Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



giovedì 13 agosto 2020

Intervista a: Erika Corvo


Cari amici,
oggi è nostra ospite la scrittrice Erika Corvo, di cui abbiamo presentato i suoi romanzi lo scorso giugno.

____________________________________________________

1) Benvenuta su Il Giallista, Erika!
Come è nata la sua passione per i libri e la scrittura?
Quando ero piccola, i miei non mi facevano mai uscire di casa e il mio unico svago erano i libri. Ho imparato a leggere molto prima delle elementari, solo perché mi annoiavo e non sapevo come passare il tempo. Mio fratello era più grande di tre anni, e andava già a scuola. Quando arrivavano i suoi libri, sussidiario e libro di lettura, lui non li leggeva per tutto l’anno scolastico, io li avevo già letti di nascosto prima di novembre. (“Cosa fai col libro di tuo fratello? Mettilo via che glielo sciupi!” “Ma guardo solo le figure.” Palle. Li sapevo a memoria.)
Va da sé che quando venne il mio turno di andare a scuola, mi annoiassi da matti. Loro leggevano Pinocchio, io leggevo Kipling. Loro leggevano I tre porcellini, io leggevo la vita di Pasteur e i cacciatori di microbi. Loro leggevano Piccole donne, io leggevo I Peccati di Peyton Place e Lolita. Loro leggevano Biancaneve, io ci davo già dentro con gli Urania e con Salgari. Ne ho amato ogni pagina. Non potrei vivere senza leggere o senza scrivere.

2) Quando finisce di scrivere un nuovo libro, a chi lo fa leggere per primo?
Ad un paio di amici che supplico di essere più rompipalle possibile e di farmi le pulci su qualsiasi cosa non vada, che sia mielosa, rallenti il ritmo del racconto, sia imprecisa o errata. Li voglio spietati. Crudeli. Bastardi. Devono esserlo, o il racconto perderà di valore, leggibilità e credibilità. Sappiate che sono arrivata ad interpellare un anatomopatologo e vari medici per chiedere loro in che condizioni sarebbe stato un cadavere ritrovato nello spazio. Peccato che nessuno lo sappia, dato che non è mai successo. Ci sono soltanto ipotesi plausibili, e mi sono basata su quelle.

3) Di chi è l'opinione che teme di più?
La mia. Non solo è il mio nome, la mia faccia e la mia reputazione che va in giro, su ciascuna riga dei miei romanzi, ma dato che li scrivo io e li leggo io, li voglio straordinari. 
Niente deve essere scontato, prevedibile, e men che mai noioso. 
Qualunque cosa dicano gli altri, alla fine il giudice più spietato sono io.

4) Chi sono i suoi scrittori preferiti?
Tutti. Tutti, da Platone a Montanelli, a Maion Zimmer Bradley, a Piero Angela, Robert Heinlein, Ursula Le Guin, Erik Maria Remarque e mille altri. Tutti hanno qualcosa da insegnarmi. Al limite, anche come non si scrive un libro, come mi è successo di recente con un tizio che mi ha sottoposto un suo scritto. Ho analizzato pagina per pagina, argomento per argomento, azione per azione, tutti gli errori
commessi, in modo meticoloso. Avendo capito che sarebbe stato tutto da riscrivere daccapo per molti motivi, il tizio mi pregò in tutti i modi di suggerirgli una trama diversa. Non amo i gialli, ma gli ho servito una trama con personaggi sfaccettati e molto ben definiti, in un contesto in cui tutti avessero un fondo di malvagità ben celata, un buon motivo per fare fuori la vittima e si odiassero tra loro senza darlo a vedere. Ma non scriverò mai una cosa del genere: dovrei immedesimarmi in ciascuno dei personaggi, e non voglio avere gli incubi, la notte. È servito più a me che a lui. Alla fine l’ho ringraziato.

5) Sta già lavorando a un nuovo romanzo? Se sì, può darci qualche anticipazione?
E mica solo uno… Vedremo chi vedrà la luce per primo!
Grazie a tutti per lo spazio che mi avete concesso e la vostra attenzione. 
Quattro minuti della vostra vita non sono pochi. 
Lo apprezzo molto e vi ringrazio.




____________________________________________________

L'AUTRICE:
Erika Corvo è autrice di romanzi, di canzoni famose rivisitate in chiave comica e cronista-opinionista per il wrestling italiano sulla rivista on line Mondomarziale. 
Una insospettabile sessantenne dalla potente carica vitale, traboccante di gioia di vivere, di raccontare e di raccontarsi. 
Naturalmente, per i personaggi di questo racconto, si è ispirata ai personaggi del wrestling che tanto ama.

Nessun commento:

Posta un commento