Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



lunedì 7 settembre 2020

Recensione: IL GIOCO DELLA DEVOZIONE di S.R. Masters - Garzanti


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Ci sono libri che vanno oltre già le alte aspettative, e IL GIOCO DELLA DEVOZIONE di S.R. Masters, edito da Garzanti, ne è un perfetto esempio.
Un thriller psicologico dove il lettore deve fare attenzione a ogni singola parola e atteggiamento dei protagonisti, perché l'autore ha costruito un complicato gioco di specchi che disorienta e sorprende.
La verità è proprio davanti agli occhi, bisogna solo sapere dove guardare, ma soprattutto bisogna essere acuti e scaltri nell'interpretare le psicologie dei personaggi.
Il gioco della devozione è una lettura intrigante e coinvolgente. Uno di quei libri che catturano il lettore sin dalla prima pagina, quando uno dei protagonisti, il quindicenne Will, rivela che da grande diventerà un serial killer.
Alternando la narrazione tra i fatti del 1998 e il 2015, Masters inchioda letteralmente il lettore, aumentando il livello di suspense.
È la fine dell'estate del 1998, quando la giovane banda formata dai quindicenni Adeline, Rupesh, Steve, Jen e Will si riunisce attorno a un falò, prima di dividersi per la fine delle vacanze.
Tutti e quattro i ragazzi hanno passato l'intera estate insieme. Hanno giocato, sperimentato le prime avventure amorose, si sono divertiti e fatto promesse.
Gli ultimi giorni di quell'estate sono stati segnati soprattutto dal gioco ideato da uno di loro, Steve. Si tratta de "Il gioco della devozione". Un gioco basato su una caccia a indizi, che mette alla prova la loro devozione verso la banda. Chi decifrerà gli indizi e arriverà alla base prima degli altri, dimostrerà di tenere agli amicizia del gruppo. L'ultimo arrivato, infatti, rischierà di essere cacciato dal gruppo. La posta in gioco è alta, quindi dovranno impegnarsi particolarmente.
Al termine della sfida, prima di lasciarsi per la fine delle vacanze estive, ognuno di loro dichiarerà cosa vorrà diventare da grande.
Si tratta di quelle chiacchiere fatte con spensieratezza, con la consapevolezza che quelle parole saranno già dimenticate l'indomani. Con la consapevolezza che forse quella sarà la loro ultima estate, l'ultima volta che si vedranno, perché al ritorno a casa inizieranno il college. Nuovi amici, nuove esperienze.
E così accade. Sono trascorsi diciassette anni, e nessuno di loro è rimasto più in contatto. Eppure, quando dopo tutti questi anni uno di loro decide di contattare gli altri e organizzare una rimpatriata nel paesino dove si sono conosciuti, tutti accettano. Tutti accettano, sì, ma uno non si presenta. Si tratta di Will.
Ricordando i vecchi tempi, le estati passate insieme, viene a gala anche il ricordo delle parole di Will a proposito di diventare un serial killer. Will raccontò anche il modo di come avrebbe ucciso le sue vittime, facendo passare gli omicidi per suicidi.
Un po' per gioco, il gruppo ipotizza che forse Will ha deciso di mettere in pratica il suo piano, così cercano su internet se nell'ultimo anno ci sono stati suicidi simili a quelli orchestrati da Will, ed ecco che l'incubo ha inizio.
Jen trova subito due suicidi che somigliano in modo impressionante a quelli architettati da Will diciassette anni prima. Non può essere una coincidenza. E perché Will non si è presentato alla rimpatriata?
Continuando nelle indagini, il gruppo capisce che non si tratta di uno scherzo. In giro c'è un assassino. Ma di chi si tratta? Di Will o di uno di loro quattro?
Cosa devono fare adesso? Andare alla polizia e raccontare che dei delitti sono stati fatti passare per suicidi dopo una rivelazione fatta per scherzo attorno a un falò diciassette anni prima?
Chi può crederli?
L'unica soluzione è riunirsi come una volta, ricomporre la banda e ripercorrere le orme del gioco della devozione.
Dopo quasi vent'anni, ormai trentenni, Adeline, Rupesh, Steve e Jen sono di nuovo insieme come un tempo, per affrontare una nuova sfida.
Devono scovare Will e capire se è davvero diventato un assassino. Ma c'è di più. Infatti, la prossima e ultima vittima potrebbe essere proprio uno di loro, secondo i piani di Will.
E se non trovassero Will? Se fosse morto? Chi potrebbe avere ucciso quelle persone nello stesso modus operandi descritto diciassette anni prima? Solo chi era attorno a quel falò ne era a conoscenza.
Nonostante gli anni trascorsi, ancora adesso le dinamiche del gruppo sono rimaste le stesse. Ogni protagonista ha la sua personalità ben delineata, ed è affascinante vedere come si intrecciano e interagiscono tra di loro.
Ciò che inizia come un gioco, si rivelerà presto una corsa contro il tempo; una caccia all'assassino dal ritmo ferrato e coinvolgente.
L'autore fonda la storia su temi importanti come amicizia, rispetto e fratellanza, affrontati dai due punti di vista: quello di un gruppo di ragazzini ancora ingenui e spensierati, e quello di persone ormai adulte, segnate dalle esperienze e preoccupazioni. Con l'età le priorità cambiano, si è più disillusi, i sogni cambiano, ma le personalità no.
In un continuo crescendo di tensione, Il gioco della devozione guida il lettore in una storia affascinante, misteriosa e originale. Un ottimo thriller del quale vi consigliamo la lettura, perché siamo sicuri che non riuscirete a staccarvi dalle pagine.
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L'AUTORE:
S.R. Masters ha studiato filosofia a Cambridge e scritto diversi racconti, grazie ai quali ha vinto il prestigioso Writer’s Award.

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