Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



mercoledì 16 maggio 2018

Recensione: A REGOLA D'ARTE di Stefano Tura - Piemme


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Adrenalina, intrighi, corruzione, vendetta, malintesi. A REGOLA D'ARTE, il nuovo romanzo di Stefano Tura, edito da Piemme (qui, la nostra intervista all'autore), ha tutti gli ingredienti per essere definito un thriller "a regola d'arte".
Come sempre, Tura ha la capacità di intrattenere il lettore  per tutto il tempo della narrazione, fino al colpo di scena finale, con trame ingarbugliate e ben strutturate.
La storia, infatti, porta avanti più fili narrativi, che poi sono legati da un unico denominatore, e si snoda tra l'Inghilterra e l'Italia.
In questo suo nuovo thriller, Tura è come se portasse avanti due storie, due indagini separate, che alla fine convergono in un unico finale.
Il protagonista indiscusso è il mitico detective Peter McBride. Un omone di muscoli che viene dalla strada, da uno dei quartieri più difficili di Londra. McBride ha un passato difficile, violento, lui stesso era il capo di una gang, ma adesso è dalla parte della giustizia. Giustizia che lui fa rispettare secondo le sue regole. McBride se ne infischia dei regolamenti. A lui interessa solo riportare l'ordine; e non ci pensa due volte a usare le maniere forti, e far riaffiorare il suo passato da criminale, se questo può servire al suo scopo. Lui è come un giustiziere.
La sua personalità è forte, da uomo duro, anche se dentro di sé è ancora quel bambino maltrattato e abbandonato. Un bambino pieno di rabbia, che cerca ancora la redenzione.
McBride è un grande personaggio, molto carismatico, che conquista subito la simpatia e l'affetto del lettore. Peccato che questa sia la sua ultima avventura.
In "A regola d'arte", McBride è alle prese con una banda di trafficanti di bambini. Una banda formata da alti esponenti della comunità italiana a Londra.
Accanto a McBride, troviamo la detective Amanda, sua amica e collega, e il commissario bolognese Alvaro Gerace.
Gerace è molto simile a McBride. Anche lui è ostinato e determinato a portare a galla la verità, e soprattutto a smascherare il famoso pagliaccio. L'uomo al quale Gerace sta dando la caccia da anni, per la sparizione di quattro bambine.
Questo capitolo finale della saga di McBride, non è solo un thriller di azione, incentrato sulle indagini, ma c'è una nota drammatica di fondo. I temi trattati da Tura sono molto forti e importanti. Temi che lasciamo nel lettore un sapore amaro, un senso di angoscia e tristezza. 
Stefano Tura è il James Patterson italiano. Un autore che riesce a catturare l'attenzione del lettore, e a non mollarla fino alla fine. Un autore in grado di dare vita a personaggi dalla forte personalità, carismatici e reali, che interagiscono tra di loro in trame dalla complessa struttura narrativa.
Grazie alle dettagliate descrizioni, Tura ci porta tra le strade e i quartieri di Londra. In quella Londra lontano dalle immagini che siamo abituati a vedere in tv.
"A regola d'arte" è un thriller crudo, spietato, rude, che ci dimostra come l'apparenza inganna. Come dietro un volto noto, famoso, dedito alla beneficenza e all'arte, alla giustizia, possa nascondersi il peggiore degli uomini. Perché, come ci insegnano i gialli classici inglesi, il male è ovunque, dietro ogni vicolo e qualunque faccia sorridente; anche quella di un pagliaccio.
Un thriller da non perdere!
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A REGOLA D'ARTE
Stefano Tura
Editore: Piemme
Pag.: 480
Prezzo: €18,50
Uscita: 24 Aprile 2018
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L'AUTORE:
Giornalista e scrittore, nato a Bologna, vive a Londra dove lavora come corrispondente per la Rai. Ha iniziato la carriera come cronista di nera nel quotidiano Il Resto del Carlino. È stato poi inviato di guerra per la Rai in ex-Jugoslavia, Afghanistan, Iraq e Sudan. Come autore di gialli e noir, ha scritto Il killer delle ballerine, Non spegnere la luce, Arriveranno i fiori del sangue, finalista nei premi Fedeli e Scerbanenco, e Tu sei il prossimo, con il quale ha vinto i premi Romiti e Serantini e si è classificato al terzo posto nel concorso letterario Azzeccagarbugli.

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