mercoledì 14 maggio 2014
Recensione: LA MORTE VIAGGIA IN AUTOBUS di Leslie Cargill - Polillo editore
Quando si parla di giallo classico inglese, non si può fare a meno di non nominare la mitica Polillo editore. Oggi, infatti, ci occupiamo del romanzo giallo LA MORTE VIAGGIA IN AUTOBUS di Leslie Cargill, edito nella collana “I bassotti” n. 142.
Come si intuisce dal titolo, la scena del delitto è un autobus, quindi già questo particolare rende la storia curiosa; come sempre, quando un crimine viene commesso in un mezzo di trasporto.
Se qualcuno dovesse pensare che gli scacchi sono soltanto un gioco, beh allora dovrà ricredersi, soprattutto dopo aver letto il libro. Il protagonista, infatti, Morrison Sharpe, è un appassionato di scacchi, e sarà proprio grazie al suo acume e alle mosse dei singoli pezzi del gioco da scacchiera che riuscirà a risolvere il caso, individuando il colpevole.
Sharpe è un uomo bizzarro, appassionato di enigmistica, scacchi, cruciverba e giochi a premi, ed è proprio grazie a questi che la mattina perde costantemente il treno per Netherton, ed è costretto a optare per l'autobus.
Tutto sembra procedere come al solito, con Sharpe intento a risolvere una partita a scacchi proposta su un quotidiano, quando l'autobus ha un problema al motore ed è costretto a fermarsi. E sarà proprio in questa occasione che i viaggiatori scopriranno che uno di loro è morto; assassinato!
Sharpe considera l'accaduto subito intrigante. Il mistero di scoprire cosa è successo comincia a solletticargli la curiosità. Da appassionato di enigmi, quel delitto è come una manna dal cielo; un rompicapo reale, presentatogli su un vassoio d'argento, come una portata al ristorante. Per l'occasione, infatti, l'uomo deciderà di vestire i panni dell'investigatore privato, dedicandosi a tempo pieno al caso dell'autobus.
Poco dopo il ritrovamento del corpo, la polizia stradale farà il suo ingresso in scena ma, come in un giallo che si rispetti, non sarà all'alteza del protagonista. Sharpe, infatti, si rivelerà subito un aiuto prezioso per le indagini, trovandosi sempre un passo avanti a loro.
Sharpe è intuitivo, a volte timido, bizzarro, riflessivo, acuto, e sarà grazie agli scacchi, alle mosse dei singoli pezzi, alle strategie di gioco, che farà luce su avvenimenti, alibi e moventi che riguardano il delitto.
Con uno stile narrativo semplice, un'idea singolare - nell'associare il metodo investigativo alle regole di un gioco - e una buona struttura, questo romanzo si rivela una buona lettura, spassionata, e un giallo degno di nota.
Anche l'autore sembra avvolto nel mistero. Di Cargill, infatti, non si sa quasi nulla, oltre una brevissima biografia riportata nella quarta dei sui suoi libri. Di lui si conosce solo la bibliografia.
Per concludere, ancora una volta dobbiamo ringraziare la Polillo editore per aver portato in Italia una nuova chicca della golden age.
LA MORTE VIAGGIA IN AUTOBUS
Leslie Cargill
“I bassotti” n. 142
Pagine: 256
Prezzo: € 15,40
ISBN: 978-88-8154-457-8
Traduzione di Bruno Amato
Nelle librerie da giovedì 30 gennaio 2014
L’AUTORE:
Leslie Cargill (1895-1964), pseudonimo di Leslie Clarke, è uno degli autori della cosiddetta golden age del giallo di cui si hanno meno notizie. Nonostante abbia scritto ventuno romanzi in diciotto anni di attività, la sua vita appare avvolta nel mistero. È probabile che sia stato lo stesso autore a non voler alcun tipo di pubblicità visto che nelle edizioni dei suoi libri, tutti pubblicati in Inghilterra da Herbert Jenkins, un editore che all’epoca andava per la maggiore (tra i suoi autori c’era anche P. G. Wodehouse), non compare alcuna nota biografica. A parte il fatto che era nato in Inghilterra, di lui si conosce solo la bibliografia. Il suo primo romanzo – inedito in Italia come tutta la sua produzione – fu The Yellow Phantom (1935) al quale fecero seguito Death Goes by Bus (1936, La morte viaggia in autobus) e Murder in the Procession (1937). Tra le opere successive, oltre a gialli tradizionali, ci sono anche libri di spionaggio o comunque di genere più avventuroso, quali Gestapo Gauntlet (1939), Matrimony Most Murderous (1949) e Death Sets the Pace (1950). L’ultima sua opera, The Lady Was Elusive, risale al 1952, dopodiché Leslie Cargill ritornò definitivamente nell’ombra.
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