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Be', allora dovete leggere ARROWOOD di Mick Finlay, edito da HarperCollins Italia.
Possiamo definire Arrowood: lo Sherlock Holmes dei poveri. In una Londra dominata dalle avventure del celebre investigatore nato dalla penna di Conan Doyle, non tutti possono permettersi i suoi servizi. Holmes accetta solo i casi più eclatanti, interessanti e dell'alta società. Ma per tutti gli altri, c'è Arrowood, un detective privato, ex giornalista di cronaca.
Arrowood non è celebre come il suo Holmes, i suoi casi non arrivano ai giornali. Nessuno scrive le sue gesta in racconti, come fa Watson.
Lui si occupa principalmente di casi di basso profilo, e i guadagni sono quasi sempre magri. I suoi clienti non sono nobili o capi di stato. No, a lui si rivolgono fattorini, cameriere, ma il suo intuito non è da meno.
Arrowood nutre del rancore nei confronti di Holmes. Lo invidia, ma non per la sua bravura, ma perché pensa che sia fortunato. Per lui, il celebre segugio arriva alla soluzione per caso. Si concentra sui piccoli dettagli e fa centro. Lui, invece, presta la sua attenzione alle persone. Arrowood studia la natura umana, la psicologia. È così, che arriva a risolvere i suoi casi. Lui prende in considerazioni tutte le possibilità, al contrario - a suo dire - di Holmes.
Naturalmente, ci sono delle similitudini tra Arrowood e Holmes, anche se minime. Entrambi hanno un assistente, e la narrazione delle loro vicende è affidata a loro; anche se nel caso di Arrowood, il suo assistente non pubblica racconti, a malapena sa scrivere.
Arrowood è un personaggio che cattura facilmente la simpatia del lettore, da un certo punto di vista, più umano di Holmes. Arrowood, infatti, ha problemi economici, è stato lasciato dalla moglie - della quale spera sempre il ritorno a casa. Come Holmes, anche lui ha delle debolezze, dei vizi. Spesso per affronatre i problemi, si rifugia nell'alcol. Inoltre, Arrowood sente che nessuno riconosce le sue doti. Sente sempre elogiare il suo rivale come genio, mentre di lui non parla nessuno. I suoi clienti vi si rivolgono solo perché non possono permettersi le parcelle di Holmes.
In questa avventura, Arrowood viene incaricato da una giovane francese di trovare il fratello scomparso. Quello che all'inizio sembra un caso semplice, però, si rivela presto un gran rompicapo. Soprattutto quando la principale testimone per il ritrovamento dell'uomo viene assassinata davanti agli occhi di Arrowwod. A quel punto, l'investigatore decide che non mollerà il caso, fino a quando non arriverà alla fine della vicenda, scontrandosi persino con il capo della più pericolosa gang di Londra. Il caso è saturo di menzogne e verità nascoste, e sbrogliare la matassa è molto complicato.
La vicenda, infatti, è molto ingarbugliata, e pur di mantenere uno scottante segreto, non mancheranno vittime di omicidio, perché la scomparsa del ragazzo è solo punta di un aceberg, formato da prostituzione minorile, furti e traffici loschi.
Insomma, in questo mystery classico non manca nulla. C'è l'azione, l'avventura, l'indagine serrata, gli omicidi e l'ispettore di polizia che è sempre più di un passo dietro il detective.
In conclusione, Arrowood è una lettura piacevole e scorrevole, che immerge il lettore nella Londra di fine ottocento, quando è ancora presente la paura per Jack lo squartatore. Un ottimo mystery storico per trascorre un paio di ore in buona compagnia.
Consigliato!
ARROWOOD
Mick Finlay
Editore: HarperCollins Italia
Pag.: 384
Prezzo: €18,00
Uscita: 28 Giugno 2018
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L'AUTORE:
Nato a Glasgow e cresciuto in Canada e in Inghilterra, attualmente vive a Brighton con la famiglia. Insegna Psicologia e ha pubblicato diverse ricerche sulla violenza politica, la persuasione, il comportamento verbale e non verbale e la disabilità. Prima di diventare accademico, ha gestito una bancarella al mercato di Portobello Road a Londra, è stato macellaio, portiere di albergo e assistente sociale, oltre ad aver lavorato in un circo itinerante. Arrowood è il suo primo romanzo.
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