Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



venerdì 26 agosto 2016

Recensione: DIMMI LA VERITÀ, TUTTA LA VERITÀ di Jane Lythell - Newton Compton


Ci si può fidare ciecamente di una persona? Esiste la coppia perfetta?
In DIMMI LA VERITÀ, TUTTA LA VERITÀ di Jane Lythell (Newton Compton) ogni dubbio sulle relazioni di coppia viene a galla.
DIMMI LA VERITÀ, TUTTA LA VERITÀ è un thriller psicologico che possiamo definire domestico. Uno di quei thriller dove tutto accade silenzioso tra le mura domestiche, dove i problemi rimangono in casa, e all'apparenza sembra tutto perfetto. Questo è il caso della caporedattrice  Kathy. Una donna in carriera, che dirige un'importante rivista britannica, che ha appena avuto un bellissimo bambino con il marito perfetto. Ma si sa, le apparenze ingannano, e non fanno eccezione per nessuno.
Kathy, infatti, non è felice come vuole apparire, e soprattutto il suo matrimonio non è perfetto. Del marito, Markus, Kathy sa ben poco del suo passato. Si sono sposati perché lei è rimasta incinta, ma si amano. Markus è un architetto, un tipo particolare e riservato, che non parla mai del suo passato in Finlandia.
Kathy va avanti mantenendo le apparenze, accettando ciò che non sa, pensando di poter proseguire così, che va tutto bene. Anche lei, come gli altri, vuole credere a quello che mostra.
Ma la vita reale è crudele, e se c'è un segreto, allora ci sarà anche qualcuno che lo conosce, e questo qualcuno può sconvolgerti tutto. Può rovinare ogni cosa, mandare in aria il castello di perfezione che ti sei costruito.
Quando si insinua il sospetto, e le insicurezze vengono a galla, mantenere tutto sotto controllo è impossibile.
Succede questo a Kathy, quando una sua dipendente, la bellissima ex presentatrice tv finlandese Heja, decide di mettere fine alla sua favola. Heja è una donna dal fascino glaciale, tipico dei Paesi del Nord Europa. Una donna fredda, decisa, che punta il suo obiettivo e non si ferma davanti a nulla.
Tra ciò che vuole e lei c'è solo Kathy, e lei non ci penserà due volte a distruggere la sua vita, e a dare voce a tutte le sue insicurezze.
Vicino a lei, Kathy si sente sempre in imbarazzo. Nonostante sia una sua dipendente, percepisce la forte personalità di Heja, sente il risentimento nei suoi confronti. Intuisce che le nasconde qualcosa. La sua bellezza, poi, la fa sentire insicura. Vorrebbe non aver alcun contatto con lei, ma non è possibile. Poco alla volta, Heja si insinua nella vita di Kathy, nel suo matrimonio, nella sua casa. Ma fa tutto questo dietro le quinte, come un burattinaio. Le distrugge la vita poco per volta, guardando in disparte le conseguenze.
Poco alla volta, tutte le sicurezze di Kathy vacillano. Dubita di lei, della sua professionalità, delle sue capacità di madre e moglie.
La narrazione è affidata in modo alterno alle due protagoniste, con incursioni nel loro passato. Man mano che la storia si evolve, assistiamo all'evolversi psicologico dei loro comportamenti, alle conseguenze delle loro azioni, dettate dalla paura di perdere qualcosa di caro.
Tutti i protagonisti del libro nascondono dei segreti, e man mano che questi vengono a galla, gestirli è sempre più complicato, fino ad arrivare a soluzioni estreme.
La lettura scorre veloce, non ci sono rallentamenti. Il libro è scritto molto bene e la Lythell, seppur giocando su una storia già letta, riesce a dare vita a un romanzo coinvolgente, e con una buona dose di suspense. Quel tipo di suspense che si insinua lenta, che mette disagio, inquietudine.
In conclusione, "Dimmi la verità, tutta la verità" è un thriller psicologico che lascia soddisfatti. Una piacevole lettura, che si legge tutta in un fiato.

DIMMI LA VERITÀ, TUTTA LA VERITÀ
Jane Lythell
ISBN: 9788854190757
Editore: Newton Compton
Nuova Narrativa Newton n. 681
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
Uscita: 19 maggio 2016

L'AUTORE:
Ha lavorato come produttore televisivo prima di diventare vice direttrice del British Film Institute e amministratore delegato della BAFTA. Dimmi la verità, tutta la verità segna il suo esordio nella narrativa.

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