giovedì 8 aprile 2010
Intervista a Gian Mesturino
Carissimi amici, oggi "Il Giallista" intervista per voi Gian Mesturino. Oltre che ottimo architetto, il signor Mesturino è presidente e direttore artistico della “Fondazione Teatro Nuovo” di Torino, collabora con "Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato" di pubblico interesse (che gestisce a Torino Teatro Alfieri, Teatro Erba e Teatro Gioiello) ma soprattutto è accanito sostenitore della famosa piece teatrale "Trappola per topi" di Agatha Christie.
Architetto Mesturino, quale è il suo rapporto con il giallo?
Ho fatto scorpacciate di gialli fin da ragazzo, fumetti ma sopra tutto romanzi… i mitici Gialli Mondadori. di cui conservo una considerevole collezione, insieme ai fantastici racconti di Urania: due filoni che ho coltivato anche negli anni dell’università. E poi tutta la produzione di Agatha Christie, romanzi, commedie e film tratti dalle sue opere. In parallelo non mi perdevo nessuno dei grandi film di Hitchcock in bianco e nero, e neppure i golosi episodi televisivi Alfred Hitchcock presenta. Mondi e stili differenti, ma legati da magia di intrigo e suspence; tensione emotiva e introspezione psicologica.
All’idea di allestire Trappola per topi sono arrivato nell’ambito della collaborazione con una ottima attrice e amica torinese Enza Giovine, la quale, più di trent’anni or sono, mi propose di allestire nella Sala Valentino del Teatro Nuovo questa piece, di cui avrebbe interpretato volentieri il ruolo di Miss Boyle (anche se la protagonista viene assassinata alla fine del primo tempo…). Con la regia di Adolfo Fenoglio, la scenografia di Gian Mestrino e gli attori del Teatro delle dieci, la sala di trecento posti fu gremita per lunghi periodi e in diversi anni. Ad ogni ripresa si rinnovava il successo, anche se gli attori immancabilmente cambiavano, come del resto succede a Londra… Un particolare curioso, nessun altro allestimento giallo, neppure della Christie e con la stessa compagnia ha mai scatenato l’interesse del pubblico e la resa al botteghino come Trappola
Lei è direttore di alcuni tra i più importanti teatri di Torino, cosa significa portare in scena “Trappola per topi” di Agatha Christie?
Significa soprattutto offrire al pubblico una valida e inconsueta alternativa alla routine del panorama teatrale italiano: Trappola per topi è unico e può essere proposto, in una versione di qualità, a qualsiasi genere di pubblico, estrazione ed età . E’ persino gettonatissimo dal mondo della Scuola, che la nostra compagnia è ben lieta di accogliere anche con recite apposite al mattino.
Da anni il Teatro Stabile Privato di interesse pubblico Torino Spettacoli, nell’ambito del proprio impegno programmatico e culturale, persegue anche una politica di continua conquista di pubblico nuovo al Teatro. Insieme alle produzioni comiche e musicali al Teatro Gioiello, l’unico teatro “a tenuta” italiano, Trappola per topi si è anche rivelato idoneo per l’operazione “primo approccio” allo spettacolo teatrale per il coinvolgimento del suo intrigo e per la varietà di emozioni che lo spettacolo sa dare. Insomma è un titolo che per qualche verso è entrato nell’immaginario collettivo anche di chi non frequenta ancora i teatri!
E dopo che le risate del Gioiello o il fascino di Trappola hanno conquistato gli spettatori, ecco che la missione è compiuta: i teatri avranno nuovi frequentatori!
“Trappola” fa il tutto esaurito da dodici anni, cosa determina tale successo?
Questo nuovo allestimento è nato quasi per scommessa in collaborazione con la coppia Adriana Innocenti e Piero Nuti, i quali, pur senza sognarsi di tradire i loro filoni prediletti, il dotto repertorio classico e l’avanguardia contemporanea, accettarono di lasciarsi inserire in una produzione di qualità e rigore, ma pur sempre destinata a catturare una variegata moltitudine di spettatori (e sarebbe sciocco parlare di teatro di consumo). Proprio la qualità dell’allestimento, nel quale nel tempo si sono avvicendati prima Stefano De Luca e poi lo stesso Piero Nuti, è diventata la garanzia per chi ama il capolavoro del teatro giallo. Per questo abbiamo chiesto per anni l’esclusiva dei diritti per la messa inscena, per evitare l’interferenza su piazza di allestimenti deleteri dell’immagine dello spettacolo. Una cautela che ha permesso a questa Trappola di trionfare non solo a Torino e in Piemonte, ma nel corso di dodici anni ha attraversato tutta la Penisola più volte, da Bolzano fino a Comiso. E ci siamo gemellati con il Teatro St Martin di Londra , dove il giallo della Christie si replica dal 1952 (e dove ogni anno cambiano tutti gli interpreti!).
Nel nostro caso i tre protagonisti “anziani” e carismatici, Innocenti, Nuti e Vaccaro sono intoccabili! E tengo a segnalare che il terzo attore “stabile” della Compagnia, Franco Vaccaro, può vantare una prerogativa unica: insieme al sottoscritto è l’unico elemento che ha partecipato a tutti gli allestimenti di Trappola per topi dal 1977 ad oggi: ovviamente ogni tanto passando di ruolo all’interno della commedia per immancabili motivi anagrafici. Roba da record!
Gentile direttore, quando mette in scena un giallo su cosa concentra le sue energie per catturare l’attenzione del pubblico e determinare il successo dello spettacolo?
Inizialmente impegno di energie e orientamenti promozionali dipendono dalla scelta del titolo fatta, dai contenuti, dalla popolarità dell’ autore o – all’opposto – dal fatto che sia una novità assoluta, inconsueta e per questo intrigante. E su tali basi si cerca di creare lo zoccolo duro del primo pubblico.
Ma sopra tutto è lo staff di promozione di Torino Spettacoli, validamente guidato da Irene Mesturino, colta, determinata e attenta all’incontro con il pubblico, che affronta il percorso fin dall’inizio, anche tramite sondaggi e circuitazione di messaggi a campione. E poi il passaparola anticipato sulla futura produzione, tramite un ricco censimento di aficionados al teatro giallo, raccolto grazie a Trappola e ad altre produzioni gialle, ospitate con successo in precedenza, come Cadaveri dappertutto con Giancarlo Zanetti, La parola ai giurati e Delitto perfetto con Alessandro Gassman, Dodici uomini arrabbiati con Marco Vaccari e, non ultimo, il giallo comicissimo “Forbici follia” di Gianni Williams, con tre finali a scelta del pubblico!
Quanto tempo ci vuole per mettere in scena “Trappola per topi”?
Trappola per topi richiede una concentrazione assoluta da parte degli attori. Specialmente nel secondo atto, fatto come un meccanismo a orologeria che stritola chi si distrae e può rischiare di mandare a monte la serata. Per questo la scelta degli interpreti è rigorosa; ed ogni anno, quando per i più svariati motivi si debba sostituire anche solo uno degli interpreti, si rimette tutto in prova per un bel mesetto.
Se partirà un allestimento ex–novo, ci vorranno un paio di mesi di gestazione e poi il solito mese di prove e di anteprime di collaudo. Il mistero di questa Trappola sta proprio in questo testo denso come l’acciaio e nella tensione che la compagnia riesce a creare nel pubblico.
Sarà anche per questo che molti spettatori confessano di aver assistito a questa edizione almeno cinque o sei volte nell’arco degli anni!
E già ci chiedono le date della prossima ripresa… Eccole: la 13° stagione di repliche avrà inizio il 28 dicembre 2010 per proseguire fino a febbraio 2011! E poi sorprese e forse nuovi allestimenti “in giallo”.
Sono aperte le prenotazioni per i nostri più accaniti sostenitori!
E che il cielo li benedica…
Grazie per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato e buon lavoro!
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Incredibile! Tanti anni fa andavo regolarmente a Londra ache due o tre volte all'anno e mai sono riuscita a vedere la Trappola per Topi perchè tutto prenotato tempo, addirittura da un anno all'altro. Ora scopro che a Torino si "bissa" il successo londinese della grande Agatha da anni. Incredibile davvero. Rimedierò
RispondiEliminaprenotando sia a teatro che in un hotel dove pernotterò e finalmente mi godrò La Trappola.
E la bellissima Torino che amo tanto e dove vado spesso. Complimenti per la bellissima intervista Marco e ad un regista di valore appassionato di teatro e giallista! Paola Torrielli
Sicuramente, cara Paola, è uno spettacolo da non perdere. La professionalità del signor Mesturino è uno dei motivi del tutto esaurito ogni anno.
RispondiEliminaIntervista molto interessante, complimenti Marco.
RispondiEliminaIo ho visto Trappola molti anni fa a Roma e sono rimasta abbastanza soddisfatta, però intendo vederlo nuovamente e dello spettacolo di Torino ne ho sentito parlare sempre molto bene.
Volevo chiedere all'intervistato se bisogna già prenotare adesso i biglietti per Trappola e se ci saranno altri spettacoli gialli.
Grazie!
Lucia Santini
Ho visto Trappola per topi e ho saputo apprezzarne i pilastri interpreti Nuti e Innocenti. Mi piacerebbe fare parte di quel cast :-), parlando da attore teatrale.
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