Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



mercoledì 15 aprile 2020

Recensione: UNA BRAVA BAMBINA di Seo Mi-Ae - Giunti


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Se cercate una lettura inquietante e coinvolgente, allora ciò che fa per voi è il romanzo UNA BRAVA BAMBINA di Seo Mi-Ae, edito da Giunti.
Un thriller che cattura il lettore sin dalle prime, con un ritmo sempre costante e uno stile narrativo semplice, lineare, senza alcuna pausa.
La lettura scorre veloce sino allo sconvolgente epilogo. L'autrice non si perde in inutili descrizioni, ma va dritta al centro della vicenda.
Una brava bambina è uno di quei thriller psicologici che, una volta terminati, ti lasciano soddisfatti e appagati. Nulla è lasciato sospeso o indefinito. Come in un giallo classico, nel finale tutto viene spiegato, e ogni tassello va al suo posto.
L'intera lettura è dominata da un dubbio costante. La verità è quella che ho davanti agli occhi? Oppure è troppo semplice e c'è dell'altro?
In questo thriller, il lettore non deve indagare per scovare un assassino, ma scegliere a cosa credere.
La maestria dell'autrice sta nel porre il lettore in una posizione di incertezza, che pervade per l'intera lettura.
La protagonista è Seonkyeong, una giovane professoressa di criminologia soprannominata Clarice (come la protagonista del Silenzio degli Innocenti) spostata da un anno con un uomo più grande di lei, medico. La vita Seonkyeong viene stravolta il giorno in cui riceve la notizia che il pericoloso serial killer Lee Byungdo, chiuso nel braccio della morte, vuole incontrarla per raccontare tutta la verità sui suoi omicidi. Perché ha scelto lei, se neppure la conosce? Il killer è deciso e irremovibile, vuole solo lei. Lee Byungdo è famoso, non solo per i suoi efferati delitti, ma anche perché si pensa che ne abbia commessi molti di più di quelli per il quale è stato condannato.
Seonkyeong ne è lusingata e spaventata allo stesso tempo. Lee Byungdo è uno psicopatico molto intelligente che non fa niente senza un motivo. Andargli a parlare è sicuramente un passo importante per la sua carriera, ma il fatto che l'abbia scelta potrebbe essere un pericolo. Forse la scelta come sua prossima vittima, nonostante sia in carcere.
A complicare la situazione di Seonkyeong, però, si aggiunge l'arrivo in casa sua di Hayeong, la figlia del marito, avuto da un precedente matrimonio. Hayeong ha dieci anni e ha subito numerosi traumi. Circa un anno prima ha perso la madre, mentre adesso la sua casa è andata a fuoco e i nonni, con il quale viveva, sono morti nell'incendio. A tal proposito, suo padre ha dovuto prendere la decisione di portarla a casa con sé. Seonkyeong non ha figli, ma non può rifiutare la bambina, soprattutto non dopo quello che ha passato.
La piccola si mostra subito restia nei confronti di Seonkyeong, ma lei attribuisce questo risentimento perché è la nuova moglie del padre. Più passano i giorni, più il comportamento di Hayeong inizia a risultare sospetto. Hayeong non è come le altre bambine di dieci anni. Certo, il suo passato è stato travagliato, e sicuramente l'ha segnata, però nonostante questo Seonkyeong non può non pensare che nella bambina qualcosa non va. Ci sono episodi che la preoccupano. In particolare, a metterla in allarme, è il suo sguardo: assomiglia a quello del serial killer Lee Byungdo.
Può essere che gli shock del passato abbiamo segnato la piccola, fino a renderla cattiva? A trasformarla in una psicopatica?
Hayeong è particolarmente attaccata al padre. Quando lui è presente, infatti, il suo comportamento è diverso, più docile e accondiscendete. Quando però lei e Seonkyeong sono sole, la piccola è protagonista di reazioni particolarmente violente.
La psicologia criminale è la materia di Seonkyeong, quindi non può ignorare i segnali. Eppure, Hayeong è piccola, e a momenti è anche dolce e affettuosa.
Seonkyeong non sa più a cosa credere. Il suo mondo sta andando a pezzi. Inizia ad aver paura a restare a casa con la piccola, nel timore che possa farle del male. Ma è possibile? Una bambina di dieci anni può essere cattiva?
Inoltre, quali sono le vere intenzione di Lee Byungdo? Quando va a parlargli in carcere, lei sospetta che l'abbia scelta perché gli ricorda qualcuno del suo passato.
A cosa deve credere? All'istinto o alla ragione? La sua vita è in pericolo?
Con un ritmo narrativo che aumenta costantemente di intensità, Una brava bambina è un thriller dal quale è difficile staccarsi, che gioca sulla psicologia dei personaggi. Una lettura dove i capitoli scorrono veloci, e senza accorgertene sei già al finale.
Un ottimo thriller, dove l'autrice dosa bene la suspense, mantenendo alta l'attenzione per l'intera lettura.
Consigliato!
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L'AUTRICE:
Seo Mi-Ae nel 2009 è stata insignita del Grand Prize for Korean Detective Literature per "The Doll’s Garden". "Una brava bambina" è il suo primo romanzo a essere pubblicato in Italia ed è in corso di traduzione in altri 5 Paesi. I diritti cinematografici del libro sono stati acquistati da Carnival Films, i produttori di Downton Abbey.

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