Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



domenica 20 novembre 2011

Recensione: Verranno a prendermi di Luca Cantarelli

Carissimi amici,
oggi vi parleremo dell'ultimo lavoro di Luca Canterelli, Verranno a prendermi. Il suo nome non ci è nuovo perchè è il vincitore della nostra prima edizione del concorso "Il Giallista", con il suo Ritorno a Summerville. Anche in questo caso, il suo libro è un giallo (a tinte noir) edito da Edigiò editore.
Per la seconda volta, Cantarelli si dimostra un buon autore e anche un giallista che merita la nostra attenzione.
Verranno a prendermi è un giallo ambientato interamente in un ospedale, dove il protagonista, Gianpaolo Ponzi sessantenne in pensione, è ricoverato per forti mal di testa. Le mura dell'ospedale che fanno da sfondo alla vicenda, rendono l'atmosfera cupa e inquietante, trasmettendo al lettore l'angoscia del protagonista. Ad aumentare la tensione, contribuiscono i delitti che si susseguono nell'edificio, all'insaputa dei pazienti. Soltanto Ponzi si accorgerà che alcune note stonano, e che un misterioso assassino sta risolvendo i propri problemi con il metodo più distruttivo e definitivo che possa esserci.
Il romanzo prosegue con pochi colpi di scena, che saranno conservati per il finale ad effetto. La lettura, infatti, risulta fluida e lo stile narrativo ben costruito.
Oltre alle indagini e al clima investigativo, in questo romanzo l'autore tratta anche alcuni temi dell'esistenza molto importanti, a cui il lettore è spronato a riflettere.
Un'altra prova egregiamente superata dal nostro Cantarelli, che ci auguriamo di rileggere presto.
L'autore:
Classe 1970, Luca Cantarelli nasce a Parma una sera di giugno sotto il segno dei gemelli. Con annessi e connessi. Prova ne è che, dopo la maturità classica e la laurea in giurisprudenza, ha esercitato le più disparate professioni: dal giornalista (pubblicista) della carta stampata al corrispondente televisivo, dal cameriere all’addetto di supermercato, dall’operaio metalmeccanico all’impiegato.
Agli albori del nuovo secolo ha lasciato il ruolo di vicedirettore di banca per dedicarsi con maggior intensità alla scrittura, la sua grande passione.
Di lui si narra che scrisse i primi racconti all’età di nove anni quando già diceva che da grande avrebbe fatto lo scrittore. Ad undici tentò di proporre il romanzo ‘La vendetta di Billy Kid” ad alcune case editrici che, stranamente, rifiutarono.
Per bravura (sua) o sfinimento (degli editori) le pubblicazioni fioccheranno in seguito.

Buona lettura!

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