giovedì 25 marzo 2010
Nuove uscite "Polillo Editore"
Carissimi amici, vi segnalo l'uscita in libreria di due splendidi gialli classici pubblicati dalla casa editrice "Polillo editore" nella mitica collana "I bassotti".
"Il gatto e il topo" di "Christianna Brand" e "la fine dei Greene" di "S. S. Van Dine"
A presto le recensioni!
Christianna Brand
IL GATTO E IL TOPO
“I bassotti” n. 78
Pagine: 272
Prezzo: € 13,90
ISBN: 978-88-8154-348-9
Traduzione di Natalia Callori
Nelle librerie da giovedì 25 marzo 2010
Il libro:
Katinka Jones, zitella londinese quasi trentenne, tiene una rubrica di posta del cuore su una rivista femminile. Incuriosita dalle lettere di una certa Amista che le scrive dal più profondo Galles per raccontarle la sua storia d’amore con un misterioso Carlyon, Katinka approfitta di una vacanza da quelle parti per andare a conoscere la giovane donna. Ma all’arrivo si trova immersa in un’atmosfera da incubo. Per raggiungere la dimora di Carlyon, situata in un luogo impervio e solitario, bisogna guadare il fiume che la separa dal villaggio e arrampicarsi su per una montagna. E poi c’è un fatto davvero inspiegabile: né il proprietario né i domestici hanno mai sentito nominare Amista. Eppure, nella casa, Katinka riconosce molti dei particolari descritti nelle lettere, compreso il bellissimo gatto siamese. Dunque, che fine ha fatto la sua appassionata corrispondente? Romanzo anomalo all’interno della produzione di Christianna Brand, Cat and Mouse (1950) è un mystery tenebroso, incalzante, carico di tensione e ricco di colpi di scena. Non a caso è stato inserito sia dal critico inglese Julian Symons sia dal Sunday Times nelle rispettive liste dei 100 migliori gialli di tutti i tempi. Insomma, per usare l’aggettivo con cui lo definì Patricia Highsmith, è un libro “superbo”.
L’autore:
Christianna Brand (1907-1988) – all’anagrafe Mary Christianna Milne – nata in Malesia da famiglia benestante ma presto travolta da un rovescio finanziario, iniziò a scrivere gialli per dare sfogo alle fantasie omicide che nutriva nei confronti di una perfida e insopportabile collega di lavoro. Il romanzo, Death in High Heels (La morte ha i tacchi alti), più volte abbandonato e ripreso, vide la luce nel 1941, due anni dopo il matrimonio della scrittrice. Il personaggio che le diede fama internazionale, l’ispettore Cockrill della polizia della contea del Kent, ispirato alla figura del suocero, apparve nel libro successivo, Heads You Lose (Cockrill perde la testa), uscito anch’esso nel 1941. Cockrill è presente in altri cinque romanzi di cui i più famosi sono Green for Danger (1944, Delitto in bianco) e The Crooked Wreath (1946, Uno della famiglia – I bassotti n. 39). Negli anni Cinquanta, la Brand decise di abbandonare la produzione di mystery, e infatti, a parte alcuni racconti poi raccolti nei due volumi What Dread Hand? (1968) e Brand X (1974), le opere successive sono di genere diverso, dal romanzo storico a quello femminile, dal fantasy al libro per ragazzi. A quest’ultima categoria appartiene la trilogia incentrata su Tata Matilda, dalla quale nel 2005 è stato tratto un film il cui personaggio principale era interpretato da Emma Thompson.
S. S. Van Dine
LA FINE DEI GREENE
“I bassotti” n. 80
Pagine: 336
Prezzo: € 14,40
ISBN: 978-88-8154-351-9
Traduzione di Pietro Ferrari
Nelle librerie da giovedì 25 marzo 2010
Il libro:
La sontuosa dimora che si erge all’estremità orientale della 53rd Street di Manhattan appartiene ai Greene, una delle più importanti famiglie della città. In base alle disposizioni testamentarie del vecchio Tobias, il patriarca deceduto da una dozzina d’anni, tutti i membri della famiglia devono restare sotto quello stesso tetto per almeno venticinque anni dopo la sua morte, pena la perdita dell’eredità. Così nel palazzo vivono ancora la vedova, costretta su una sedia a rotelle, e i cinque figli: Julia, Chester, Sibella, Rex e la giovane Ada, l’unica a essere stata adottata. La storia inizia all’indomani di una notte drammatica in cui un ladro è penetrato nella casa e, forse preso dal panico, ha sparato a due delle sorelle. Julia, la più grande, è stata uccisa, mentre Ada ha riportato una brutta ferita. Ma la tesi del tentativo di furto finito in tragedia non convince Philo Vance, il raffinato investigatore già protagonista di L’enigma dell’alfiere (I bassotti n. 48), che ha notato una stranezza: perché il ladro, anziché rubare gli argenti esposti nella sala al pianterreno, è salito di sopra e ha fatto fuoco sulle due donne? Proponendo una nuova ricostruzione dei fatti, Vance riuscirà a dimostrare che si tratta di omicidio intenzionale e a individuare il colpevole. Con La fine dei Greene (1928) Van Dine supera se stesso ideando uno dei più ingegnosi delitti della storia del giallo.
L’autore:
S. S. Van Dine (1888-1939), pseudonimo di Willard Huntington Wright, nacque a Charlottesville, in Virginia, da una famiglia benestante. Dopo gli studi in California e la laurea a Harvard, nel 1908 iniziò a collaborare con il Los Angeles Times come critico letterario. Uomo di grande erudizione con interessi che spaziavano in molti campi del sapere umanistico, all’epoca considerava il poliziesco una letteratura marginale, tant’è che non se ne occupò mai nelle sue recensioni. Autore di un saggio su Nietzsche e di vari libri di critica d’arte, nel 1916 pubblicò The Man of Promise, un romanzo sperimentale elogiato dalla critica ma ignorato dal pubblico. Tradito da un pessimo carattere che rendeva assai problematici i suoi rapporti nel mondo del lavoro, all’inizio degli anni Venti si trovò a New York in gravi difficoltà economiche. Nel frattempo aveva scoperto i gialli e, un po’ per sfida un po’ per necessità, decise di scriverne uno. Preparò tre progetti per altrettanti romanzi e li sottopose all’editore Scribner’s che li accettò entusiasta. Il primo libro, The Benson Murder Case (La strana morte del signor Benson) fu pubblicato nel 1926 con enorme successo. In pochi anni Van Dine divenne il più acclamato autore americano di gialli e il suo personaggio, l’azzimato Philo Vance, uno dei più celebri investigatori dilettanti della letteratura poliziesca. Van Dine morì d’infarto a 51 anni.
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