòs Edizioni.



1)Benvenuta su Il Giallista, Valeria!

Che cosa significa per lei scrivere? 
Sono una persona molto emotiva e riservata che non ama molto apparire e spesso faccio “scena muta” ma davanti a una pagina bianca mi trasformo e riesco ad esprimere le mie emozioni più profonde, più intime. La parola mi serve per esprimere gli aspetti più reconditi del mio sentire ed è questo quello che penso quando mi approccio a scrivere i diversi generi letterari di cui mi interesso. Scrivo delicate fiabe per bambini ma anche crudeli thriller e frizzanti storie per ragazzi e in me non esiste nessuna dicotomia piuttosto è un modo diverso di rapportarmi a questi mondi lontani eppure vicini tra loro. Scrivere, riuscire a dare una struttura, un senso logico a una storia che sia una fiaba, un thriller o un racconto per ragazzi, per me, è un piacere infinito e spero che lo sia anche per chi sceglie di leggere i miei libri. 

2) Quali generi letterari predilige? 
Sono affascinata dal romanzo psicologico e da quello storico. 

3) Quali sono gli autori che hanno contribuito alla sua formazione letteraria?
Molto spesso, chi ha la passione per la scrittura ha anche la passione per uno scrittore in particolare e la mia passione si chiama Fëdor Dostoevskij. Dostoevskij riesce ad entrare nell’abisso dell’animo e a mettere a nudo la parte più oscura dell’essere umano dove convivono disperazione, odio e pensieri inconfessabili. La sua penetrante scrittura, l’estrema precisione nel caratterizzare i
protagonisti delle sue storie, mi fanno percepire quest’autore particolarmente vicino al mio modo di sentire e d’essere. Oltre a Dostoevskij gli altri autori che maggiormente hanno contribuito alla mia formazione letteraria sono stati sia Giuseppe Ungaretti con i suoi versi scarni ed essenziali che ti lasciano delle ferite profonde nell’anima, sia Oriana Fallaci con la sua tagliente scrittura ma anche Carlo Collodi con il suo Pinocchio. 

4) Da dove trae ispirazione per le trame dei suoi libri? 
Fin da piccola ho avuto una fervida fantasia che a volte, mi ha creato dei seri problemi ma crescendo mi è servita molto modellare i personaggi che “abitano” nelle mie storie. Le trame dei libri si creano piano piano, pagina dopo pagina e non c’è niente di predefinito ma solo una lunga serie di eventi che costruiscono un libro. Un po’ come la vita. 

5) Ci parli del suo ultimo libro. 
Il mio testo è un thriller storico ambientato a Castellammare di Stabia nel 1931 e descrive la misera esistenza di parte degli abitanti della città e proprio per calarmi in quella realtà il linguaggio che utilizzo è stato naturalmente l’italiano ma anche il dialetto napoletano in quanto esso è vicino all'anima della povera gente e meglio mi è servito per riuscire a descrivere il dramma della sopraffazione che tante creature hanno dovuto patire in quei tristi anni e quindi aderire meglio all'ambientazione dei primi anni ‘30. Sarebbe mai stato credibile per l’acconciambriella o per il carnacuttaro parlare in italiano? Direi proprio di no. Il napoletano è una lingua suadente, avvolgente che riesce ad esprimere delle sensazioni, delle emozioni che l’italiano finisce per perdere. Inoltre ho scelto di utilizzarlo perché narro una storia di vinti, vinti dalla vita, vinti dalla miseria, vinti dal destino e non avrei potuto esprimermi con tale efficacia in nessun altro modo e poi perché a mio padre Aldo piaceva tanto parlarlo e questo è stato un modo per sentirmelo ancora più vicino. 

6) Che cosa l’ha spinta a scrivere questo noir? 
È sempre difficile raccontare la genesi di un romanzo, di come un paragrafo dopo l’altro e poi un capitolo dopo l’altro un testo prenda sempre più forma. Quello che mi premeva descrivere con questo libro è l’ambivalenza dell’animo umano, il rapporto con il proprio passato e la solitudine che avvolge ogni essere umano. Partendo da questi temi centrali mano a mano ho cominciato a delineare tutte una serie di situazioni e intrecci che poi hanno portato a realizzare il libro. L’obiettivo a cui miro quando scrivo è sempre lo stesso: emozionare i miei lettori. E spero che anche questa volta, di esserci riuscita almeno un po’. 
Grazie e a presto!

L'AUTRICE:
Valeria Marzoli è nata a Castellammare di Stabia (Napoli), dove vive e lavora. Laureata in Scienze Politiche presso l’Istituto Orientale di Napoli con la tesi “L’intolleranza civile e religiosa nell’Irlanda del Nord”. Ha pubblicato le raccolte liriche: “La luna ed altri fuochi” e “Vuoto a perdere” (Lalli editore), ottenendo vari riconoscimenti dalla critica. Ha all’attivo il libro per ragazzi: “Scricchiolino” che in modo frizzante ma profondo, narra le difficoltà di crescere di un ragazzino ed il noir psicologico: “Delitto Perfetto” che descrive l’ambivalenza dell’animo umano. Nel 2013 ha pubblicato il libro per ragazzi “Colpire al cuore” che è uno spaccato del mondo adolescenziale d’oggi e che è stato presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Scrive su “ClicDonne2000”. È addetto stampa per l’Italia del “Festival della Poesia Europea” di Francoforte sul Meno.

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