Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



lunedì 21 agosto 2017

Intervista: L.K. Brass, autore del thriller IL DEAL DELL'APOCALISSE


Buon lunedì, amici!
Iniziamo la settimana con un ospite. Oggi, infatti, faremo due chiacchiere con L.K. Brass, autore del romanzo IL DEAL DELL'APOCALISSE, il primo libro di una trilogia thriller. 
Buona lettura!


1) Benvenuto nel nostro blog!

iniziando subito con l'intervista, cosa significa per lei scrivere?
Una passione, probabilmente innata, rimasta a lungo sopita, forse anche soffocata dagli impegni e a cui ora ho tolto ogni freno. Ho scritto il mio primo racconto in prima elementare. “Il gattino” era stato pubblicato in tutta la scuola. Al liceo avevo preso l'abitudine di svolgere i temi scrivendo un racconto che si riallacciasse all'argomento. Non sempre apprezzata, forse alla fine è stata accettata per il risultato. In seguito la passione si è sfogata solo con la lettura. Gli impegni lavorativi erano tanti e la convinzione che scrivere un romanzo fosse un'impresa difficile mi ha tenuto lontano dalle sperimentazioni. Quando il bisogno è diventato impellente, ho dedicato quattro mesi alla scrittura del primo romanzo e sono rimasto sorpreso. Le parole fluivano senza fatica … Devo però confessare che scrivere non è la mia più grande passione. La lettura la supera di gran lunga.

2) Che generi letterari predilige?
Non è un caso se scrivo dei thriller, è proprio il genere di lettura che prediligo. Sono passato attraverso diversi generi, ma da anni mi sono focalizzato sui thriller, in ogni forma. Posso anche far emergere la mia formazione tecnica e dire qualcosa di più preciso sulle mie letture. Leggo circa una dozzina di libri al mese, di cui 84% di fiction, 9% di storia e 7% di grandi autori (incluse le riletture).

3) Quali sono gli autori che hanno contribuito alla sua formazione letteraria?
Sono stato un lettore vorace fin da bambino e non mi era sfuggita una sola opera di Salgari, Verne e molti altri autori per ragazzi in voga allora. I gialli li hanno seguiti a ruota, poi l'interesse si è spostato sulla fantascienza. Non bisogna negligerla, possono esserci opere di una profondità sorprendente, come "Non temerò alcun male" di Robert Heinlein, che ho letto da ragazzo e i cui aspetti sentimentali mi hanno profondamente impressionato. In seguito ho spostato progressivamente l'interesse su altri generi, in particolare i Thriller Mystery di ampio respiro. Robert Harris, Tom Clancy, Lee Child e molti altri mi hanno dato il colpo definitivo. Ora la passione per questo genere è costante. Leggo comunque di tutto, dalla fisica quantistica per poeti all'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale. Recentemente ho riletto ancora Il fu Mattia Pascal. Giuro di non aver pensato a lui - almeno non consciamente - nell'inventare Daniel Martin. Ammiro troppo Pirandello e non mi permetterei mai.

4) Da dove trae ispirazione per le trame dei suoi libri?
Per la trilogia sui mercanti dell’Apocalisse il cammino è stato lungo. Seguo i mercati finanziari da diversi anni. In realtà mi sono ispirato a moltissimi eventi drammatici. Ho una memoria abbastanza buona e ricordo con precisione il loro svolgimento e la sequenza di notizie che li ha accompagnati. Ogni volta ho avuto la sensazione che le premesse fossero state preparate e le crisi fossero state un po' più drammatiche di quanto avrebbero dovuto essere. Mi ha sempre colpito anche il fatto che molte notizie arrivassero nei momenti meno appropriati. Non ho faticato molto a trovare l'ispirazione: nasce dai programmi di sostegno varati dalla BCE dal 2011 a oggi, ma le radici risalgono a eventi precedenti. Per il quarto romanzo invece tutto è nato da una presentazione che ho fatto l’anno scorso a Lecce. Proprio in quell’occasione ho visto un luogo che mi ha colpito e ho discusso delle conseguenze di un avvenimento storico che ha influenzato le nostre economie. Volevo scrivere un nuovo romanzo e ho preso come una sfida personale di riuscire a imbastire una storia appassionante partendo solo da quei due elementi.

5) Cosa l’ha spinta a scrivere il suo primo romanzo?
Forse il momento storico. Gli strascichi dell’ultima crisi finanziaria non erano ancora passati, anzi avevano come non mai lasciato ferite ancora aperte. Con Il deal dell’Apocalisse ho gettato le premesse per parlare delle manipolazioni dei mercati finanziari. Colpiscono tutti, anche se molto indirettamente. Sono convinto avvengano su scala più ampia di quanto immaginiamo. Mi sono limitato a descrivere una sola crisi, ancorando alla realtà dell’attuale situazione europea la finzione di eventi accaduti a danno della BCE. Non ritengo di aver sforzato molto la mia fantasia. Nel passato recente c'è chi ha messo in ginocchio la Banca d'Italia e ha costretto la Banca d'Inghilterra a gettare la spugna, attaccando anche a faccia scoperta. Quando ci sono possibilità di guadagno per miliardi lo scenario che ho descritto non è solo plausibile, ma quasi ovvio. L'ingordigia e l'inventiva non hanno limiti. I mercanti sono là, pronti a cogliere le occasioni al volo quando sentono l'odore del sangue.

6) Come mai ha deciso di usare un pseudonimo, per firmare i suoi libri?
L’ingenuità e un cognome lungo, di non facile lettura. Direi soprattutto la prima, perché fra le mie credenze sugli scrittori di fiction c’era anche questa: pensavo lo facessero quasi tutti. In verità mi sono fermato ad analizzare solo l’esempio di Lee Child, autore che apprezzo molto.

7) Può darci qualche anticipazione sul suo prossimo romanzo?
Dipende quale “prossimo” romanzo intende. Il secondo volume della trilogia sui mercanti dell’Apocalisse “Fine dell’oblio” l’ho già pubblicato su Amazon. Anche il terzo episodio è già nel cassetto. Come per i fuochi d’artificio, corona la trilogia con un crescendo finale al cardiopalmo. Sto per completare un quarto thriller, ambientato in uno dei luoghi in cui vivo. La storia è molto diversa: ha radici lontane nel tempo e si dipana ai giorni nostri in modo violento e drammatico nell’arco di un mese. Non potrà avere nessun sequel e i protagonisti non hanno niente in comune con Anna e Daniel. 

Grazie e a presto!

L'AUTORE:
L.K. Brass è nato a Lugano e si occupa di consulenza per i sistemi informativi finanziari. Ha vissuto a Parigi, Vaduz, Chicago, Ginevra e Zurigo. Questo è il suo primo romanzo, che apre una serie con gli stessi protagonisti.

N.B. Malgrado lo pseudonimo, l'autore è italiano.

Nessun commento:

Posta un commento