lunedì 23 marzo 2020
Intervista a: Filippo Casprini, autore del giallo IL SUDORE DEL GHIACCIO
Cari amici,
oggi abbiamo il piacere di avere ospite del nostro blog Filippo Casprini, autore del romanzo IL SUDORE DEL GHIACCIO, un giallo ambientato nelle Isole Svalbard (situate a ridosso del Polo Nord), autopubblicato sulla piattaforma Amazon.
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1) Benvenuto su Il Giallista, Filippo!
Cosa significa per lei scrivere?
Scrivere è una passione di famiglia (mio padre, mio zio, mio cugino) ma per me è diventato un modo per “liberare la mente”: la nostra primogenita soffre di epilessia ed ha una grave disabilità psichica che la costringe in una costante e perpetua agitazione e ci assorbe tantissime energie e risorse ma quando riesco a ritagliare qualche istante per me apro il mio pc portatile ed inizio a scrivere, lasciando che la fantasia spazi e galoppi il più lontano possibile e mi lascio travolgere dalle immagini e dalle storie che riesco a creare; la cosa contribuisce a rilassarmi e a darmi quell’”ossigeno mentale” che mi consente di rigenerare un po’ di energie da dedicare alla famiglia, al lavoro ed al resto della vita.
2) Che generi letterari predilige?
Ho iniziato scrivendo un libro giallo ed ho intenzione di proseguire ma sto provando a spaziare anche su altri generi, dal drammatico al romanzesco
3) Quali sono gli autori che hanno contribuito alla sua formazione letteraria?
In verità quella che mi ha impressionato di più è un’autrice di fumetti (pardon, di manga): leggere le storie di Rumiko Takahashi mi ha fatto capire la cura che ci vuole nel dare una struttura alla storia e a creare lo spessore e le caratterizzazioni dei personaggi, poi adoro le atmosfere, le ambientazione ed i brividi creati da Frank Shatzing (quando sono stato un mese intero in ospedale ho letteralmente
divorato i suoi libri) ma tanto mi hanno impressionato grandi classici quali Erik Maria Remarque e Ignazio Silone.
4) Da dove trae ispirazione per le trame dei suoi libri?
Sono sensazioni che nascono nei momenti più disparati ma ora che ci penso mi rendo conto che molti li ho immaginati durante le lunghe trasferte che faccio per lavoro (anzi, che facevo: il coronavirus ci sta davvero mettendo i bastoni tra le ruote): da solo, in macchina, in un “silenzio relativo”, riesco ad immaginare storie e situazioni che non vedo l’ora di fissare o su carta o su un file (rammento che una volta, durante uno di questi viaggi, mi figurai talmente bene una storia che la sera mi pareva di scrivere sotto dettatura, tanto ero riuscito ad immaginare così nitidamente la trama da scrivere).
5) Cosa l’ha spinta a scrivere il suo primo romanzo?
La passione che ho sempre avuto per i paesaggi nordici (mi ha sempre affascinato lo spettacolo del Sole di mezzanotte) e una ricerca sbagliata su google: cercavo tutt’altra cosa ed i risultati furono disastrosi, eppure uno (quello che poi è diventato il “cuore” del libro) mi colpì così tanto che d’istinto misi a soqquadro la casa per trovare carta e penna ed iniziai a scrivere di getto (prima lo schema e poi la storia). La cosa che però mi ha stupito di più era la “magia” che si creava tutte le volte in cui trovavo una difficoltà: in principio pensavo di non riuscire a cavarmela e invece, in modo sorprendente, qualcosa di misterioso suscitava in me l’idea giusta per proseguire in modo appassionante.
6) Sta lavorando a un nuovo libro? Se sì, può darci qualche anticipazione?
Sì, ne sto scrivendo più di uno (a seconda dell’ispirazione e del tempo che riesco a dedicarvi, che è sempre poco rispetto a quanto vorrei averne): il primo si chiamerà “La Corona Incandescente” e parla di una piccola comunità costretta a sopravvivere in un mondo in cui, improvvisamente, mancherà l’energia elettrica, il secondo (decisamente drammatico) si chiamerà “Mai il mio Compleanno” ed è incentrato sulle vicende che travolgeranno una bambina (che poi si farà ragazzina, che poi diventerà donna) che non riuscirà mai a festeggiare degnamente il suo compleanno, che cade ogni 29 febbraio, un altro si chiamerà “L’Angelo Distruttore” e parlerà del conflittuale rapporto di un padre e di una madre con un figlio che tradirà (anzi, distruggerà) ogni loro sogno ed un altro che si chiamerà “Tutto l’Albero Sbagliato”, ispirato ad una storia vera.
Il fatto è che tanti che hanno letto il primo giallo mi stanno chiedendo se avrà un seguito: da principio non ci avevo proprio pensato ma gli ingranaggi della fantasia hanno iniziato a girare sempre di più e sento che una storia sta prendendo forma. Il titolo (ancora provvisorio) sarà “Il Male dei Fiori”: posso subito anticipare che l’inizio sarà d’impatto perché Alberto riceverà una perfida chiamata da dei misteriosi signori che gli diranno di aver rapito Inga (la bellissima tedesca di cui è follemente innamorato) e lei riuscirà appena a dirgli “è una trappola!”. Si ricostituirà dunque il vecchio gruppo di amici che partiranno al salvataggio prima della loro amica e poi, nuovamente, del mondo intero."
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L'AUTORE:
Filippo Casprini nasce a Montevarchi nel dicembre del 1969. Ragioniere e laureato in Scienze Politiche, lavora come analista programmatore nell'ambito dell'"Innovation technology".
Dal 2006 al 2013 collabora col sito lum-chan.com scrivendo racconti che sviluppano, in modo inedito, imprevedible ed imprevisto, le storie dei fumetti e degli anime di Rumiko Takahashi.
L'apprezzamento dei lettori lo porta a realizzare, con una tecnica "eccentrica", due fumetti delle "saghe" maggiormente apprezzate: "Lamù, un nuovo inizio dopo la fine" (21 capitoli) e "Il respiro delle stelle" (7 capitoli), entrambi disponibili sul sito www.facebook.com\lamu.nuovoinizio.
Da sempre appassionato dei paesaggi nordici, del sole di mezzanotte e del buio di mezzogiorno, nel 2018 esordisce col libro "Il sudore del ghiaccio", col quale partecipa al concorso "Giallo Ceresio 2019"
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