Cari amici,
torna il secondo appuntamento con le Pillole Eretiche di Carlo A. Martigli, autore de L'Eretico, edito da Longanesi editore.
La domanda di oggi, spunto di riflessione e dibattito, proposta da Martigli è la seguente:
Il termine eretico è spregiativo? Nell'antica grecia, e soprattutto ad Atene, non lo era, Aeretikòs significa infatti colui che sceglie, e l'uomo che sceglieva era considerato un saggio, un uomo da stimare, proprio perché non si adeguava all'opinione comune ma sceglieva con la propria testa. Con gli albori della lingua italiana, nel XI°, XII° e XIII° secolo, i due grandi poteri forti, il papato e l'impero, impauriti dall'uomo che poteva scegliere, dettero alla parola eretico quell'accezione negativa che ancora oggi è diffusa. Infatti, ieri come oggi, il potere teme la libera scelta.
In attesa di leggere le vostre opinioni, vi salutiamo e vi auguriamo Buona Pasqua!
E' vero! Io ho sempre sentito, e usato, questo termine in modo dispregiativo. Eresia oggi e' qualcosa che non va fatta, qualcosa di sbagliato. Non sapevo di questo significato originale. Allora, da oggi, preferisco essere eretica :-D grazie per l'insegnamento. Saretta
RispondiEliminaChi decide di sapere e scegliere secondo la propria testa viene visto e considerato dai vari poteri una minaccia. Lo stesso si può dire dei giorni nostri con questi politici che ci ritroviamo. Vogliono farci credere ciò che vogliono e tapparci gli occhi.
RispondiEliminaAle