Il Giallista

Interviste, recensioni e news dal mondo del giallo... e non solo. A cura di Marco Tiano



giovedì 27 gennaio 2011

Un caso per tre detective - Leo Bruce


"I Bassotti" della Polillo editore continuano a viziarci e questa volta lo fanno con un'indagine insolita. In "Un caso per tre detective" di Leo Bruce (Bassotti n. 87), infatti, non ci troviamo di fronte al solito investigatore dilettante, o all'infallibile segugio che non sbaglia un colpo. In questo caso abbiamo a disposizione ben tre investigatori privati e un sergente di campagna. Ma il lato più divertente e bizzarro è che i tre detective sono modellati sulle figure dei celebri Lord Peter Wimsey (di Dorothy L. Sayers) Hercule Poirot (di Agatha Christie) e Padre Brown (di Gilbert Keith Chesterton).

Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1936 ed è il primo giallo di Leo Bruce (pseudonimo di Rupert Croft-Cooke).

L'indagine riguarda la morte di Mary Thurston, moglie del dottor Thurston, una donna ungenua e un po' sciocca, che viene assassinata nella notte, durante un party, nella sua residenza di campagna.

Appena scoperto il cadavere, il caso si presenta subito come un delitto impossibile e richiede l'intervento dei tre famosi segugi che, sin da subito, cominciano a investigare per conto proprio sul caso, ignorando l'operato del giovane poliziotto.

In questo romanzo, Bruce manifesta quella che è l'anima del mistery classico inglese: il gioco.

Questo giallo, infatti, offre l'indagine di tre professionisti e altrettante soluzioni che si scontrano con quella del metodico sergente Beef.

Oltre a tutto questo, però, "Un caso per tre detective" è un giallo impeccabile, con una soluzione sorprendente e quindi degno dell'età d'oro del genere.

A questo punto, non ci resta che seguire le indagini e scoprire, oltre al colpevole, chi dei tre investigatori ha individuato la soluzione giusta.

Un giallo nel... giallo!

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