Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



mercoledì 22 febbraio 2012

Intervista: Carlo A. Martigli

Carissimi amici,
con l'uscita in libreria del suo ultimo libro, L'eretico, un avvincente giallo storico edito da Longanesi, torna ospite de Il Giallista, Carlo A. Martigli!
Martigli, oltre ad essere un eccellente scrittore, è un caro amico e quindi siamo lieti di dargli il nostro caloroso benvenuto!


1) Caro Carlo,
L'eretico è il tuo ultimo lavoro, puoi già darci qualche anticipazione sul prossimo libro?
In realtà sono due i romanzi che sto scrivendo, uno in linea con i due precedenti (di più non posso dire) e un altro che potrebbe rappresentare non una svolta, ma un filone parallelo.

2) Puoi raccontare ai nostrio lettori qualche aneddoto sulla stesura de L'eretico?
Direi che il primo e più importante aneddoto riguarda l'idea stessa de L'Eretico. Quando mi venne l'idea di romanzare quello che consideravo il più grande mistero della storia occidentale, ovvero il buco nero degli anni che vanno dai dodici ai trenta della vita di Gesù, ero convinto che qualcun altro, nel mondo, ci avesse già pensato. Così per qualche giorno, attravreso i tag, le parole chiave, cercai in italano, inglese, francese, tedesco e spagnolo su amazon.com un romanzo incentrato su questa storia. Quando poi scoprii che non era mai stato scritto, mi chiesi il perché. Mi vennero in mente molte risposte, forse una sorta di blocco inconscio da parte degli scrittori o il rifiuto di case editrici di proporre una storia così "eretica". Ma questo mi dette ancora più voglia di portarlo avanti.

3) C'è un libro che ti ha particolarmente colpito, e che hai riletto più di una volta? Ve ne sono diversi ma più di tutti credo sia L'Opera al Nero di Marguerite Yourcenar, un capolavoro insuperabile, anche se non di facile lettura. Credo di averlo letto almeno sei volte.

4) Quali sono i tuoi autori preferiti, o quelli che ti hanno ispirato?
Per quanto riguarda le letture "riposanti", leggo volentieri Michael Crichton, Ken Follett, e non mi dispiaceva Perez Reverte, anche se mi ha deluso il suo ultimo romanzo, troppo "di testa". Un ottimo ispiratore, come modello di scrittura, è invece José Saramago.

5) Cosa consiglieresti ad un giovane che desidera intraprendere la carriera di narratore?
Innanzitutto leggere, sempre, continuamente. Infatti si dice leggere e scrivere, non scrivere e leggere. Se non si impara a leggere non si sarà mai in grado di scrivere. Quindi scrivere sempre di cose che si conoscono, dall'amore ai romanzi storici, dai luoghi alle persone. Il lettore "sente" se viene ingannato. Poi ancora suggerisco di scrivere immaginando di avere davanti a sè quattro lettori stranieri di quattro paesi diversi, due uomini e due donne. Se ci si immagina che quello che stiamo scrivendo li possa interessare, allora siamo sulla strada giusta. Infine per la "carriere" di scrittore, serve avere una buona idea, fare un bel progetto, scegliere un agente letterario che ti sappia guidare. Ma sopra ogni altra cosa, occorre avere il "fuoco" dentro, sentire che senza scrivere si è come senza aria. Se non si prova questo, meglio lasciar perdere fin dall'inizio.

6) Leggendo i tuoi libri, si evince che dietro vi è un lungo lavoro di ricerca e documentazione dei fatti storici. Quanto tempo dedichi durante la giornata alla scrittura? Quale è stato il particolare storico che ti ha dato maggiori difficoltà?
Come accennavo prima, è opportuno scrivere solo di ciò che si conosce. Per quanto mi riguarda, è da quando avevo l'età della lettura (non quella della ragione cui devo ancora arrivare) che leggo con passione di storia, filosofia e religione, e uno dei periodi storici che più mi affascinano, per i tormenti e le estasi, per il caos e il fervore, per le idee e per i personaggi, è il rinascimento. I miei romanzi riflettono questa mia passione, che cerco di trasmettere al lettore. Non so quanto tempo scriva, ogni giorno, so solo che per me non esistono festività e che il 90% del tempo che dedico alla scrittura è fatto di "letture". E più è complesso il periodo, più è difficile, più la sfida mi appassiona, proprio come il rinascimento italiano. Ma ci sono anche altri periodi pieni di mistero e abbastanza ignorati, ma pieni di straordinari spunti, e uno di questi sarà probabilmente protagonista di uno dei miei prossimi romanzi, magari tra qualche anno.

Grazie per la tua disponibilità, Carlo!
Ci auguriamo di averti nuovamente nostro ospite per l'uscita del tuo prossimo romanzo.
Marco Tiano

1 commento:

  1. Ho già comprato l'ultimo libro... e anche iniziato ;-)))
    Promette bene!

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