Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano
martedì 28 maggio 2024
News + Contenuto Extra: LA MOSSA DELL'ASSASSINO di Angela Marsons - Newton Compton
Cari amici,
grandi notizie per i fan di Angela Marsons. Oggi, infatti, esce il suo nuovo thriller, LA MOSSA DELL'ASSASSINO, sempre edito da Newton Compton. Un nuovo caso per la mitica detective Kim Stone!
Per l'occasione, vi presentiamo il romanzo in anteprima, postandovi il promo capitolo come contenuto extra.
«Angela Marsons ha la capacità di catapultare chi legge nella scena del crimine, ingrediente segreto indispensabile per rendere ogni suo libro un grande successo editoriale.»
Una tarda sera d’estate, la detective Kim Stone arriva a Haden Hill Park sulla scena di un orribile delitto: una donna è stata legata a un’altalena con del filo spinato e ha una X incisa sulla parte posteriore del collo.
La vittima si chiamava Belinda Evans ed era una professoressa universitaria di psicologia infantile ormai in pensione. Perquisendone l’abitazione, Kim e la sua squadra trovano una valigia pronta e indizi di un complesso rapporto tra Belinda e la sorella Veronica. Quando vengono rinvenuti altri due cadaveri con gli stessi segni distintivi, Kim capisce di avere a che fare con un serial killer rituale. Indagando sulle vittime, individua un comun denominatore: tutte e tre erano coinvolte in tornei per bambini prodigio e si stavano recando all’evento annuale. L’assassino è uno dei più spietati che Kim abbia mai incontrato, e l’unico modo per scovarlo è indagare su ogni bambino che ha partecipato alle gare nei decenni addietro. Di fronte a centinaia di potenziali piste e a una sorella in lutto che si rifiuta di collaborare, riuscirà Kim a entrare nella mente del killer e a impedire un altro omicidio prima che sia troppo tardi?
Ogni anima ha un lato oscuro. Angela Marsons nel suo nuovo romanzo ci porta a scoprire quanto l’abisso può essere profondo.
Quando l’unica regola è la sete di vendetta, anche il più innocente dei giochi si può trasformare in una trappola mortale.
Prologo:
Inverno 2010
«Insomma, si può sapere cosa vuoi?», esclama. Si sfrega le mani, e il suo gesto mi riporta all’infanzia.
Solo che l’infanzia è lontana, ormai. Adesso sono grande, e vivo di rabbia. Non è necessario che lei lo sappia, però, non ancora.
«E poi mi spieghi perché siamo qui?», chiede, guardandosi intorno nel parco deserto. Siamo a metà gennaio, la temperatura è di un grado sopra lo zero e tra venti minuti il sole sarà tramontato del tutto.
Per attirarla le ho detto che avevo qualcosa per lei, e ha funzionato, proprio come speravo.
Tocco il sedile della giostrina accanto a me. «Vieni, così posso darti il regalo».
Non sembra convinta, ma la curiosità ha la meglio.
Sogno questo momento da otto anni.
«Allora, cos’è questa storia?»
«Ricordi che mi portavi qui a giocare, un tempo?», chiedo.
Esita. «Be’… Veramente…».
«Ricordi che mi spingevi sull’altalena, ti sedevi di fronte a me sul saliscendi, che giocavamo a palla insieme sul prato?».
Ha capito che c’è qualcosa che non va.
Cerca di allontanarsi.
L’afferro per un braccio.
«Non te ne ricordi? No? Be’, è perché non l’hai mai fatto, maledetta stronza», dico, costringendola a voltarsi.
«Ma cosa…».
Ho provato e riprovato questa scena nella mia mente non so quante volte. So perfettamente come andranno le cose.
Sollevo il braccio destro e la colpisco alla tempia con un pugno, facendole perdere i sensi all’istante.
Un sorriso sincero mi illumina il viso. È stato bello, quasi quanto avevo immaginato.
Mi metto all’opera, veloce, mentre il giorno svanisce del tutto: non so per quanto tempo resterà svenuta.
Comincia a lamentarsi proprio mentre sto stringendo l’ultimo nodo a una caviglia.
«Ehi, che stai…?»
«Comoda?», le chiedo, facendo un passo indietro per ammirare il lavoro.
Ha le gambe divaricate, legate alla struttura metallica a forma di ragnatela della giostrina, a faccia in giù. Il corpo è piegato all’altezza della vita, proteso verso il terreno; la parte superiore della testa tocca la base di cemento della struttura. Ha le mani bloccate dietro la schiena.
«Senti, mi viene da vomitare…».
«È l’ultimo dei tuoi problemi», rispondo, godendo della nota di terrore nella sua voce mentre tenta di muoversi.
«Aaah!», urla sentendo il filo spinato che si conficca nella carne dei polsi. Ho fatto una fatica terribile a metterglielo, ma la macchia di rosso acceso che sgorga a seguito dei suoi sforzi mi ripaga di tutto l’impegno.
«Avresti dovuto portarmi qui almeno una volta», le dico con disprezzo e comincio a far girare la giostra.
Lancia un grido quando la sua testa inizia a sfregare sul cemento.
Sorrido e continuo a spingere. Non perdo la calma, perché so che nessuno può sentirla. Le case per le quali era stato costruito il parco sono state dichiarate inagibili e abbandonate anni fa, dopo che due di esse sono sprofondate in un’antica galleria mineraria.
Gli unici bambini che vengono a giocare qui arrivano da chilometri di distanza, ma di certo non in una serata come questa.
«T… Ti prego… fer…».
«Shh. Adesso tocca a me», la interrompo e spingo più forte. Ciocche intere di capelli restano incollate a terra a ogni giro. «Ti pentirai di non aver giocato con me», continuo, aumentando la velocità.
I respiri si fanno sempre più corti e affannosi tra le grida di dolore, la carne continua a sfregare sulla ghiaia.
Poi le urla diventano sussulti e penso che sia entrata in una fase in cui è cosciente solo a tratti.
Fermo la giostrina e la faccio ripartire nella direzione opposta. Il filo spinato si insinua più a fondo nei suoi tessuti via via che la velocità aumenta.
Finalmente giochiamo insieme. Il gioco l’ho scelto io.
Il sangue forma una scia circolare sulla ghiaia.
Spingo più forte e la giostrina sibila, sempre più rapida.
«Avresti dovuto ascoltarmi», urlo, spingendola con tutte le forze.
L’unico suono che arriva da lei è poco più che un lamento.
Il sangue a terra comincia a formare una pozza, grumi di pelle restano attaccati alla base di cemento.
I gemiti si interrompono del tutto quando sento il suono del cranio che si frattura.
Do un’ultima spinta decisa alla giostra e faccio un passo indietro.
«Sì, avresti proprio dovuto giocare con me», le ripeto, anche se so che non può più sentirmi.
Mi allontano mentre il suo corpo inerte e senza vita continua a ruotare.
Ha esordito nel thriller con Urla nel silenzio, bestseller internazionale ai primi posti delle classifiche anche in Italia. La serie di libri che vede protagonista la detective Kim Stone ha già venduto 5 milioni di copie, e comprende Il gioco del male, La ragazza scomparsa, Una morte perfetta, Linea di sangue, Le verità sepolte (Premio Bancarella 2020), Quelli che uccidono, Vittime innocenti e il prequel Il primo cadavere. Angela vive nella Black Country, in Inghilterra, la stessa regione in cui sono ambientati i suoi thriller.
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