Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



mercoledì 3 febbraio 2010

Italian Sharia di paolo Grugni



Cari lettori, dopo averne intervistato ieri l'autore, oggi segnaliamo l'uscita dell'ultimo lavoro di Paolo Grugni e riportiamo parte dell'intervista.

"Italian Sharia" è il tuo ultimo lavoro. Quanto tempo gli hai dedicato e che messaggio vuoi lanciare?

“Italian Sharia” nasce dall’idea di scrivere un romanzo sull’omicidio di Hina Saleem, uccisa a Sarezzo, in provincia di Brescia, nell’agosto del 2006. E, allo stesso tempo, di scrivere un romanzo sulla condizione degli immigrati in Italia. Durante il processo di documentazione, durato circa due anni, ho scoperto che altre ragazze sono state ricondotte nei loro paesi d’origine per subire la stessa condanna a morte. La cosa era parzialmente nota perché già si sapeva che molte ragazze, in tutta Europa come negli Stati Uniti, erano stata riportate in patria a forza o con l’inganno per essere costrette a dei matrimoni combinati cui si opponevano. Non era noto che questo rimpatrio forzato abbia avuto in alcuni casi come conseguenza la morte. Ho ricostruito la vicenda a Prato, città a pochi chilometri da Firenze, per diversi motivi. E’ una città della stessa grandezza di Brescia, circa 200mila abitanti, è una città che situata in centro Italia, per cui simbolico crocevia dei viaggi degli immigrati, e infine è una città in grave sofferenza a causa della massiccia immigrazione cinese. E a Prato ho immaginato che venisse uccisa dal padre una ragazza marocchina perché anche lei ritenuta non una buona musulmana. Romanzo tragicamente profetico perché, pochi mesi fa e precisamente nel settembre 2009 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, è stato uccisa dal padre Saana Dafani, una ragazza marocchina per il solito motivo: non era una buona musulmana e aveva come Hina una relazione sentimentale con un ragazzo italiano. Ma il testo è stato profetico anche sotto un altro aspetto. Il romanzo si apre infatti con la morte di Michael Jackson (e qui torna ancora una volta la musica): avevo visto delle sue foto in carrozzella e ho immaginato che la sua fine fosse prossima. Mi spiace, ma tanto, non essermi sbagliato. Per chiudere con l’aspetto politico, preciso che il romanzo si pone due obiettivi: la difesa dei diritti delle donne e la riaffermazione della laicità dello stato su qualsiasi religione.

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