Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



martedì 24 aprile 2018

Intervista a STEFANO TURA, autore di A REGOLA D'ARTE - Piemme


Cari amici,
in occasione dell'uscita del suo nuovo thriller, A REGOLA D'ARTE, edito da Piemme (in libreria dal 24 aprile), oggi è nostro ospite il giornalista e scrittore Stefano Tura.

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1) Benvenuto su "Il Giallista", Stefano. Grazie per la disponibilità. 
Dunque, in "A regola d'arte", torna il mitico detective McBride. Per chi non lo conoscesse, puoi presentarcelo? 
Alto, nero, possente, carattere impulsivo, grande cuore. Fisicamente ricorda l'attore Idris Elba. Figlio di immigrati anglo-caraibici, cresciuto nel difficile quartiere di Moss Side, nella periferia di Manchester. Da adolescente entra in una babygang dove, a causa della sua stazza, viene soprannominato "BigMac". Il suo battesimo di sangue è l'omicidio di un quindicenne di origine ghanese, membro di una banda rivale, massacrato a coltellate. Peter riesce a sfuggire alla galera grazie ad un pastore di strada che lo manda, d'accordo con la madre, in una comunità di recupero per giovani violenti e disadattati, gestita da un controverso reverendo della chiesa anglicana. Il religioso lo fa vivere per anni come un recluso, studiando ed espiando. McBride cresce con una rabbia dentro che non riesce a dominare nemmeno quando decide di entrare in polizia. Da adulto diventa uno degli investigatori più talentuosi di Scotland Yard ma è un detective fuori dal coro, osteggiato dai colleghi per i suoi metodi anticonvenzionali e violenti, spesso punito e isolato dai suoi superiori. In questo romanzo lo vediamo all'opera a Brixton, quartiere del sud di Londra, spesso teatro di omicidi ed accoltellamenti legati alla guerra tra gang. McBride è il comandante della locale stazione di polizia. E si trova costretto a fare i conti con il suo difficile passato. 

2) Come "Il principio del male", anche in questo tuo nuovo thriller la storia si snoda tra l'Inghilterra e l'Italia. Quanto influisce il tuo lavoro di giornalista, come corrispondente a Londra per la Rai?
In modo sostanziale. Questo romanzo nasce e si sviluppa a Londra, città nella quale lavoro da oltre 10 anni, e che cero di raccontare in tutti i suoi aspetti al pubblico televisivo italiano. E' una storia di fantasia che prende però lo spunto da alcuni fatti reali, come sempre nei miei romanzi. Vi sono almeno tre diverse ambientazioni e molteplici protagonisti: la comunità italiana di Londra, la polizia londinese (dagli austeri uffici di Scotland Yard alle piccole stazioni di quartiere) e i sobborghi violenti del sud della capitale britannica. Inoltre c'è un filone italiano che riprende un'inchiesta mai conclusa su un assassino seriale che si traveste da pagliaccio, condotta dal mio investigatore storico, Alvaro Gerace. 

3) Come è nata l'idea di "A regola d'arte"? 
L'omicidio è un'arte con delle regole precise. Specie se si mostra come un'opera d'autore che dietro alle sue pennellate nasconde un'agghiacciante verità. Il romanzo si apre con il racconto dell'inaugurazione di una mostra d'arte contemporanea iper-realista in una delle gallerie più alla moda di Londra. le installazioni sono talmente curate da sembrare vive. Sono rappresentazioni di morti violente e suicidi. Il pubblico le osserva con un misto di ansia e curiosità. Fino a quando si rende conto che una delle opere è, in realtà, il cadavere di un uomo, ucciso barbaramente proprio durante la vernice. Il suo assassino ha agito a ...regola d'arte. 

4) C'è un episodio del libro che ti è accaduto personalmente, o che comunque ti riguarda da vicino?
Mi sono divertito ad inserire nella storia personaggi che fanno effettivamente parte della Londra che conosco e che frequento. Ho cambiato i loro ruoli e li ho trasformati, a seconda delle esigenze narrative , in buoni e cattivi. E c'è anche un giornalista italiano che vive da anni a Londra... Questa città è un universo variegato di umanità e storie da raccontare. Non è un caso se, oltre agli americani, i più grandi scrittori di thriller del passato e del presente, provengano da questa terra. 

5) Infine, chi è Stefano Tura scrittore? 
Un uomo appassionato di libri, dipendente patologicamente dalla cosiddetta letteratura di genere, che spera di fare trascorrere ai propri lettori qualche ora di svago.
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A REGOLA D'ARTE
Stefano Tura
Editore: Piemme
Pag.: 480
Prezzo: €18,50
Uscita: 24 Aprile 2018
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IL LIBRO:
La testa riversa da un lato, appoggiata alla corda ben stretta intorno al collo, la bocca aperta, contorta nella smorfia di un dolore ormai svanito, le braccia distese lungo i fianchi, i piedi inguainati in eleganti scarpe firmate, sospesi da terra. Sul pavimento, poco distante dal corpo, un biglietto: «EFFETTO BREXIT. SUICIDIO DI UN BROKER». Proprio di fronte all'istallazione esposta in una galleria molto in voga della città, sfilano gli esponenti più celebri della comunità italiana a Londra. Diplomatici, imprenditori e aristocratici, presenti più per farsi vedere che per ammirare le opere. A pochi passi da lì, in un angolo nascosto, circondato da un capannello di curiosi, giace immobile un corpo, la gola squarciata da una ferita netta, gli abiti imbrattati di sangue. Apparentemente la più verosimile delle opere d'arte, in realtà si tratta del cadavere di uno degli invitati. Nel corso di pochi istanti tutto cambia, il panico si diffonde e l'elegantissima folla si trasforma in un unico organismo impazzito che per uscire da quel macabro luogo è disposta a tutto. L'indagine, affidata al detective Riddle, non è semplice: la vittima è uno dei più facoltosi e stimati imprenditori italiani espatriati a Londra, e le persone presenti alla serata, vicine a pezzi grossi della politica britannica, non amano che qualcuno si intrometta nelle loro vite. Saranno il detective McBride, ex ragazzo di strada poi riabilitato dalla polizia, e Alvaro Gerace, commissario bolognese, da anni sulle tracce di un serial killer, a collegare quella morte spettacolare a una serie di strane sparizioni di bambini che unisce Italia e Gran Bretagna.
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L'AUTORE:
Giornalista e scrittore, nato a Bologna, vive a Londra dove lavora come corrispondente per la Rai. Ha iniziato la carriera come cronista di nera nel quotidiano Il Resto del Carlino. È stato poi inviato di guerra per la Rai in ex-Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Sudan. Come autore di gialli e noir, ha scritto Il killer delle ballerine, Non spegnere la luce, Arriveranno i fiori del sangue, finalista nei premi Fedeli e Scerbanenco, e Tu sei il prossimo, con il quale ha vinto i premi Romiti e Serantini e si è classificato al terzo posto nel concorso letterario Azzeccagarbugli.

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