mercoledì 30 aprile 2014
Intervista: IPPOLITA AVALLI, autrice de "Il Nascondiglio della Farfalla" - Mondadori
Carissimi lettori,
oggi è ospite del nostro blog Ippolita Avalli, l'autrice del thriller IL NASCONDIGLIO DELLA FARFALLA, edito da Mondadori, e recensito da noi lo scorso mese.
Qui, la nostra recensione.
1) Benvenuta, Ippolita, e grazie per aver accettato il nostro invito!
Entrando nel vivo dell'intervista, iniziamo con la prima doamnda: come è nata la sua passione per la scrittura?
Credo sia stata una conseguenza della mia passione per la lettura. Sono cresciuta in un piccolo paese di campagna dove non giravano libri. Però durante le feste si raccontavano storie. All’inizio è stato questo. Ascoltare i racconti. Che fossero veri o no poco importava. Colpivano la fantasia, facevano immaginare, sognare, desiderare, conoscere. Poi ho avuto la fortuna di incontrare maestri e professori fantastici che hanno sponsorizzato la mia passione per i libri. Per i grandi libri. Ero naturalmente portata alla scrittura ma ho imparato come un bambino impara a parlare dalla voce di sua madre: per imitazione.
2) Per quale motivo ha deciso di cimentarsi nel genere giallo?
Con Mi manchi (Feltrinelli) ho finito la mia trilogia cominciata con ‘La Dea dei baci’ e proseguita con ‘Nascere non basta’. Volevo scrivere una storia forte e cimentarmi con una struttura narrativa ‘obbligata’. Poi sono sempre stata una lettrice accanita di thriller. E’ un genere che permette di toccare il fondo dell’essere umano, di scoprire la sua parte oscura. Trovo che abbia una funzione terapeutica e curi come la medicina omeopatica inoculandoti particelle del virus o del veleno che ti ha fatto ammalare. Sarebbe come dire che per smettere di aver paura del buio bisogna stare al buio.
3) Ha degli autori preferiti?
Più che autori ho libri preferiti. Quelli che leggo e rileggo, ai quali torno sempre. Ad esempio le ‘Vite dei Cesari’ Svetonio, le poesie di Emily Dickinson e Giovanni Pascoli. L’opera omnia di Virgilio, Omero, Shakespeare, le “Memorie dal sottosuolo” di Dostoievskji, ‘I quarantanove racconti’ di Hemingway, ‘Lettera al padre’ di Kafka. Per il resto amo i libri riusciti indipendentemente dal suo autore. Soprattutto gli autori vicini a noi e i contemporanei. Un autore può essere grande nel complesso e sbagliare qualche opera.
4) Ricorda il primo libro che ha letto?
Non so se fu il primo, certo quello che mi ha colpito e non mi ha più lasciato: La piccola fiammiferaia, la favola di H. C. Andersen.
5) Che genere letterario preferisce leggere?
Non ho un genere preferito. Per me i libri o sono belli o non sono.
6) C’è un libro che ha amato particolarmente, o che ha riletto più volte?
Sì un libro che continua a commuovermi. ‘I miei luoghi oscuri’ di James Hellroy, l’autore di Black Dalia. Aveva undici anni quando gli hanno strangolato la madre. Lui cerca di ritrovarla attraverso la ricostruzione di quel delitto.
7) Che consiglio darebbe a un autore emergente?
Di lavorare, di difendere il luogo dove scrive, di ascoltare le critiche e di non farsi irretire dagli entusiasmi. Di restare fedele alla propria idea di scrittura e di letteratura e di portarla avanti a ogni costo.
8) Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo lavoro letterario?
Sì, sto lavorando a un altro capitolo della storia tra Sandra Kapsa e Paolo Rosato (i protagonisti di ‘Il nascondiglio della farfalla’) attraverso un altro fatto di sangue. Stavolta però le parti sono rovesciate, un po’ come succede nell’avvitamento della catena del Dna. E questo cambia tutto, struttura, storia, tiranti emotivo/psicologici dei personaggi, stile. E’ una nuova sfida e come è giusto che sia è complessa ma appassionante. Il risultato? Chissà, vedremo. Per fortuna la creatività è un’avventura dove non c’è niente di scontato.
IPPOLITA AVALLI è nata a Milano e vive a Roma. Tra i suoi romanzi: Aspettando Ketty (Feltrinelli 1982), L’infedele (Rizzoli 1988), Dea dei baci (Baldini&Castoldi, finalista premio Strega 1997) e Amami (Baldini&Castoldi 199). Da Feltrinelli sono usciti Nascere non basta (premio città di Bari 2003), Mi manchi e la ristampa di Dea dei Baci, che costituiscono una trilogia. I suoi libri sono pubblicati nei maggiori Paesi europei. Come sceneggiatrice ha collaborato a La città delle donne di Federico Fellini.
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