Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



lunedì 24 agosto 2020

Intervista a: Michele Zoppardo, autore di CHI UCCIDE A BORGHETTO? - EEE Edizioni Tripla E


Cari amici,
oggi è nostro ospite Michele Zoppardo, autore del giallo CHI UCCIDE A BORGHETTO?, edito da EEE Edizioni tripla E.

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1) Benvenuto su Il Giallista, Michele!
Cosa significa per lei scrivere?
Scrivere, per me, è come vivere un’avventura. Non sono io che cerco la storia ma lei che viene da me; mi assale, mi entra nelle vene e m’invade la mente come una pianta infestante, assorbendo ogni pensiero e costringendomi a curarmi solo di lei. Così, divento i personaggi del romanzo, vivo le loro vicende, le loro passioni, le loro paure, i loro dolori. Mi sono chiesto perché sento il bisogno di scrivere romanzi gialli anziché di altro genere e ho trovato la risposta: per il desiderio di una realtà diversa da quella che è; cioè, di una realtà dove i colpevoli vengano scoperti e puniti adeguatamente, dove le vittime possano trovare giustizia e, in definitiva, dove il bene possa avere la meglio sul male. 

2) Che generi letterari predilige?
Ovviamente preferisco i thriller, ma mi piace leggere di tutto, classici compresi, perché ritengo che da ogni libro ci sia qualcosa da imparare. 

3) Quali sono gli autori che hanno contribuito alla sua formazione letteraria?
Amo molto autori come Verga, Pirandello, Ercole Patti, Ignazio Silone e altri; tutti autori che hanno poco a che fare con il genere di romanzi che scrivo. Per quel che mi riguarda, mi piace pensare di avere uno stile personale che, secondo alcuni lettori, ricorda Andrea Camilleri, forse perché anche i miei romanzi sono ambientati in Sicilia e molti dialoghi sono espressi in dialetto siciliano, anche se
la narrazione del romanzo è in lingua italiana e se il siciliano è “italianizzato” per renderlo comprensibile a tutti.

4) Da dove trae ispirazione per le trame dei suoi libri?
Chiaramente traggo ispirazione dalla realtà, anche se non da un fatto di cronaca specifico.  Lo scopo dei miei romanzi è di raccontare fatti di ordinaria delinquenza. Le vicende narrate sono simili a quelle di cui sentiamo parlare quotidianamente, così come i loro protagonisti potrebbero essere i nostri amici, i nostri conoscenti o addirittura  noi stessi. Più che i fatti di cronaca, sono i temi che mi ispirano. Anche se ambientati nella Sicilia degli anni ’70, i miei romanzi trattano, sia pure marginalmente, temi di viva attualità, quali il femminicidio, come estrema conseguenza di un amore malato, il buonismo ipocrita della società dei nostri giorni che  spesso sa compatire e persino giustificare gli autori di odiosi atti criminali mentre non ha pietà per le loro vittime, la dipendenza dal gioco d’azzardo e la brama di successo dei giovani, entrambe potenzialmente causa di crimini, la condizione dei malati di mente dopo la chiusura dei manicomi, le liti condominiali e così via.

5) Cosa l’ha spinta a scrivere il suo primo romanzo?
Un’idea balenatami all’improvviso che mi ha tentato, sfidandomi a mettere alla prova la mia capacità di svilupparla e farne una storia finita. 

6) Sta lavorando a un nuovo libro? Se sì, può darci qualche anticipazione?
Ho quasi sulla dirittura d’arrivo un altro romanzo della serie “Investigazioni ordinarie e straordinarie”, che ha come titolo provvisorio “La mattanza di Castelnormanno”, dove la mattanza non riguarda purtroppo tonni ma persone. Una storia “forte”, di crimini violenti e fragilità, di grandi amori traditi e falsità, in cui il commissario Sanfilippo si troverà alle prese con un avversario astuto e spietato. Gli altri protagonisti sono gli stessi dei precedenti romanzi: l’investigatore privato Tony Valente, dotato di capacità extrasensoriali; la sua socia-segretaria-fidanzata Serafina; il divertente avvocato Guarneri. Anche in questo, come nei precedenti romanzi, molte sono le figure di contorno con ruoli più o meno importanti.
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L'AUTORE:
Michele Zoppardo è nato a Palermo, dove ha conseguito il diploma di maturità classica e ha frequentato, per qualche anno, la Facoltà di Medicina e Chirurgia. A venticinque anni, si è arruolato nell’allora Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, dove ha svolto la sua attività lavorativa per trentacinque anni, girando un po’ l’Italia, fino a fermarmi stabilmente a Pisa, dove ha concluso la carriera, con il grado di Ispettore Superiore Sostituto Commissario. Coniugato, ha due figli e quattro nipotine dai nove ai due anni di età. Elisa Maiorano è il suo primo romanzo pubblicato, al quale hanno fatto seguito Gelsomino rosso sangue e Chi uccide a Borghetto?, tutti e tre della serie “Investigazioni ordinarie e straordinarie”.

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