lunedì 22 febbraio 2010
Valentino Meynet
"Il fante di picche" e "Un nome per un cadavere" sono i primi due romanzi di Valentino Meynet, giovane scrittore valdostano. Si tratta di due gialli classici inglesi che ripercorrono, forse un po' troppo esplicitamente, le orme dei romanzi della Christie. Tale particolare però è pienamente voluto dall'autore che ne parla anche nella prefazione della sua prima opera (Il fante di picche).
Come nei gialli che si rispettino, anche qui c'è il detective professionista, David Colburn, e la spalla, Smiley Grant. Colburn è il classico investigatore privato e presenta tutti i cliclè dei protagonisti. E' intelligente, non sbaglia un colpo ed è molto sicuro di se. Smiley, invece, rompe un po' gli schemi. Non è imbranato, ma anzi spesso scopre particolari utili alle indagini prima del detective. E' astuto, perspicace, ma pur sempre un passo indietro a Colburn.
Entrando nel vivo delle storie, entrambi i romanzi soso scorrevoli e rappresentano una piacevole lettura, ma è ancora evidente la mano dello scrittore in erba. La struttura è un po' confusa e lo stile narrativo piuttosto semplice. Per quanto riguarda la trama, invece, gli intrighi sono ben architettati e catturano l'attenzione del lettore, anche se l'occhio più smaliziato riuscirà ad intuire il finale già qualche pagina prima dell'arrivo trionfale del detective. Sicuramente, pur trovandoci di fronte a due prime opere, "Il fante di picche" e "Un nome per un cadavere" sono due gialli da leggere per trascorrere qualche ora in buona compagnia.
Bravo Valentino!
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