Cari amici giallisti,
oggi è ospite del nostro blog Giambattista Lazazzera, autore del romanzo NON SI PUO’ DIMENTICARE IL MARE (recensito da noi lo scorso mese), edito da Tindari edizioni.
Benvenuto, Giambattista!
1) Come è nata la passione per la scrittura?
Da sempre ricordo di aver avuto l’esigenza, in determinati periodi o momenti della mia vita, di raccogliere per iscritto pensieri e riflessioni che esprimevano il mio stato d’animo. Avevo forse il bisogno di capire quello che mi stava accadendo, di portare allo scoperto le mie emozioni più profonde, ricollegandole in un’unica trama che sapesse riprodurre un disegno, un’immagine in cui specchiarmi e riconoscermi. Certo è che non si può scrivere senza amore per la lettura, che ho avuto sin dall’infanzia e che tuttora costituisce una piacevole compagna, capace di regalarmi squarci di mondi immaginari e di proiettarmi in un tempo e in uno spazio senza confini. Possiamo dire che la lettura, sostenuta dalla fantasia, è il solo strumento che abbiamo per liberarci dei limiti della nostra fisicità ed estemporaneità. Lo stesso tuttavia può dirsi dell’arte dello scrivere.
2) Come è nata l’idea di scrivere “Non si può dimenticare il mare”. Cosa l’ha ispirata?
Nella fase centrale della mia vita ho avvertito il bisogno di fare un bilancio, guardandomi indietro, esaminando il presente e cercando di intuire cosa il futuro mi avrebbe riservato. E’ stato come intraprendere un viaggio dentro me stesso, partendo dalle mie origini più lontane, quando ero un fanciullo che giocava nelle stradine del suo paese di collina, che, come una terrazza, dava l’affaccio su un orizzonte senza limiti. Guardavo il mare, esso rappresentava idealmente il mondo che avrei dovuto esplorare, sarei cresciuto, sarei partito, avrei avuto una casa altrove, ma da esso non mi sarei mai separato. Così giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, senza inizialmente conoscere la conclusione del mio libro, ho rivisto me stesso negli anni, non senza sorprese, non senza nuove motivazioni dove sembravano non esserci, non senza capire, come qualcuno ha già detto, che alla fine raccogliamo quello che siamo e quello che abbiamo dato, in misura proporzionale alla nostra generosità.
3) Quali sono i suoi autori preferiti? E che genere letterario preferisce?
Essendo curioso, sono portato a leggere libri anche molto diversi fra di loro. Che si tratti di narrativa contemporanea o che si tratti di un romanzo storico, è per me importante stabilire un punto di contatto con i personaggi e con la trama descritti., in modo tale da essere emotivamente coinvolto. Indubbiamente ho una preferenza per quelle opere che hanno uno stretto legame con la realtà, perché rendono più facile identificarsi nella vicenda narrata, senza nulla togliere che la fantasia del lettore possa viaggiare come quella dell’autore.
4) Ha idea di scrivere altri romanzi? Di continuare la sua carriera di scrittore?
Ritengo che l’esperienza di vita sia la migliore musa ispiratrice di un libro, non necessariamente autobiografico. Al momento attuale ho un’idea, che però richiede un periodo di “decantazione” affinché possa tramutarsi in un progetto più concreto. Sono all’inizio di un nuovo viaggio, non so dove mi porterà, ma un giorno stabilirò che è il momento di tracciare un nuovo sunto.
5) In quale genere letterario le piacerebbe cimentarsi?
Mi piacerebbe riprodurre la vita di una persona qualunque in un’altra epoca storica, per dimostrare che le motivazioni e i comportamenti dell’uomo sono sempre gli stessi. Cambiano solo gli strumenti offerti dall’evoluzione tecnologica. Mi rendo conto che tuttavia si tratta di un’idea ambiziosa, superiore alle mie capacità, che richiede come minimo il possesso di una profonda preparazione storica e culturale.
6) A che tipo di lettori è indirizzata la sua scrittura?
L’esistenza di ognuno può essere piena di stimoli, di sorprese e di emozioni. Il mio libro non parla di uomini eccezionali e di imprese straordinarie, ma è la descrizione di un individuo, in cui tutti possono identificarsi, con i loro ideali e le loro speranze, cui si frappongono quegli infiniti e piccoli ostacoli di tutti i giorni, che talora sfociano in un senso di fallimento e che fanno dubitare delle proprie capacità. Si va tuttavia avanti, seguendo la strada che il carattere e l’istinto suggeriscono, senza rinunciare a un progetto di vita che ciascuno di noi ha nel proprio cuore. Consiglio il mio libro a tutti, perché la vita quotidiana di chiunque può rivelarsi esaltante e ricca di conquiste.
Grazie per la disponibilità, Giambattista.
Ci auguriamo di averla presto nuovamente nostro ospite!
Marco Tiano
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