Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



domenica 3 gennaio 2010

Il Giardino selvaggio di Mark Mills


Autore: Mark Mills
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili. Scrittori
Data uscita: 07/09/2009
Pagine: VIII-332
Lingua: Italiano
EAN: 9788806198749

Armato di talento e giovanile indolenza, Adam Strickland parte da Cambridge alla volta di una splendida villa toscana per studiarne il misterioso giardino rinascimentale. Si ritrova invece al centro di un enigma antico quattrocento anni, la cui soluzione si nasconde tra le statue e le iscrizioni del giardino. Ma scoprirne il segreto sarà per Adam piú doloroso di quanto immagini.

Dopo "Amagansett", Mark Mills torna in libreria con il suo secondo romanzo giallo. Gli ingredienti di una piacevole lettura ci sono tutti: la storia di uno studente inglese, un giardino rinascimentale, due misteri lontani nel tempo e due omicidi che li collegano, il tutto ambientato nell’Italia del dopoguerra. Il “Giardino selvaggio” è elegante, ben scritto e intrigante al punto giusto. Il protagonista, Adam Strickland, un laureando di Cambridge, nel 1958, dopo essere stato lasciato dalla sua ragazza, viene mandato dal suo professore a scrivere la tesi su un celebre giardino rinascimentale di un'antica dimora vicino a Firenze, Villa Docci. Il tutto sembra iniziare come una piacevole vacanza italiana, con sfarzose feste in terrazza della padrona di casa, le conversazioni brillanti con le rampolle dell'aristocrazia locale, ma ben presto il protagonista si troverà a risolvere il complicato mistero di questo giardino. Un giardino di cui si sa soltanto che fu fatto costruire da Federico Docci nel 1577 in ricordo della moglie scomparsa giovanissima. Adam Strickland, però, seppur impersonando il classico rampollo inglese, sofisticato, preciso e un po’ sulle sue, non manca di intelligenza, perspicacia e di quell’astuzia che lo porteranno a risolvere il mistero di due omicidi lontani quattrocento anni, destreggiandosi con abilità tra enigmi rinascimentali, intrighi famigliari e una storia d’amore. Naturalmente, da sceneggiatore qual è, Mark Mills ci immerge in una lettura piacevole in cui le immagini scorrono come in un film da atmosfere a tinte forti che hanno come sfondo i magnifici paesaggi della pianura toscana. Ma non tutto è rose e fiori e il male si nasconde anche sotto il sole, come diceva la grande Agatha Christie. Anche in questo caso, infatti, qualcosa stona. Le descrizioni della Toscana, terra da sempre amata dagli inglesi, ad esempio sono a tratti appesantite e ripetitive. Le citazioni alla storia dell’arte e ai miti greci sono un po’ troppe e l’intreccio del giallo è abbastanza prevedibile. Anche il ritmo lascia qualche dubbio, infatti, durante la lettura si salta da passaggi molto meticolosi (quali descrizioni e citazioni) ad altri assolutamente sbrigativi. Non mancano anche le cadute di stile, quali le citazioni a stereotipi italiani che suonano grottesche e fuori luogo, ma fortunatamente queste sono poche e sparse.
Nel complesso, siamo di fronte ad una lettura scorrevole, con una trama ben strutturata e uno stile narrativo accurato, dato anche sicuramente dall’ottima traduzione. Consigliato!
Voto: 9

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