Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



mercoledì 30 novembre 2016

Recensione: LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10 di Ruth Ware - Corbaccio


Se cercate un giallo contemporaneo, dal sapore classico, che ricorda i mystery della golden age, la loro suspense e quel senso di disagio che porta a sospettare di tutti i personaggi, allora LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10, il nuovo romanzo di Ruth Ware (autrice del thriller L'INVITO), edito da Corbaccio, è il romanzo che fa per voi.
Appassionante, claustrofobico e scritto in modo egregio, la Ware ha dato vita a un nuovo inquietante giallo. L'atmosfera è quella giusta, tipica dei mystery classici, così come l'ambientazione: una piccola nave crociera. La Ware, inoltre, ha anche aggiunto il tanto amato filone del delitto della camera chiusa.
La vicenda si svolge in questa piccola, ma lussuosa, nave da crociera al suo viaggio inaugurale, l'Aurora Borealis. Naturalmente, il trovarsi in mezzo al mare, lontani dalla costa, introduce un senso di ansia. Se poi aggiungiamo che uno dei passeggeri sembra scomparso nel nulla, addirittura assassinato, allora sì, che l'atmosfera diventa opprimente e claustrofobica. Sulla nave, i collegamenti con l'esterno sono quasi inesistenti, perché - come da copione - seppur di lusso e all'avanguardia in fatto di tecnologia, la rete WI-FI non funziona. In questo modo, i personaggi sono tagliati fuori dal mondo esterno, e l'imbarcazione diventa un microcosmo. Un piccolo mondo dove tutte le emozioni, le azioni, gli eventi vengono ingigantiti, distorti, visti da prospettive differenti.
L'autrice, inoltre, mette in evidenza questo particolare, descrivendo gli eventi dentro e fuori dalla nave, in maniera diversa. Fuori, sulla terraferma, ciò che succede viene raccontato attraverso post sui social, e-mail, messaggi. Mentre, ciò che accade nella nave, è raccontato in prima persona dalla protagonista, la giornalista Lo Blacklock.
Anche la scelta dei viaggiatori, ricorda i grandi classici del giallo, si tratta, infatti, di personaggi illustri, tra cui un'attrice di successo, un noto fotografo e un uomo di affari.
La protagonista, la giornalista Lo Blacklock, non è un personaggio celebre o importante, scrive piccoli articoli per una rivista di viaggi, ma il suo datore di lavoro l'ha inviata al posto suo, e lei non poteva rifiutare l'offerta. Se riesce a scrivere un buon pezzo, e prendere contatti con le "persone importanti", c'è la possibilità di salire di grado.
Lo, però, è una giovane donna un po' timida, che soffre di claustrofobia, che ha un debole per l'alcol e gli ansiolitici. Reduce da una rapina in casa, vede pericoli e assalti dappertutto. Per questo motivo, quando sente uno strano rumore provenire dalla cabina accanto la sua, pensa subito al peggio. Forse non è successo nulla, ma, quando più avanti, si scoprirà che la ragazza che alloggiava nella cabina accanto la sua è sparita, e che, addirittura, nessuno sembra averla mai vista, la situazione per Lo diventa inquietante. Può essersela immaginata? Può aver immaginato di averle parlato? va bene che ha bevuto e pèreso qualche farmaco, ma no, non è possibile. Quella ragazza è scomparsa nel nulla, e lei è certa che le sia successo qualcosa. Le ha parlato, si sono guardate negli occhi. Ma nessuno può confermarlo, perché si sono incontrate da sole.
Lottando contro le apparenze, Lo decide di indagare per conto suo, e cercare di scoprire cosa è successo. Lei non è pazza. Ha avuto dei momenti difficili, ma non può essere disturbata sino al punto di immaginarsi persone; almeno crede. Tutti gli indizi, infatti, portano in un'altra direzione. Nessuno ha visto o parlato con la ragazza. La sua presenza sulla nave non è stata registrata. Quella cabina risulta libera.
Cosa si nasconde dietro? Cosa è successo alla ragazza? Sono tutti complici? Di chi può fidarsi Lo?
Poco alla volta, le poche tracce della presenza della ragazza sulla nave iniziano a sparire. O Lo è vittima di un complotto, oppure sta impazzendo. Nessuna delle due opzioni è rassicurante, soprattutto la prima. Perché se la giovane è esistita davvero, e Lo ha sentito involontariamente il momento della sua morte, allora vuol dire che sulla nave si nasconde uno spietato, ma soprattutto scaltro, assassino. Se continua a indagare, anche la sua vita sarà in pericolo. Nessuno le crede, e soprattutto le sue teorie non sono supportate da alcuna prova materiale.
"La donna della cabina numero 10" è un giallo che ricorda "Corpi al sole" e "Delitto sul Nilo" della grande regina del mystery Agatha Christie.
In questo romanzo nulla è come sembra, e le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Ottima la scelta della location, che mette ansia e rende tutto più inquietante.
Ben costruito, con un ritmo narrativo coinvolgente, e un'atmosfera che tiene con il fiato sospeso, il nuovo thriller della Ware ha anche un ottimo colpo di scena finale, degno di un classico del genere.
Una lettura appassionante, che consigliamo a tutti gli amanti del giallo, ma non solo.

LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10
Ruth Ware
Editore: Corbaccio
Pag.: 368
Prezzo: €16,90
Uscita: Ottobre 2016

Come puoi fermare un assassino se nessuno crede che esista?

L'AUTRICE:
Ruth Ware è il «nome de plume» di una scrittrice inglese, nata nel 1977 e cresciuta a Lewes, nel Sussex. Dopo essersi laureata all’Università di Manchester si è trasferita a Parigi, e quindi a Londra, dove attualmente vive con il marito e i suoi due figli. Ha lavorato come cameriera, libraia, insegnante di inglese e infine nell’ufficio stampa della Vintage Publishing. «L’invito» è il suo primo thriller.

6 commenti:

  1. Si ma non si può lasciare il lettore senza risposte. Se i cadaveri trovati sono due, che fine ha fatto la vera Anne? E chi invia i soldi a Lo e perché?

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  2. Non si riesce effettivamente a capire quanti siano i cadaveri.ammesso che a salvarsi sia stata la falsa Anne, come faceva a indossare gli abiti di Lo il primo cadavere ritrovato?

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  3. Idem...se qualcuno ha capito mi piacerebbe chiarire...non capisco..

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  4. Anch'io non ho capito da chi riceve i soldi alla fine

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